26 dicembre 2018

Fino al 26.XII.2018 Antonio Della Guardia, Index Studioconcreto, Lecce

 

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Nasce in uno luogo domestico e in un quartiere popolare, Studioconcreto è un nuovo spazio espositivo creato e curato da Luca Coclite e Laura Perrone. 
L’edilizia è quella delle case INA nel cuore della Città, un quartiere della ricostruzione, semplice, ma con una sua logica razionale. Palazzine a schiera, verande e balconi che si affacciano su spazi verdi non curati, ieri un rione operaio, oggi un mix di etnie e classi sociali. Qui oggi l’architettura è il segno di un’identità legata al lavoro nei tempi della sua crisi e delle sue trasformazioni e Index, la personale di Antonio Della Guardia (Salerno, 1990) che ha inaugurato lo spazio, si muove anche sulla scia di queste riflessioni.
In loco parentis (2017) è la fotografia di una mano con l’indice mozzato e ricostruito con una stampante 3D, presentata nel 2017 alla Galleria Nazionale di Roma nella mostra Sensibile Comune. Un incidente sul lavoro e la sua riparazione, il dito indica il cielo ma è anche il segno di una volontà dichiarativa e assertiva, l’atto di chi chiede parola, rivendica il diritto di esistere e di essere ascoltato, una verità semplice ma non per questo scontata.
Stress, adattamento e nuovi equilibri. Affiorano e si ribaltano in Untitled (general resistance syndrome), tre sezioni colorate dipinte su una parete su cui sono riportati termini – alarm, resistence, exaustion – che indicano le fasi di evoluzione della sindrome di adattamento da stress nella teoria di Hans Selye. Ripropone l’intervento murale realizzato da Della Guardia a Caracas nel 2017 e la curva del grafico, tracciata da un filo, è disposta in maniera opposta rispetto al suo reale andamento. Ha il suo picco nella fase di resistenza e cade in quella d’allarme, ribalta la prospettiva e la riporta dalla dimensione individuale a quella sociale. 
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Antonio della Guardia veduta della mostra_, Index, studiococoncreto, 2018
Al macro della parete fa da contraltare il micro dei 5 EURO (2014), una banconota perfettamente contraffatta ma abitata da presenze eccentriche, piccole figure umane che sostano malinconicamente sotto ponti e archi, resti di architetture sicuramente antiche ma immaginarie. Sono le minuscole vittime dell’eurozona, sconfitte dal potere di una moneta non democratica, rassegnate a un destino in cui la memoria del passato sembra bloccare ogni possibile sguardo verso il futuro creando un luogo che è insieme familiare e distopico. 
L’operazione di Studioconcreto è dichiarativa, chiede la parola e si ritaglia uno spazio di esistenza come l’operaio di Antonio Della Guardia. Luca Coclite e Laura Perrone hanno maturato l’esperienza di alcune realtà della Puglia contemporanea (Ramdom a Gagliano del Capo e Lac o Le Mon a S. Cesario di Lecce) e hanno creato questo spazio partendo da una dimensione privata, legata ad un luogo domestico e territoriale ma non per questo locale, con un programma di mostre e di residenze, la prospettiva di un archivio e di una pubblicazione delle esperienze e dei contributi provenienti dagli artisti, dai ricercatori e dal pubblico. Ne hanno fatto un luogo inaspettato per il quartiere e per la Città. Si sale una piccola scala affacciata in un cortile, si entra in una casa collocata a un piano rialzato e si crea un momento di sospensione fisica, di riflessione sul ruolo e sulla funzione dell’arte, di possibili domande sul presente. Questioni che nella Terra del Barocco appaiono abbastanza inedite.
Marinilde Giannadrea
Mostra visitata il 7 dicembre
Dal 10 novembre al 26 dicembre
Antonio Della Guardia
Index
Studioconcreto
via Ribezzo, Lecce 
su appuntamento
info.studioconcreto@gmail.com

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