17 aprile 2019

Emil Nolde il degenerato

 

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Il 12 aprile è stata inaugurata la mostra “Emil Nolde – Eine deutsche Legende. Der Künstler im Nationalsozialismus” (Emil Nolde – Una leggenda tedesca. L’artista durante gli anni del Nazionalsocialismo), visitabile presso l’Hamburger Bahnhof di Berlino, fino al 15 settembre. 
Con 100 opere originali, alcune delle quali mai esposte prima, la mostra si propone di ripercorrere tutta la produzione artistica di Emil Nolde (1867-1956), e si presenta come una fra le esposizioni monografiche più complete mai dedicate al pittore. 
Curata da Aya Soika, Benhard Fulda e Christian Ring, che dal 2013 gestisce la Fondazione Nolde Seebüll, lo scopo della mostra è soprattutto quello di eliminare i falsi miti creatisi intorno alla biografia di Nolde, evidenziando quale fosse il suo reale rapporto con il nazionalsocialismo. “L’arte di Emil Nolde fu perseguitata, ma l’uomo Emil Nolde non lo fu mai realmente” afferma Ring, aggiungendo che secondo lui è giunto il momento di mostrare la realtà dei fatti. 
È risaputo che il pittore espressionista fosse un convinto antisemita e un fedele sostenitore di Hitler, ma la sua complicità con le idee del Führer fu minimizzata al termine della guerra, e così Nolde passò alla storia come una vittima di quello stesso regime di cui era sostenitore, e che lo aveva condannato al titolo di “artista degenerato”. Nel 1937, infatti, le sue opere erano state ritirate dai musei per essere inserite nella mostra organizzata da Goebbels, Entartete Kunst, con cui il regime mirava a ridicolizzare molti degli artisti moderni. In seguito alle sue lamentele, al pittore fu vietato di dipingere – un divieto mai davvero osservato: in quel periodo Nolde fu autore di una serie di acquerelli di piccolo formato, noti come Unpainted Pictures, che hanno giocato un ruolo fondamentale nella costruzione del mito sulla sua vita, e che saranno esposti in questa occasione. 
La mostra affiancherà alle opere anche materiale – documenti d’archivio e lettere, soprattutto – scoperto nel corso di una pluriennale ricerca accademica, svolta nelle vaste tenute di Nolde a Seebüll, che risulta fondamentali per comprendere il vero volto del pittore, nazista e degenerato al tempo stesso. 
Organizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Nolde Seebüll – che fornisce la maggior parte dei prestiti – e al supporto della Freunde der Nationalgalerie e dalla Fondazione Friede Springer, l’esposizione è accompagnata da un catalogo, pubblicato da Prestel Publishing, disponibile sia in lingua tedesca che in lingua inglese. (Lucrezia Cirri)

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