17 maggio 2011

Berlinottanta Pittura irruente

 
70 opere al MARCA, alcune mai esposte al pubblico in Italia. Grandi, di una grandezza inconsueta, tele che avvolgono lo sguardo, che si offrono come scenografia di un teatro, dove anche lo spettatore si muove.
Protagonista, un gruppo di artisti ribelli nella Berlino degli anni '80, la caduta del Muro…

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Una tigre rossa, dentro una gabbia, le sbarre larghe e nere, parlano di una Berlino divisa, prigioniera. Eppure, l’animale, sembra essere in fuga, come se quelle sbarre si dovessero allargare o piegare una ad una. E’ il 1989, l’anno della caduta del Muro, quando un giovane tedesco, firma questa opera. Karl Horst Hodiche (Norimberga, 1938), uno fra i primi artisti che affideranno la loro irrequietezza, la loro denuncia, ad un linguaggio dai toni forti, ad una forma d’arte dai risvolti neoespressionisti. Sono i Nuovi Ribelli, gli artisti che  faranno  i conti con la realtà del Muro, che lavoreranno nei luoghi del Muro, che respireranno gli umori di  una società lacerata, ma non  vinta.  C’è un lupo bianco, di Rainer Fetting (Wilhelmshaven, 1949) alto, minaccioso e la sua forza pare essere ostacolata da una sbarra di legno scheggiata, che si sovrappone al corpo ed alle gambe: tutt’intorno, energiche pennellate di rosso e di blu, a generare inquietudine. Di nero, di grigio e d’ombra, è un’altra sua opera dal titolo Prima di entrare, dove la figura di un nudo maschile, si  accinge, non senza un poco di incertezza, ad entrare in  uno spazio oscuro: il mare, con la sua luce, dietro le spalle. Ancora inquietudine, si respira nell’opera Van Gogh in metropolitana  e la città è, minacciosa. Oppure, la città è quella di Helmut Middendorf (Dinklage, 1953), in una Notte verde,  sottolineata da tratti neri, la sagoma di un uomo che pare in fuga. Le luci, come ombre di chiarore, per raccontare il desiderio di andare lontano, di lasciarsi dietro le spalle il passato.

Altrove, la città è dipinta di rosso, in un abbraccio di energia. Le 70 opere in mostra a Catanzaro, fra gli autori anche Bernd Koberling (Berlino, 1938), sono produzioni degli anni ottanta, nate  dal cammino verso il nuovo, metafora di una  libertà negata, pittura irruente, come recita il sottotitolo della mostra. Un’arte, che  raccoglie l’ansia, il disagio della società, si (ri)appropria di forme e colori, per raccontare la storia. “Una espressione pittorica- dice Wanda Ferro presidente della provincia di Catanzaro – che è un  viaggio fra arte e anelito di libertà, arte,come emblema di conquiste sociali, un viaggio nel passato per ricostruire il futuro.. La mostra, che contempla anche video e documenti fotografici, esaurisce e testimonia le istanze tutte di quel tempo, in un racconto, in cui gli autori guardano se stessi, per guardare la società.  

“Una sorta di rivoluzione copernicana – dice Alberto Fiz, il curatore della mostra – dove l’arte assume una valenza catartica e ricompaiono elementi dionisiaci, in parte abbandonati”. All’uomo, alla  città, alla natura, sono affidati i sentimenti di lacerazione dei Nuovi Ribelli. Così,  per Bernd Zimmer (Monaco, 1948), la agitata discesa di un azzurro Corso d’acqua,  qualcosa che rimanda ad un nuovo Sturm un drung, l’impeto di un Ruscello che scorre, l’ Oliveto, la Montagna rossa, L’abetaia, si fanno interpreti di un abbraccio all’Anima del mondo che partecipa al dolore e grida la sua ribellione. “Perché la natura siamo noi”, dice lo stesso Zimmer. Ed è  allora, che i Nuotatori di Salomè, galleggiano in una tela gigante,  fra bianche ninfee che riportano alla memoria quelle di Monet.

a cura di cecilia ci

fino al 9 ottobre

Hodiche, Koberling,Fetting, Middendorf, Salomè, Zimmer


Belinottanta


MARCA  Museo delle Arti Catanzaro


 Via Alessandro Turco 63 (88100)


+39 0961746797


info@museomarca.com


www.museomarca.com

ingresso  3 euro


catalogo in galleria a cura di Alberto Fiz

[exibart]

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