02 luglio 2019

Maestose e colorate donne d’India

 

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È stata inaugurata l’8 giugno scorso e sarà visitabile fino all’8 agosto, presso la galleria Emami Art di Calcutta  una grande retrospettiva dedicata a uno degli artisti più iconici dell’Asia meridionale: Ravinder Reddy (1956, Suryapet, India).
Famoso per le sue gigantesche e coloratissime teste in vetroresina, Reddy si ispira nei suoi lavori alla scultura classica indiana e, più in generale, asiatica. 
La retrospettiva, dal titolo “RASA” – termine che nel testo delle Upanishad si riferisce all’essenza – consente di osservare da vicino tutto il suo percorso e la sua ricerca artistica, che attraversa un arco temporale che va dal 1980 al 2019.
Monumentalità e colori forti sono la sua cifra artistica e l’uno risulta funzionale all’altro. La dimensione consente un’esplorazione della concavità e della convessità dell’opera in modo da comprendere l’impatto del volume sulla forma. A fare da contraltare a questa alta stilizzazione, le sue sculture sono ornate con oggetti kitsch, come mollette di plastica economiche, gioielli tradizionali e decorazioni floreali lussureggianti, del folclore indiano.
Il colore gioca un ruolo importante nel lavoro di Reddy, soprattutto per la sua capacità di migliorare e dare un significato più profondo ai volumi. L’oro, per esempio, che Reddy utilizza spesso nelle sue opere anche perché di buon auspicio, quando viene usato insieme ai colori primari, esalta la forma e la trama consentendo un’esperienza più piena dell’opera.
Per quanto riguarda il materiale delle sue sculture, la vetroresina, Reddy la ama non solo per la sua versatilità, grazie alla quale si adatta alla visione dell’artista, ma anche perché non ha un colore distinto, è un materiale neutro. La vetroresina non ha una bellezza estetica preesistente come il bronzo o il marmo, è un materiale del XX secolo che prende qualsiasi forma e colore l’artista desideri, lasciandogli massima libertà d’azione.
Potremmo dire che l’essenza dell’opera di Ravinder Reddy risiede in un sottile equilibrio tra lo splendore e la poetica, il classico e il contemporaneo, il sensuale e l’austero. 
E sebbene le influenze nell’opera “lussureggiante” e sensuale di Reddy siano diverse ed eclettiche, attingendo dalla scultura classica indiana, da quella asiatica, come anche dall’iconografia africana, egiziana e greca, le grandi sculture dell’artista, dipinte con vernice lucida e ricoperte da foglie d’oro, evocano icone universali. (Maria Teresa Capacchione)

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