07 gennaio 2019

Arriva il Roma Fringe Festival 2019

 
Oggi si apre il sipario sulla vetrina italiana dello spettacolo dal vivo

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Si inaugura oggi nella Capitale, al Mattatoio-La Pelanda, la kermesse dei teatri indipendenti, che andrà in scena fino al prossimo 28 gennaio ospitata anche in altre due sedi: il Teatro Vascello e il Macro Asilo. Abbiamo intervistato per un’anteprima il suo direttore artistico Fabio Galadini.
Cos’è il Fringe?
«Il Fringe è il più importante festival mondiale di spettacolo dal vivo. Un evento che si replica in ogni capitale culturale del mondo. Nato nel 1947 a Edimburgo (UK), conta oggi circa 240 festival annuali, dall’Australia agli Stati Uniti, dall’Asia alla nostra Europa. Per capire cos’è il Fringe, e cosa rappresenta per il settore delle arti sceniche, basta dare un’occhiata ai numeri: ogni anno, 19 milioni di persone in tutto il mondo vedono 170 mila artisti replicare 79 mila spettacoli. Una vera e propria fucina di talenti, ma non solo. Sono moltissimi, infatti, gli attori affermati che vogliono provare l’ebbrezza e l’emozione di un contatto diretto con un pubblico schietto e verace. All’estero, negli oltre 60 anni di vita, il Fringe è stato scelto come palco da attori del calibro di Ewan McGregor, Hugh Jackman, Tim Roth e Hugh Grant».
Da quanto tempo il Fringe è attivo a Roma?
«Il Fringe è attivo a Roma dal 2012, patrocinato dalla World Fringe Society. La VII edizione parte dal lavoro svolto da Davide Ambrogi e dal suo staff al quale va riconosciuto il merito di aver introdotto il Fringe in Italia e, per quanto riguarda Roma, di aver portato questa manifestazione a livelli di evidenza nazionale. È Il fenomeno di spettacolo dal vivo più vivace della penisola, e rappresenta un punto di riferimento per tutti gli artisti indipendenti che ambiscono a una platea internazionale. A testimoniare l’attenzione che il Roma Fringe Festival riceve da parte del pubblico e da tutto il settore delle arti sceniche, le numerose richieste di partecipazione che ogni anno aumentano in modo esponenziale. Nel 2017 sono state 350 le compagnie che si sono iscritte alla selezione per un cartellone che prevedeva 40 spettacoli. Fra le ragioni di questo successo, il pubblico folto e genuino composto da turisti, addetti ai lavori e non, le location prestigiose (Villa Ada, Castel Sant’Angelo, Villa Mercede e, quest’anno, La Pelanda), ma soprattutto la possibilità, grazie alla partnership con World Fringe Network, di accedere a una vetrina internazionale. Diversi sono stati negli anni scorsi i vincitori del Roma Fringe Festival che hanno ottenuto premi e riconoscimenti nel mondo. I vincitori del Roma Fringe 2013, 2014 e 2016 hanno trionfato come miglior spettacolo al San Diego Fringe 2014, 2015 e 2018. I vincitori dell’edizione del 2012 sono stati menzionati dal New York Times partecipando l’anno successivo, grazie al Roma Fringe, al New York City Fringe Festival. Lo spettacolo vincitore dell’edizione 2015 è stato considerato dalla critica il miglior spettacolo della stagione teatrale italiana. Mentre i vincitori dell’edizione 2017 debutteranno al Sidney Fringe nel 2019».
Qual è lo stato di salute dello spettacolo dal vivo in Italia?
«È difficile rispondere a questa domanda. Credo sia necessario domandarsi prima, cosa è per il pubblico italiano lo spettacolo dal vivo. Ormai da qualche decennio il pubblico, il grande pubblico, sembra che si sia “accomodato” al disimpegno. La capacità di leggere la realtà contemporanea con occhio critico appare sempre più distante dagli “interessi” del pubblico. Il risultato è che lo spettacolo dal vivo, in particolare il Teatro, soffre di considerazione e di sostegno perché appunto viene vissuto solo ed esclusivamente come forma di intrattenimento. In altre parole, sembra che si sia persa la ragione stessa del Teatro, cioè quello di essere una lente di ingrandimento dei vizi e delle virtù del tempo che viviamo. Il Fringe di Roma vuole essere una risposta a questo disimpegno. Possiamo sorridere e piangere guardando ciò che ci circonda, e la proposta del Fringe di Roma ha guardato alla nuova drammaturgia italiana, e non solo, perché siamo convinti che è possibile invertire la marcia. Si può fare!».
Quali sono le novità dell’edizione 2019 del Fringe Roma?
«Molte le novità a partire dal periodo. Abbiamo scelto gennaio perché pensiamo che Roma possa essere “vissuta” anche d’inverno, come accade per tutte le altre città europee. La scelta di non realizzare il Fringe a Roma durante l’estate rende il Roma Fringe Festival più visibile, in grado cioè di presentarsi come lente di ingrandimento sulla scena della nuova drammaturgia italiana. Ma il Roma Fringe Festival si connota anche per la volontà di sostenere, promuovere e distribuire il teatro indipendente. Per questo abbiamo dato vita a un circuito di teatri  dislocati in tutta Italia, da Mestre a Palermo, da Padova a Bari, che ospiteranno in stagione lo spettacolo vincitore del premio Miglior Spettacolo Roma Fringe Festival 2019.  “Zona indipendente” nasce quest’anno grazie all’adesione di 14 teatri, tra cui il prestigioso Teatro Vascello di Roma, che hanno voluto abbracciare il nostro progetto, nato per dare una concreta possibilità alle compagnie di far conoscere in tutta Italia il proprio lavoro. La tournée italiana nei 14 teatri è, infatti, uno dei premi che il Roma Fringe Festival di quest’anno vuole assegnare alla compagnia vincitrice, inaugurando in questo modo una politica di sostegno concreto per chi frequenta il teatro indipendente nel nostro Paese. Per tutti noi, rappresenta un ottimo punto di partenza per un progetto destinato a crescere negli anni a venire, che vuole estendere la propria azione fino a creare un circuito che favorisca gli scambi internazionali tra i Fringe di tutto il mondo. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di strutturare una rete di relazioni, nazionali e internazionali, in grado di poter connettere in tempo reale tutti i soggetti protagonisti delle arti sceniche (teatri, compagnie, drammaturghi, attori, registi) che formano la grande famiglia del Teatro indipendente. Un luogo attivo, dove l’agire collettivo aumenta la capacità di guardare il mondo con uno sguardo inedito, nella piena libertà di espressione e di ricerca». (Cesare Biasini Selvaggi)
INFO
romafringefestival.it

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