14 gennaio 2008

Equiparazione Diploma di Accademia – Laurea, studenti in protesta per un giorno

 

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La rivendicazione è portata avanti da più di un mese dalle Accademie di Belle Arti italiane, per richiedere una reale parificazione con le Università, e quindi un titolo di studi corrispondente a un diploma di laurea. Ora la protesta sfocia in un giorno di mobilitazione nazionale, previsto per martedì 15 gennaio, con assemblee e presidi in tutta Italia. La legge su cui si concentra l’attenzione è la legge di riforma 508/’99, che prevede l’equiparazione degli istituti AFAM (Accademie di Belle Arti, Conservatori, Accademia di Arte Drammatica, Accademia di Danza e ISIA) con quelli universitari, dichiarando il rilascio di diplomi accademici equipollenti a lauree. Otto anni dopo non è ancora uscita la legge applicativa, che renderebbe veramente spendibile il valore dei diplomi accademici sancito dalla legge di riforma. Ciò ha comportato una serie di disagi agli studenti delle Accademie, considerando anche che la 508 è per definizione a “costo zero”, e potendo essere applicata autonomamente dalle singole Accademie di Belle Arti, le istituzioni hanno spesso aumentato – e questo è uno dei punti cardine delle proteste – i contributi a carico degli studenti.

[exibart]

20 Commenti

  1. Certo che dopo quasi trenta anni da quando mi sono diplomato all’ISIA di Urbino pensavo che giuridicamente le cose fossero cambiate. Già in quegli anni si parlava di equiparare le Accademie i Conservatori e l’Isia stessa all’Università e invece…cosa si sta aspettando?

  2. Non credo assolutamente che sia corretto equiparare il diploma delle accademie ad una laurea!! Spesso i ragazzi usciti da questi istituti sono ottimi artisti o geniali designer ma conoscono poco la grammatica e l’ortografia italiana… e non ci sarebbe nulla di male! Ma perchè equiparare la preparazione di un pittore uscita da un’accademia di provincia con un fisico nucleare o con un ingegnere del Politecnico di Milano? Come sempre l’inica soluzione è: ABOLIZIONE DEL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO! allora sì che varrebbe solo quello che uno sa, come ha studiato e dove.

  3. i professori delle accademie sono dei burini,in francia si dice “ignorante come un pittore”…………dai professori di accademia io non ho imparato nulla, quando invece sono andata al dams ho capito tutto.
    Loro si che sono preparati.

  4. io ho “studiato” a Brera scenografia.
    ho scoperto dopo che tutti gli anni lì erano anni persi.
    per lavorare davvero l’ accademia non serve a niente.
    e adesso vorreste pure paragonarli a dei professori universitari?
    ma non scherzate nemmeno.
    siamo veramente il paese delle banane?

  5. ma è un falso problema
    in fondo sono le università ad essere diventate accademie
    ci sono o no corsi di laurea in tutto?
    storia del maglione a v, preparazione della pasta con le cozze, fenomenologia del cerchio in lega
    aridatece hegel e benozzo gozzoli!

  6. squole di italiano per noi ignoranti aspiranti artisti, vero Ian? e per te cosa ci proponi? mi sa che i nostri politici, gente della televisione e cugini hanno fatto tutti le accademie.o i politecnici?

  7. e si vede dall’affluenza dei messaggi quante siano le persone interessate alla vicenda…
    molti non sanno…che il passaggio del titolo di studio da Diploma di Istituto Superiore a quello di Laurea ha subito la defalcazione di un anno di studi.
    In parole povere trattasi di “laurea breve” ossia equivalente ad un triennio di studi universitari.
    Trovo la decisione estremamente scorretta essendo stato il nostro corso di studi un quadriennio con frequenza OBBLIGATORIA!! mattina e pomeriggio OTTO ORE AL GIORNO!! …più una tesi di laurea che nessuno mai è riuscito a contenere in meno di un altro anno accademico….
    Questo quanto successo, dato il poco e irrilevante numero degli iscritti (25 all’anno previo esame di ammissione) e diplomati dell’ISIA ex istituto per le industrie artistiche ed ora per industrial design.
    morale della favola se volete avere un titolo di laurea…dovrete reiscrivervi nuovamente alla “facoltà” (magari a 50 anni) e frequentare il biennio che vi permetterà di onorificarvi del titolo di Laurea…ovviamente dopo aver sostenuto una ulteriore tesi costata un altro paio d’anni…
    Vi pare accettabile?

    Per quanto riguarda la preparazione dei docenti ce ne sono di preparati e d’impreparati ovunque…dagli asili nido alle università…ma tanti invece sono gli ” inadatti” o peggio “non idonei”, psicologicamente parlando all’insegnamento.

  8. SONO CON VOI – A TUTTI GLI STUDENTI DELLE ACCADEMIE DI BELLE ARTI/MIUR-AFAM.Gli studenti hanno ragione da vendere su questo piano della < >. La “Legge Applicativa” in questione…dopo quasi un decennio è ancora “appesa” ai burocratismi ministeriali…Stanno impiccando sul piano della “legalità” il sacrosanto diritto degli studenti ad ottenere l’equiparazione del “Titolo di Studio” a quello degli altri loro colleghi < >. La AA.BB.AA.-MIUR/AFAM…è “diretta” non con la testa ma, con i piedi – così pare anche a me – e
    c’è tanta sensibilità negli studenti, tanta fiducia negli studi e c’è tanto puro e vero entusiasmo…ma, bastano queste inadempienze a “minare” l’Itistuzione Accademia di Belle Arti”. Purtroppo il rispetto della “Carta Costituzionale Italiana”, in fatto di Cultura e Istruzione, diritti e doveri… pare essere di una minoranza, ma, sono tante le stoltezze e le manchevolezze da parte della burocrazia ministeriale e di alcuni governanti (o per pura negligenza e per scarsezza di pura sensibilità),preposti a tali compiti, trascurando diritti e legalità…da far capire il contrario. La “cosa più bella al mondo è capire”!…E dobbiamo apprezzare moltissimo e ringraziare immensamente il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i suoi accorati interventi a difesa dell’Italia e della nostra creatività, nel rispetto di tutti, e vale la pena rileggere il testo del discorso di fine anno di augurio rivolto agli Italiani. E’ stato il suo: Il miglior discorso mai fatto da un nostro Presidente della Repubblica!Ciò m’inorgoglisce e mi da fiducia. Con il seguente verso del Poeta Salvatore Quasimodo, desidero esprimere agli studenti la mia sincera vicinanza a tutti loro, invitandoli all’impegno civile con la loro attività…di studio e di difesa dei propri sacrosanti diritti (che, sono anche i nostri di docenti…), < < Dalla notte che verrà avrò speranza>>.Vittorio Del Piano-Taranto. E-mail: delpiano.artepura@libero.it (cellulare: 328-3187713.

  9. Ma forse va chiarita una questione. La cosiddetta Laurea non è altro se non un certificato (un foglio, anzi una pergamena) che testimonia, attraverso il titolo che porta con sé, il raggiungimento di un grado elevato nell’istruzione e nella formazione (con acquisizione di competenze specifiche in un determinato settore). Quindi non è applicabile soltanto ad un corso di studi, ma a tutti i livelli superiori (di almeno quattro anni accademici) di formazione post diploma.

    Seguendo il ragionamento di qualcuno, siccome è presente una Laurea in Fisica, allora quella in Lettere non ha avrebbe valore (così come tutte le altre) perché non contempla insegnamenti quali matematica, fisica, ecc. Vi rendete conto di quanto sia sballato, un simile ragionamento? (Se fosse così, esisterebbe soltanto un indirizzo, ma quale scegliere?)

    In Europa, l’accademia (con i suoi insegnamenti peculiari) è considerata al pari di un corso di studi universitario, non parallelo, ma pienamente inserito nel contesto dell’Università (Fine Arts).

    Noi siamo più intelligenti, infatti. Guarda un po’.

    Naturalmente, il fatto che esistano quattro anni con frequenza obbligatoria, laboratori e verifiche continue (ex-tempore), nonché materie teoriche che quasi sempre portano con sé una bella dose di pratica (studio di manuali più elaborati scrittografici) è una stupidaggine.

    La verità è che si continua a vedere nell’artista il povero barbone autodidatta, magari (naif), che non necessita di studio, ma soltanto del sentimento, del sentire, senza pensare. Una specie di animale che deve recepire gli stimoli della società e tradurli attraverso la sua opera (privo di pensiero; non deve riflettere, no). Un genio (idiota). L’Italia sta messa veramente male, in quanto a cultura.

    Si è in presenza di una massa di ignoranti, in Italia. Rendetevi conto che Accademia non è sinonimo di artista barbone autodidatta idiota.

    Saluti

  10. IL VERO PROBLEMA E’ CHE DOVREBBERO RIFORMARE LE ACCADEMIE CON REALE SERIETA’, ESCLUDENDO QUEGLI PSEUDO-PROFESSORI CHE TUTTO FANNO TRANNE CHE INSEGNARE,
    CHE SONO IN CARICA PER FAVORITISMI E RACCOMANDAZIONI,
    CHE ALLA DOMANDA DEGLI STUDENTI DI APPRENDERE NUOVE TECNICHE RISPONDONO “MICA SIAMO NELLA SCUOLA ARTI E MESTIERI!!” E IN REALTA’ SONO SPROVVISTI DI QUALSIASI PREPARAZIONE TECNICA.

    MOLTI PROFESSORI SONO I PRIMI A DARE L’INSEGNAMENTO CHE PER ESSERE ARTISTI BASTA PASTICCIARE, SPERIMENTARE, SCANDALIZZARE. SONO LORO CHE DEVASTANO L’IMMAGINE DELLE ACCADEMIE, CHE PERMETTONO CHE VADANO AVANTI STUDENTI SCANZAFATICHE E SENZA NESSUNA CAPACITA’ ARTISTICA.
    BASTA CON TUTTO CIO’!!
    QUANDO CI SARA’ SERIETA’ NEL MONDO ACCADEMICO GLI SI POTRA’ ATTRIBUIRE LO STESSO VALORE DI UNA QUALSIASI ALTRA LAUREA, COME AVVIENE IN MOLTI ALTRI STATI EUROPEI.
    CON TUTTO CIO’ NON MI ACCANISCO CON TUTTI I DOCENTI ACCADEMICI PERCHE’ NEL CORSO DEI MIEI STUDI ALL’ACCADEMIA HO ANCHE AVUTO VALIDISSIMI PROFESSORI. MA SONO STATI PERLE RARE..

  11. anche burri pasticciava sulle sue tele e così vedova,pollock e tanti altri.
    forse è proprio il linguaggio dell’arte che si è un pò fermato….basta vedere le mostre in giro……….ci esaltiamo per le palline di cecchini………..ed altre cose analoghe……..siamo solo una società provinciale e molto superficiale………

  12. Ciao Stefania.
    Infatti è ciò che si sta chiedendo, con la modifica della Legge n. 508 del 1999 (Riforma Accademie, ecc.).
    Comunque mi trovo parzialmente d’accordo con te. Molti professori non dovrebbero insegnare in Accademia, tuttavia ve ne sono di validi, credimi, almeno a Roma.

    Per un approfondimento si veda:
    http://www.liberearti.netsons.org

    Saluti

  13. Caro Ian tu che titolo di studio hai? Hai per caso studiato da Padreterno per avere la sbruffonaggine di permetterti di dare praticamente degli analfabeti agli studenti delle accademie? Mentre ci guardi dall’alto in basso ti prego cerca di fare attenzione a non calpestarci!
    Un laureando in pittura.

  14. Per tua informazione, caro Ian, molti studenti delle accademie, me compreso, arrivano da un liceo scientifico, da un liceo classico e non credo a loro faccia piacere sentirsi dire che non conoscono grammatica e ortografia non ti pare? Poi sei tu che paragoni un fisico nucleare ad un pittore, nessuno di noi pretende questo. Credo invece che tu, molto ottusamente, non abbia afferrato bene di cosa si sta parlando, gli studenti delle accademie studiano lo stesso numero di anni e pagano delle tasse salate quanto sono quelle delle altre università, perchè non dovrebbero vedersi riconosciuti gli stessi diritti? Perchè lo dici tu? Gli studenti delle accademie devono frequentare anche molti corsi teorici, con argomenti dei quali tu, con ogni probabilità, non capiresti una virgola. Non si tratta solo di pasticciare con del colore su una tela o prendere a martellate un pezzo di marmo. Forse quello che ha bisogno di rivedere la sua preparazione sei proprio tu! Lo sai che da SEMPRE, IN TUTTO IL MONDO, ARTE E’ SINONIMO DI CULTURA!… Leonardo da Vinci (il nome ti è familiare?) è stato un grande scienziato, così come è stato un eccellente pittore…

  15. Non mi sembra il caso di prendersela con il povero Ian, le stronzate non si dicono mai davvero di proposito. A mio modo di vedere chi nella sua vita non si è mai interessato all’arte contemporanea è pericolosamente ignorante.. e questo vale anche per gli studenti delle accademie. Ma non pretendo di avere ragione.

    Penso che non si possa equiparare l’accademia con l’università in blocco.. ma con una distinzione tra le nuove facoltà (dove si fanno studi universitari) e le antiche pittura, scultura, scenografia.

  16. Mi scusi, ma lei parla di “antiche pittura, scultura e scenografia”, e insieme cita l’arte contemporanea riguardo una mancata informazione su di essa? Mi domando cosa siano queste “antiche […]”, a questo punto. C’è un’evidente contraddizione, nel suo discorso.

    Credo, con tutto il rispetto, che lei non conosca l’attuale Accademia, ma che sia fermo al Seicento. Non esistono più soltanto le “antiche […]”, ma esistono svariate tecniche che rientrano sotto l’ambito della pittura, della scultura e della scenografia e includono studi teorici al pari di quelli che si svolgono in ambito universitario. Ci siamo capiti? Si devono poi considerare materie come Storia dell’arte, Storia dello spettacolo, Regia, Anatomia artistica (che non studia semplicemente i corpi tramite il disegno, per essere chiari), Estetica, Psicologia, Design, Scenotecnica, ecc.
    (Ma lei per caso conosce un certo Michelangelo e cosa pensava delle botteghe? E perché riteneva l’artista non un semplice artigiano? Ma si potrebbe citare mezzo Rinascimento…)

    E, ribadiamolo per l’ennesima volta, la Laurea è un titolo di livello superiore che attesta le competenze acquisite durante un percorso di studi di almeno quattro (ora tre) anni accademici post diploma, quindi non è soltanto un titolo per futuri “dottori” (fraintendimento che soltanto l’Italia continua a perseguire con tenacia, dal momento che nel resto del mondo si diventa “Dottore” con il Dottorato di ricerca). Parimenti, siccome non siamo più nel Seicento, sarebbe ora che qualcuno si rendesse conto che l’attuale sistema riconosce un individuo non soltanto per il suo essere, ma anche per il suo apparire, cioè, in questo caso, il titolo di studio. Detto in parole povere, il lavoro, oggi, necessita di un riconoscimento dato da un titolo (non tutti espongono o desiderano farlo o desiderano diventare “pittori”).

    Poi, la citata arte contemporanea include non soltanto l’olio su tela, ma anche altro, come ad esempio… il concettuale.

    Mi sono stufata di questa ignoranza, abbiate pazienza. Se non si conosce l’argomento, sarebbe meglio tacere.

    (Quando finalmente ci si renderà conto che è finita l’era dell’artista barbone-idiota… mamma mia… e poi si utilizza il computer e si parla di antichità… poi… però l’artista barbone deve continuare ad esistere, per la gioia di chi lo vuole fuori dal sistema, al solito.)

  17. Sono d’accordo con te buzobue, al di la del valore legale che può avere un diploma di accademia, quello che conta cè che uno studente ne esca con un’ottima preparazione, e questo, almeno nel caso di Brera, secondo me non accade, a meno che non si frequentino un’infinità di corsi per poi scegliere quelli con dei professori ai quali interessa veramente quello che fanno e sappiano coinvolgere, interessare davvero gli studenti, quelli che vogliono essere coinvolti ovviamente, dev’essere una cosa reciproca. Non so se la conosci, ma Brera mi sembra molto malgestita e poco funzionale…e pensare che in tutto il mondo gode di una fama grandissima… Penso però che sia giusto che se si dice agli studenti che il loro pezzo di carta vale una laurea, debba essere davvero così, non vanno “presi in giro”, facendoli pagare, oltretutto, come se stessero davvero studiando per una laurea. Va fatta chiarezza su molte cose, una volta per tutte, ma forse qui in Italia funziona tutto, o quasi, in questo modo…

  18. Cara Alessandra se è stanca dell’ignoranza legga un’pò di più, senza scomodare Michelangelo Buonarrotti.

    In poche righe dicevo appunto che non si può fare alcun discorso che abbia senso sull’accademia di Brera senza fare distinzione tra “nuove facoltà” e “vecchie pittura, scultura e scenografia”.

    Caro Marcello sono assolutamente d’accordo sul fatto che brera sia mal gestita. Penso che il rettore Fernando De Filippi (alla sua ennesima carica) si debba dimettere per dare un segno di civiltà. Infatti mi pare in nessuna università gli studenti stranieri pagano di più di quelli italiani.

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