23 novembre 2015

La “quarta primavera” di Dena Foundation a Parigi. Italia e Oriente a confronto, su altrove ed emozioni, alla galleria Lacroix

 

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Chi è un artista che ricomincia altrove? Come integrare un luogo all’interno di una foresta di segni stranieri? In che modo una città come Parigi mette le emozioni in movimento? A queste domande hanno risposto tre artisti italiani: Nico Angiuli, Federico Delfrati e Gaia Fugazza e due artisti di Singapore, Muhammad Izdi e Hilmi Johandi, durante la residenza nella capitale francese messa in atto da Dena Foundation for Contemporary Art
Il progetto promuove, sostiene e diffonde i giovani artisti italiani in Francia e negli Stati Uniti, ma l’approccio è stato ampliato per portare in Europa, per tre mesi, anche i giovani orientali. 
Dopo le puntate precedenti, Primavera 4 ha visto nascere diverse opere attualmente tutte esposte, fino al 28 novembre, alla galleria parigina Frédéric Lacroix, curata da Valentine Meyer e da Jennifer Lam di Singapore. La particolarità di questa residenza sta nello scambio continuo che gli artisti hanno tra loro, e con i diversi professionisti del campo dell’arte che ne prendono parte saltuariamente. Gli artisti hanno tutti riposto utilizzando, chi più chi meno, un materiale o altro con il quale non si erano mai confrontati prima. Gaia Fugazza (1985) presenta due lavori coma Self-portrait in computer light (foto sopra) in collaborazione con suo marito, il noto artista londinese Haroon Mirza, e An image I have no rights for, mentre Federico Delfrati (1987), che mette in pratica nei suoi lavori il motto “do it your self”, senza avere una formazione scientifica ma comunque affascinato dal cosmo, ha qui presentato un’opera che ripensa la nostra visione dell’universo. Infatti, non è più la terra al centro della galassia ma inverte il concetto astronomico standard per creare nuove coordinate della terra osservandone i vari movimenti. Nico Angiuli (1981), che avrebbe dovuto presentare la sua performance Untitled Disease 2, il 14 novembre, ha dovuto annullarla a causa degli eventi drammatici che hanno scosso la Francia la sera precedente. I due artisti di Singapore? Muhammad Izdi ha lavorato sul culto della personalità attraverso i comics, e Hilmi Johandi che lavora tra animazione video e pittura, ha qui presentato uno spazio concettuale e scenografico, in cui la metafora è l’instabilità, le vertigini. Quanto mai attuali, in senso metaforico, nella capitale francese oggi. (livia de leoni)

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