29 aprile 2011

Pier Luigi Nervi. L’ingegnere che divenne architetto

 
La città di Torino offre un'occasione unica: conoscere meglio un'esperienza umana, intellettuale, professionale impossibile da circoscrivere al solo campo dell'ingegneria civile e che occorre ricondurre alla storia dell'architettura nel senso più lato del termine...

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Pier Luigi Nervi (Sondrio, 1891 – Roma, 1979) è stato ingegnere, autore d’icone assolute dell’ingegneria del Novecento, dagli hangars aeronautici in Toscana all’ambasciata italiana a Brasilia. Il ciclo di mostre intitolato Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida, coordinato da Carlo Olmo, sta provando a delinearne la figura, grazie all’apporto fornito dalla Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project (Bruxelles), nonché dalla documentazione custodita presso il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo/MAXXI (Roma) e il Centro Studi e Archivi della Comunicazione/CSAC (Parma). Il percorso è stato avviato nel 2010 con una prima esposizione a Bruxelles ed è proseguito a Venezia e Roma, ogni volta aggiungendo nuovi tasselli a un mosaico straordinariamente complicato. Dal 29 aprile a Torino è offerta un’occasione unica: conoscere, guardare, studiare le opere di Pier Luigi Nervi all’interno di uno spazio disegnato e costruito da Pier Luigi Nervi, il salone di Torino-Esposizioni ai margini del Parco del Valentino. Qui saranno presentati dodici casi emblematici nella sua produzione, insieme a altri materiali inediti o poco conosciuti, volti a esplorare tre campi d’indagine: Nervi e la grande committenza industriale italiana, quella che nel secondo dopoguerra ha avuto il suo cuore proprio a Torino (Fiat certamente, ma anche Burgo, Italcementi, Pirelli, Lancia, L’Oréal…); Nervi e gli architetti italiani, con il tessuto fitto di relazioni interpersonali decisivo per il progetto e la realizzazione di edifici celeberrimi, come il Grattacielo Pirelli a Milano; infine Nervi e la cultura politecnica milanese e torinese, relazione costante e duratura, essenziale per la definizione di un percorso progettuale e costruttivo che rimarrà esemplare nel mondo. Nervi dentro Nervi, dunque, per conoscere meglio un’esperienza umana, intellettuale, professionale che è impossibile circoscrivere al solo campo dell’ingegneria civile, ma occorre ricondurre alla storia dell’architettura nel senso più lato del termine. Perché, paradossalmente, l’”ingegner Nervi” è stato un grande architetto: alcuni indizi lo suggeriscono con evidenza. Primo indizio. Quando Paolo VI, accompagnato a visitare la nuova aula per le udienze, appena completata accanto alla basilica di San Pietro in Vaticano, si rivolge con affettuosa cordialità a Pier Luigi Nervi chiamandolo architetto. Di certo sarebbe stato imbarazzante correggere il Pontefice, ma il dettaglio curioso è che non è questa la prima né l’ultima volta che tal equivoco capita. L’ingegnere italiano per eccellenza, che con avveduta pazienza è riuscito a costruire la propria fama sulla qualità del proprio specifico disciplinare contribuendo a rivoluzionare la nozione stessa d’ingegnere civile nel Novecento, non disdegna di farsi scambiare per architetto.

Secondo indizio. Benché sia laureato nel 1913 presso la Scuola di Applicazione per gli Ingegneri della Regia Università di Bologna, Pier Luigi Nervi è architetto honoris causa per innumerevoli università italiane e straniere, a cominciare da quella di Buenos Aires che gli conferisce il titolo già nel 1950. D’altronde è soltanto presso la Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma che l’ingegnere insegna tra il 1946 e il 1961, contribuendo a educare al sapere costruttivo un’intera ge- nerazione di nuovi maestri dell’architettura italiana, da Carlo Aymonino a Paolo Portoghesi.

Terzo indizio. Pier Luigi Nervi è uno dei pochi ingegneri a conquistare uno spazio di riguardo sulle maggiori riviste di architettura, non solo italiane, del Novecento. Anche grazie alle intuizioni di personaggi eterodossi, come Giulio Carlo Argan, Giuseppe Pagano, Piero Maria Bardi e Gio Ponti, fin dai primi anni trenta “Architettura”, “Quadrante”, “Domus” o “Casabella” riservano un’attenzione alle opere nerviane che mai verrà meno anche nel secondo dopoguerra. Quando poi la fama avrà varcato i confini nazionali, dopo il duplice exploit delle Olimpiadi nel 1960 e del Palazzo del Lavoro nel 1961, saranno soprattutto le riviste americane a rendere omaggio a un autore che è divenuto ormai un’icona, al pari della propria opera.

Quarto indizio. Nel 1997, la casa editrice milanese Città Studi Edizioni decide di dare alle stampe una nuova edizione di Scienza o arte del costruire? Caratteristiche e possibilità del cemento armato, opera seminale pubblicata da Nervi nel 1945: dell’introduzione si occupa non un ingegnere, bensì uno degli architetti italiani all’apparenza più distanti dalle retoriche della costruzione e del cantiere, Aldo Rossi, che lo definisce “uno dei pochi testi che ho sempre consigliato ai miei studenti”, verosimilmente di Composizione Architettonica. Nonostante l’avviso contrario di un tenace detrattore come Bruno Zevi, Nervi è un ingegnere che fa architettura, quasi sempre e soprattutto nelle sue opere migliori: gli architetti o anche soltanto coloro che amano l’architettura l’intuiscono con facilità. La strabiliante capacità di controllo sperimentale della morfologia strutturale e l’altrettanto strabiliante abilità nel concepire spazi dalle dimensioni eccezionali con un numero assai esiguo di elementi dalle geometrie elementari rendono Pier Luigi Nervi un modello quasi inarrivabile. Eredi di una tradizione gloriosa che, tuttavia, vedono inesorabilmente modificata (quando non tradita) dai nuovi modelli formativi e dalle nuove consuetudini professionali, gli architetti italiani guardano a Pier Luigi Nervi come all’ultimo dei grandi costruttori del passato, da Brunelleschi a Antonelli. Le sue opere, per giunta, sembrano risolvere un conflitto che ha lacerato l’architettura moderna: funzione e rappresentazione, struttura e decorazione magicamente paiono diventare tutt’uno, senza prevaricazioni, nel rispetto di un’economia che è innazitutto scelta morale. Anche in virtù di tali caratteri, tenacemente coltivati lungo tutta una vita, Pier Luigi Nervi ha ricoperto un ruolo eccezionale nella cultura architettonica del Novecento: riscoprirlo all’interno di una delle sue opere migliori è un’occasione imperdibile.

[s.p.]

 

PIER LUIGI NERVI – Architettura

come sfida. Torino, la committenza

industriale, le culture architettoniche

e politiche italiane

Torino Esposizioni Salone C

Via Petrarca 39/B

Itinerari guidati gratuiti alla scoperta

di Nervi a Torino:

in collaborazione con Urban Center

Metropolitano di Torino:

info: www.urbancenter.to.it

info@urbancenter.to.it

Informazioni:

www.pierluiginervi.org

info.mostranervi@gmail.com

cell. 348 7150322

29 aprile 17 luglio 2011

Il salone di Torino-Esposizioni ai

margini del Parco del Valentino

(disegnato e costruito da Nervi)

ospita  dodici casi emblematici nella

sua produzione

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 72. Abbonati!

[exibart]

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