11 marzo 2019

Mario Sironi a Londra

 

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Dall’8 marzo al 24 maggio 2019 “Signs & colours” nella galleria Brun Fine Art, porta a Londra, nel quartiere di Mayfair, un ampio percorso espositivo dedicato a Mario Sironi, a cura di Alberto Mazzacchera, che ci racconta la nascita della mostra e il suo focus. 
Come è nata la mostra? 
«La mostra si inserisce nella serie dedicata al Novecento che nasce dalla volontà di far conoscere al pubblico inglese grandi artisti italiani del XX secolo, ingiustamente poco noti. Lo scorso anno l’attenzione è stata concentrata su Corrado Cagli (1910-1976): un formidabile pittore sperimentatore ebreo costretto a lasciare l’Italia nel 1938. La sua peregrinazione dapprima a Parigi, dove era già apprezzato, e poi negli USA avrebbe profondamente mutato la sua ricerca e il suo linguaggio. Cagli condivide con Mario Sironi (che conosce nel 1933 per la V Triennale di Milano) una scelta di campo basilare: quella della pittura murale. Seppure di una generazione più giovane, Cagli è, dopo Severini ma prima di Sironi, un antesignano della pittura murale che è profondamente antiborghese, contrapposta a quella da salotto. Si trattava, chiaramente, di un’utopia, come lo stesso Cagli nel 1965 ricordava dichiarando che «per enfasi giovanile arrivavo a sostenere che quanto si faceva in pittura al di fuori della pittura murale era fatica minore». In Sironi tale visione raggiunge un alto livello di elaborazione teorica, con la nota polemica per l’arte murale e per la decoratività della pittura che si contrappone all’ornamentazione, e che ha una sua potente vocazione architettonica. Non a caso Sironi nel 1942 ancora instancabile scriveva «l’arte non è, in primo luogo che spazialità, ed ecco un minimo comune denominatore, capace di gettare le basi di una pittura e architettura corrispondenti che vogliano intendersi». Tuttavia, non si è inteso focalizzare la mostra sul Sironi degli anni Venti e Trenta, seppure non mancano alcuni pezzi significativi di quel periodo».
Su quali aspetti della ricerca di Sironi si concentra “Signs & colours”? 
«Ferma la scelta di esporre solo la pittura, che corrisponde ad uno dei molteplici campi d’azione di Sironi, l’intenzione è stata quella di dare spazio ad esempio alle opere che mostrano un’influenza dell’Espressionismo tedesco sgradite alla Germania nazista ed accolte freddamente anche in Italia. Ma è anche il Sironi del periodo post-bellico ad avere spazio in questa mostra. In questo tempo di solitudine a sgorgare è una pittura di straordinaria intensità».
Come si inserisce questa mostra nella programmazione della galleria? 
«Si sta già lavorando ad un’altra mostra dedicata totalmente all’ultimo Sironi, a quella pittura che Sgarbi nel 2004 aveva definito come “una pittura bellissima, commovente, incomprensibile se non confrontata con ciò che era stata nel passato, forse fra le più alte che in Europa vengano mai prodotte nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta”».
Quali saranno le prossime mostre?
«La prossima mostra in programma per la galleria Brun Fine Art, non attinente il Novecento, sarà presentata in occasione dell’edizione estiva della London Art Week e coinciderà con il lancio del sesto catalogo di scultura della serie “A Taste for Sculpture” che la Brun Fine Art pubblica annualmente dal 2014». 

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