30 novembre 2018

Quasi un 68 a Bologna

 
Almost 68 / Quasi un 68 è il titolo della rassegna-nella-rassegna che chiude Archivio Aperto - la manifestazione che da 11 anni apre le porte di Home Movies - Archivio nazionale delle pellicole di famiglia, cui si si sono aggiunti nel corso del tempo film sperimentali e d’artista e opere inedite di filmmaker indipendenti, la nuova sezione “Art and Experimental Film” che debutta proprio con questo ultimo appuntamento

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Quattro giornate a Bologna, da oggi a lunedì 3 dicembre, tra proiezioni e incontri in vari luoghi della città (gallerie d’arte, musei, cineteca e altri luoghi), per ri-vedere (ma soprattutto vedere per la prima volta) la produzione di artisti e filmmaker tra i più significativi dell’epoca d’oro del Super8 e degli altri formati ridotti, attivi in un decennio – dal 1966 al 1976 – di rotture e rivolgimenti che culminano nell’anno simbolo evocato dal titolo
Si comincia oggi alle ore 18 presso la sede di Home Movies (via Sant’Isaia, 20) con l’installazione su più schermi de “Il quadrato. Definizione di spazio” di Tonino De Bernardi, uno dei più intensi “film-fiume” del filmmaker che racconta un anno di vita, il primo, della figlia Giulietta. Originariamente composto da 5 bobine in 8mm sarà qui presentato per la prima volta, dopo oltre quarant’anni, in una forma allestitiva pensata dai curatori con l’autore. Durante i quattro giorni saranno esposti presso la stessa sede in forma installativa anche i film inediti provenienti dall’archivio di Arnaldo Pomodoro: girati tra la fine degli anni Sessanta e inizio Settanta, periodo in cui l’artista insegnava all’Università di Berkeley e mai proiettati prima. Queste pellicole a passo ridotto sono una straordinaria testimonianza della vita fuori e dentro l’ateneo californiano dal quale partì la rivoluzione studentesca.
Sempre oggi, alle ore 21, alla galleria de’ Foscherari (via Castiglione, 2) va in scena “Silent Invasion”, evento dedicato a una delle più importanti autrici del cinema d’artista italiano, Valentina Berardinone, nel corso del quale verranno proiettati in pellicola tre film (“Silent Invasion”, “Letture numero tre”, “Urbana”) realizzati all’inizio degli anni Settanta e caratterizzati dalla simbologia dominante della scala, elemento cardine della ricerca dell’artista in quel periodo e metafora di un sistema socio-politico senza vie di fuga. Berardinone sarà, tra le altre, una delle artiste prese in analisi dalle studiose e dalle ricercatrici che interverranno durante l’incontro la “Visione, participio passato singolare femminile” che si terrà domani alle ore 11 presso la Biblioteca Italiana delle Donne (via del Piombo, 5): un breve seminario dedicato allo sguardo delle donne che in quegli anni, finalmente, si afferma con forza, dietro e davanti all’obiettivo.

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