09 gennaio 2019

La rivoluzione Pop di Valerio Sarnataro arriva a Palazzo Fondi di Napoli, con ERK14

 

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La Pop Art aveva motivazioni complesse. Per esempio, quella di provare quanto fosse possibile prendere in giro le aspettative di un pubblico “colto”. Valerio Sarnataro, in arte ERK14, è un art director e designer ma, soprattutto, è un pop artist. «Ciò che è da mettere alla prova è il rispetto automatico per l’arte, indipendentemente dal valore dell’opera», ci ha detto l’artista. Essenzialità grafica, grammatica dell’arte e rebus da risolvere: Sarnataro rinnova la tradizione della polemica, così evidente in James Rosenquist o Andy Warhol. «Credo che vi sia, da una parte, una vita colta e, dall’ altra, la vita condotta dalla stragrande maggioranza della gente». 
Il progetto espositivo a cura di Federica Di Lorenzo, visitabile a Palazzo Fondi di Napoli fino al 10 gennaio, prodotto da 400ml e con il patrocinio del Comune di Napoli, è una continua provocazione di linguaggi nata dalle serie Nephes e Matrice. Su carta o su tela rigorosamente nere, l’idea di Sarnataro si fa tratto bianco e, quindi, colore. L’ arte per raccontare la vita, come accade per La Culla, opera che ricorda la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto e che ospita i vestiti stratificati di un uomo, dalla sua nascita, negli anni ’50, alla sua morte. L’artista prende spunto dagli oggetti usati nel quotidiano e li riversara nei suoi lavori: su carta o su tela, di vetro o di plexiglass non importa, l’arte deve determinare, per mezzo delle sue particolarità, gli effetti peculiari ed esclusivi di se stessa. (Danilo Russo)

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