Signore perdonami, ho peccato.
Non
tanto, poco, quasi nulla, distrattamente, in buona fede. Ma io,
signore ho PECCATO. Ho gettato il seme della mia arte nel nulla della
rete, mi sono abbandonato alla tentazione, senza vanità, senza
tornaconto. Ho peccato mostrando un mio lavoro, per avvicinare
all'Arte, per far intravedere la LUCE ad un giovane desideroso
d'esprimersi. Ho peccato inserendo una mia creatura, una mia
creazione in un luogo fatto di buio e videogames. Popolato di
tecnocrati che misurano a pollici il mondo: nextgen, 16bit, pixel,
cell shading. Ho peccato, si, per mia colpa, mia grandissima colpa. E
indicando la LUCE al giovane desideroso d'esprimersi, al giovane che
cercava il fertile terreno al qual fare attecchire il seme della sua
poetica mi sono preso, in fronte, nel cuore, in faccia un poco
lusinghiero appellativo: impostore.
Perle ai porci, e malox in gola.
Imputato si alzi in piedi, come si dichiara: “colpevole vostro
onore. Io ho peccato, senza vanità e senza tornaconto, ma io
ho peccato”.
Perché, come mi disse una volta
Giacomo Verde, esiste una contestualità dell'arte. E un
dipinto in un forum di videogames e videogamer è giusto che
sia tacciato d'esser imbroglio, additato come falso, foto manipolata,
foto spenellata, foto filtrata. Ma ti prego, Signore, perdonali,
perché essi non sanno quel che dicono. Ma ti prego, solo una
cosa Signore, ti prego, ti imploro, fai saltare loro le xbox fuori
granzia e fondi loro il wii.
Amen.
|
07/02/2008 19.54.37
Marco Andrea Fichera
Concordo con il tuo pensiero, e ti ringrazio per aver condiviso tale riflessione. Il mio articoletto è un po' ironico e dettato dalla gastrite del momento. Io sono il primo a pensare che l'arte debba ritrovare la capacità di sporcarsi le mani, di contaminarsi, di uscire dagli spazi asettici e andare, per parlarci, fra la gente. Ma indubbiamente ci sono dei contesti nei quali il fruitore non è predisposto. O nei quali, forse, l'autore deve mettere in preventivo certe reazioni. Non si puo' pretendere una riflessione profonda in uno spazio che non predispone alla riflessione, all'attenzione, al godimento. Pero' in qualcuno, inaspettatamente, si puo' generare una piccola scintilla... questo si.
|