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Con l’edizione 2019 di Biografilm Festival – International Celebration of Lives, si è radunato ancora una volta a Bologna il meglio del cinema biografico e del documentario. Biografilm è il primo evento internazionale interamente dedicato alle biografie.
Focus del Festival, giunto alla sua 15esima edizione, sono i racconti di vita, capaci di emozionare e far riflettere, percorsi ed esperienze che hanno influenzato e determinato la vita di una persona o, magari, del mondo. Il biopic è stato protagonista più che mai anche quest’anno con molte anteprime italiane e internazionali ritraendo i più grandi protagonisti dell’arte e della cultura mondiali ma non sono mancate storie di fiction che raccontano di personaggi e delle loro piccole e grandi storie.
Alcuni numeri: 109 i titoli in selezione di cui 73 anteprime nazionali (26 europee e internazionali, 20 mondiali). Un’attenzione particolare ai film di produzione europea, che hanno costituito l’80% del programma. Oltre 150 gli ospiti italiani e internazionali presenti nel capoluogo felsineo durante i giorni del Festival, dal 7 al 17 giugno.
Sempre molto stretto il connubio con le arti visive e particolarmente applaudito è stato il documentario di Manuela Teatini sulla figura di Massimo Minini – The Story of a Gallerist. Attraverso conversazioni con gli artisti che hanno collaborato con l’eccentrico gallerista e la ricostruzione di performance e mostre, Teatini ha messo insieme il puzzle di una carriera importantissima, a circa mezzo secolo dall’apertura della storica galleria bresciana.
Fino al 21 giugno alla musica il compito di dare ritmo agli ultimi momenti del festival, con Biografilm Park, la rassegna di eventi fuori sala che propone quotidianamente spettacoli, incontri e concerti gratuiti. Come ogni anno, l’appuntamento è al Parco del Cavaticcio, proprio alle spalle del Mambo, che ha patrocinato alcuni eventi e produzioni della sezione Art&Music e, in particolar modo, il vernissage di “All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere”, prima personale in Italia di Julian Charrière, che sarà visitabile fino al 9 settembre, nella Sala delle Ciminiere. (Vincenzo D’Argenio)