03 ottobre 2011

MARIO MARIOTTI e SUPERSTUDIO…

 
La nuova stagione espositiva del Centro Pecci di Prato si apre con due progetti espositivi che ne confermano il ruolo di Museo regionale toscano per l'arte contemporanea: nello Spazio Progetti l'omaggio a una personalità artistica fra le più vivaci e straordinarie, aperta e fuori dagli schemi, apparsa negli ultimi decenni in Toscana; nello Spazio CID/Arti visive la presentazione di una ricerca di rilievo internazionale sviluppata a Firenze, che ha dilatato i confini dell'architettura intendendola come strumento di investigazione e conoscenza...

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La ricognizione del percorso operativo di Mario Mariotti è frutto di una consistente selezione di opere e materiali nel suo archivio, trasferito a Prato alla fine del 2010, che include opere e oggetti, documenti e immagini originali, pubblicazioni e recensioni, reperti e memorie esaustivi di un’attività intensa quanto poliedrica.
Autore magmatico, sperimentatore assiduo di linguaggi visivi (il disegno e la grafica, la pubblicità e l’editoria, la proiezione fotografica, la pittura, la scultura, l’installazione, l’azione pubblica, l’intervento estemporaneo), Mariotti “ha operato sempre ai margini dello specifico artistico e delle istituzioni“, come ha sottolineato la critica Lara-Vinca Masini, proponendo la reinterpretazione e l’aggiornamento delle radici culturali di Firenze, cercando i collegamenti possibili fra il suo passato e la sua contemporaneità interpretata attraverso una costante azione immaginativa e produttiva.
È stato tra i fondatori e animatori di Zona, il centro autogestito da artisti che ha promosso e documentato le ricerche della neoavanguardia fiorentina. Ha inventato figure fantastiche di Animani (1980) e Umani (1982), proposte in varianti e diffuse in tutto il mondo attraverso fotografie, libri, pubblicità e video. Rimangono tuttavia memorabili le sue “imprese” spettacolari nello spazio urbano fiorentino: la proiezione di centinaia di progetti sulla facciata di Santo Spirito (Piazza della Palla, estate 1980); la stesa dei Panni di artisti contemporanei alle finestre di Santo Spirito sul tema allegorico del fuoco (Fire-nze, 21 settembre 1985); la rievocazione pirotecnica per il bicentenario della Rivoluzione francese sulle sponde dell’Arno (Arnò 89, 14 luglio 1989); l’esposizione “fluida” di frammenti d’arte contemporanea sull’Arno davanti agli Uffizi (Polittico di San Giovanni, il 24 giugno 1991); l’esposizione all’ex Stazione Leopolda di Firenze di un’intera quadreria d’arte contemporanea messa letteralmente Al muro! (ottobre 1995).
 

La documentazione dell’articolata ricerca per immagini realizzata da Superstudio prosegue l’azione di recupero e valorizzazione dell’esperienza dell’architettura radicale fiorentina, già sviluppata dal Centro Pecci attraverso acquisizioni di opere e documenti o progetti espositivi come le recenti proposte di Invito al viaggio al Museo Pecci Milano.
L’esposizione di Prato presenta una serie di immagini fotografiche dell’archivio Toraldo di Francia, insieme ad oggetti, progetti, pubblicazioni e film di Superstudio.
A partire dalla Superarchitettura (1966-68), proposta “come strumento di interpretazione e descrizione della realtà” (Toraldo di Francia), il gruppo fiorentino sperimentò una visualizzazione progressiva di “idee di architettura non fisica” (Adolfo Natalini), tra cui la generazione automatica di un sistema quantitativo di “diagrammi tridimensionali non-continui” (Istogrammi di architettura, 1969), l’elaborazione di un modello di urbanizzazione totale (Monumento continuo, 1969-70), l’applicazione spaziale degli effetti illusionistici degli specchi (Architettura riflessa, 1970), l’estensione utopica dell’architettura nello spazio astrale (Architettura interplanetaria, 1971).
Nelle visioni di 12 Città Ideali (1971) Superstudio formulò le “premonizioni della rinascita mistica dell’urbanesimo“; concepì inoltre la “parabola letteraria” di cinque Atti fondamentali incentrati sui temi rituali di Vita, Educazione, Cerimonia, Amore, Morte (1971-73).
Il progetto di Supersuperficie, presentato nella mostra Italy: The New Domestic Lanscape al MoMA di New York nel 1972, giunse quindi a prefigurare “un modello alternativo di vita sulla terra” ricostruito nel 2011 dal Centro Pecci.
 

La successiva partecipazione al progetto di Global Tools, che nel 1973 raccolse il lavoro di vari gruppi e singoli architetti sotto l’etichetta di “architettura radicale” (suggerita da Germano Celant e indicata dalla rivista “Casabella”), determinò di fatto la conclusione di quella esperienza.
Seguirono i progetti La moglie di Lot, incentrato sulla riproduzione di forme geometriche elementari, e La coscienza di Zeno, che documenta la cultura materiale della civiltà contadina, entrambi presentati alla Biennale di Venezia del 1978. Come scrisse, in proposito, Lara-Vinca Masini “i due lavori non devono esser letti in contrapposizione o contraddizione: insieme rappresentano dialetticamente i nostri tentativi di comprendere per modificare“.
 
 
 
a cura di stefano pezzato
 
 

MARIO MARIOTTI
Progetto speciale promosso da Regione Toscana e Comune di Prato
a cura di Stefano Pezzato con la collaborazione di Francesca Mariotti
in occasione del trasferimento dell’Archivio Mariotti al museo

Spazio Progetti
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Prato, 9 ottobre 2011 – 30 aprile 2012

SUPERSTUDIO/backstage
Progetto speciale promosso da Regione Toscana e Comune di Prato
a cura di Stefano Pezzato e Cristiano Toraldo di Francia
in collaborazione con l’Archivio Superstudio di Firenze

Spazio CID/Arti Visive
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Prato, 9 ottobre 2011 – 26 febbraio 2012

Orari: tutti i giorni 10-19, ingresso libero
Chiuso martedì, 24, 25 e 31 dicembre 2011, 1 gennaio 2012 mattina

www.centropecci.it

[exibart]

1 commento

  1. altro che nuova stagione espositiva al centro pecci di prato! Qui si assiste all’ennesima mostra sull’architettura radicale, stracotta e stagionata…

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