10 febbraio 2013

Ottima location, pubblico attento e possibilità di presentare ricerca. Ecco il giudizio dei galleristi su Flash Art Event, in chiusura a Milano

 

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Su un paio di questioni sono stati tutti d’accordo. Primo: l’ex Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi è una splendida location per una fiera. E in effetti fa un certo effetto entrare nel bianco dell’ex palazzetto, con il sole che arriva ad inondare dall’alto di luce naturale quel genere di manifestazione che di solito, come capita a Miart, è chiusa in padiglioni al neon. Poi si è ad un passo da Corso XXII Marzo, dal centro della città e all’interno del complesso dei Frigoriferi Milanesi che stanno pian piano prendendo sempre più piede come location “culturale” del capoluogo lombardo. 
Secondo: l’opening è stato, e anche oggi nessuno smentisce, il non-plus ultra che si richiede ad un’inaugurazione: bagno di folla, addetti ai lavori, figure istituzionali della cultura milanese, artisti e anche galleristi che non hanno raccolto l’invito lanciato da Giancarlo Politi e che, forse, si sono un po’ pentiti. Esatto, stiamo parlando di Flash Art Event, chiusasi oggi dopo 48 ore dalla sua prima volta in via Piranesi. E nonostante oggi il pubblico sia stata meno presente di venerdì e sabato, l’impressione è comunque molto positiva. Il momento è quello che è, ci dicono diversi galleristi, ma il terzo punto che fa centro è l’ingresso gratuito per i visitatori che Manuela Composti, della milanese Ca di Frà, definisce simili alla figura degli “esodati”: «Sono molto informati, conoscono bene quello che guardano, ma purtroppo non hanno denaro da spendere. Eppure il clima è migliore rispetto alle ultime fiere del 2012, quando i collezionisti erano a dir poco terrorizzati da quello che si pronosticava come un anno di fuoco in fatto di accertamenti fiscali e IVA altissima».
La galleria per l’occasione ha proposto una sezione di tavole di fumetti firmate da Milo Manara, Hugo Pratt e Civitelli, più la giovane Carla Bedini: «Grazie ai costi limitati degli stand possiamo permetterci di sondare il terreno con artisti giovani e con la proposta di pezzi ormai assunti a opere d’arte – continua Composti – e credo che in questo senso il modello di Flash Art Event sia una risposta alle fiere dell’arte più mainstream, dove gli stand hanno costi esorbitanti e dove quasi non è più possibile partecipare, visto che la prospettiva migliore è quella di chiudere a zero, ovvero rientrando nelle spese».
Ma quanto costa uno stand al Palazzo del Ghiaccio? 20 metri quadrati sono 3mila euro più IVA. Una cifra che anche secondo Francesco Annarumma non spaventa i galleristi, e permette di proporre nuove proposte e stand di “ricerca”. «Milano non è una piazza facile, ma credo che se ci fosse una nuova edizione della manifestazione la rifarei: sono riuscito a vendere un pezzo, forse non rientrerò nelle spese, ma questo modello di fiera non solo va incontro al pubblico, ma anche ai galleristi che non devono svenarsi per avere uno spazio. Inoltre la location è ottima, così come il parterre dei partecipanti» dichiara il gallerista napoletano.
Soddisfatta anche la giovane Primo Piano, anch’essa di Napoli, nella sua prima trasferta lombarda, e che per l’occasione ha presentato un progetto curatoriale del gallerista Antonio Maiorino, che ha messo in scena i lavori di Roberto Monte, Massimo Pastore e Antonella Raio. «Oltre ad aver venduto qualcosa c’è un buon clima anche tra gli stessi addetti ai lavori. Ci si è scambiati idee e opinioni, creando sinergie» afferma Maiorino. E i collezionisti, rimarca Annarumma, «non sono quelli che alle grande fiere lasciano contatti e poi scompaiono, ma persone che hanno seguito anche l’attività della galleria attraverso social network e che vogliono conoscerci dal vivo, perché hanno già le idee chiare sulla nostra attività».
Insomma, sembra che Milano, in questa occasione, sia stata davvero una buona piazza. Anche per Continua, che ha venduto un lavoro di Pascale Marthine Tayou. Giorgia Lucchi Boccanera, di Boccanera Contemporanea di Trento, presenta con un bello stand un solo show di Nebojša Despotović, vincitore dell’edizione 2012 del Premio Euromobil ad Arte Fiera. La gallerista ci racconta di un ottimo week end, dove vi sono stati alcuni “bollini rossi” e attenzione da parte di curatori e critici. Inoltre, secondo Boccanera, va dato atto del successo della fiera anche alla figura di Politi, perché che piaccia o meno, il direttore di Flash Art sa bene come comunicare, e sa bene come fare affari. Soprattutto nella sua Milano, che in questi tre giorni sembra essersi stretta a cercare, e ad apprezzare, quella che è stata percepita come una fiera dell’arte “sostenibile” per tutti, con un’alta qualità delle partecipazioni (contrariamente a quello che spesso succede nelle varie Affordable Art Fair) e più “umana”.
Una fiera diversissima da quella che sarà la vicina Miart, ma con la quale la vecchia fiera forse dovrà fare i conti. Soprattutto se Flash Art Event continuerà il suo percorso nel futuro. E dati i feedback non è improbabile. 

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