30 novembre 2000

E’ morto Mario Giacomelli

 
Cala l'autunno sul mondo della fotografia, un autunno che, insieme al sole e al caldo, ci aveva già portato via Sieff , ora fa segnare un'altra scomparsa eccellente: quella di Mario Giacomelli...

di

Il 25 novembre nella sua città natale è morto Giacomelli, poeta del B/N, maestro del reportage neorealista.
Era nato nel 1925 a Senigallia, nelle marche, dove ha sempre vissuto e lavorato.
Era un fotografo atipico, lontano dagli schemi, un’artista, che nei suoi lavori rappresentava l’essenza dell’immagine, spesso elaborata fino a farla sembrare un tratto di china, un graffito su una pagina bianca.
Foto cariche di sentimento, specchi di emozioni spesso condivise durante i lunghi periodi di realizzazione delle immagini.

19201(1)I suoi lavori piu’ celebri sono stati Scanno (1957-59) immagini simbolo e copiate da generazioni di amatori assieme a quelle (molto diverse) realizzate da Bresson, Io non ho mani che accarezzino il volto (1962-63), la serie più nota dove la sua tecnica riesce a far vivere all’osservatore quell’atmosfera di misticismo ed umanità che aleggia fra i giovani seminaristi, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (in varie serie dal 1957 all’83), ritratti nell’ospizio di Senigallia di realtà a lui note (è il luogo dove lavorava la madre) struggenti ed incisive, da cui emerge una forte sensibilità e la consapevolezza della decadenza dell’uomo. Opere molto importanti furono i suoi paesaggi, una ricerca che lo ha sempre impegnato, e che puntava sulla ricerca geometrica con un impatto fortemente grafico.

19202(1)Negli ultimi anni ha prodotto ” La mia vita intera” (1971-73), “Il teatro della neve” (1984-86), “Ninna Nanna” (1985-87), “L’infinito” (1986-88), “Felicità raggiunta, si cammina …..”, (1986-92), “Passato” (1988-90) e “Io sono nessuno” (1991-95).

Mario era un tipografo, un lavoro iniziato da giovane che lo porta a rilevare la tipografia in cui era impiegato e che ha gestito fino all’ultimo, ma il suo era un cuore d’artista, e sarà la fotografia (dopo alcune esperienze pittoriche) il suo strumento espressivo che gli permetterà di modellare la materia e trasmettere la sua interpretazione del quotidiano.
Tanti diventano grandi quando ci lasciano, lui lo era già!

<b<Articoli correlati:
La mia vita intera
Altre immagini:
Librairie Courant d’Art

Si ringrazia Fulvio Bortolozzo Editore che ha gentilmente concesso la foto d’apertura.

Maurizio Chelucci


[exibart]

3 Commenti

  1. La ringrazio per l’articolo da Lei scritto su mio zio:mia madre,Jole Giacomelli,ed io apprezziamo molto coloro che rendono omaggio

    Sono il nipote di Mario.
    Insieme a mia madre,Jole Giacomelli,La
    ringraziamo per il Suo articolo.

    Sono

  2. Credo sia doveroso rendere in qualche modo omaggio ad una figura che ha fatto della poesia la propria musa. Un animo così delicato e semplice è solo indice di intelligenza. Giacomelli è presente con il profumo delel sue foto.

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