06 luglio 2019

Toilet Club. Lo storico circolo queer di Milano raccontato in una mostra fotografica

 

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Ultracorpi è il progetto di rete, nato sulla scia di B-Side Pride, che coinvolge diverse realtà culturali di Bologna: Incidente Domestico contemporary aaart, Maison Ventidue, META – domestic cultural contact, Narkissos Contemporary Art Gallery e NYLON__s, dialogando con le iniziative del Pride attraverso una rete di eventi culturali. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e sostenuti dagli artist*, dai curatori* e spazi coinvolti. 
Il prossimo 12 luglio, dalle 20:30, da L’Appartamento, in via Miramonte 6, spazio satellite della home-gallery Maison Ventidue, sarà visibile “Almanacco Toilet Club”, la mostra della fotografa Valentina Neri (Milano, 1991) a cura di Mariarosa Lamanna, Chiara Pirra, Francesca Zoe Paterniani e Chiara Francesca Rizzuti
Almanacco Toilet Club è un libro ma anche un documentario e, dal 12 luglio, sarà anche una mostra-evento, che riassume il lavoro fotografico della Neri condotto presso lo storico Toilet Club di Milano dal 2014 al 2016, dove un gruppo di Drag Queen crea una serata che, dal nulla, entra tra gli appuntamenti più importanti sulla scena del club gay di Milano. Dopo aver illustrato la crescita dei personaggi e l’atmosfera colorata, Neri ha continuato il suo progetto lavorando sull’output. 
Nel 2018 viene pubblicato il libro del progetto: Almanacco Toilet Club (Cesura Publish). Neri vi illustra le vite queer di un gruppo colorato ed eccessivo, mescolando linguaggi e piani della narrazione. Fotografie, descrizioni, titoli, illustrazioni e citazioni: tutto parla di un gruppo di persone in modo libero ed emancipato e in cui l’eccesso è il senso del tutto. Nei testi del volume si trovano i riferimenti più disparati: dagli accenni alla “saponificatrice di Correggio”, Leonarda Cianciulli, arrestata negli anni Quaranta, per arrivare a Silvio Berlusconi. 
Le immagini della fotografa costituiscono un lavoro di documentazione non canonica e incentrata su un mondo notturno che, racchiuso all’interno di quattro mura, risulta meno artificiale della realtà vissuta al di fuori, alla luce del giorno, che rischia di apparire più insensata. (Vincenzo D’Argenio)

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