05 maggio 2006

exibinterviste – la giovane arte Marcella Vanzo

 
Come si diventa ciò che si è. Bastano e avanzano Louise Bourgeois, la filosofia del linguaggio e un biglietto (andata e ritorno) per Londra. Una “selvaggia beneducata” con le idee chiare su tutto. O quasi…

di

Da dove cominciamo?
Dalla mia cicatrice sull’occhio sinistro. Ha alterato radicalmente la mia carriera di mannequin.

E cosa sei diventata?
Una selvaggia beneducata, molto affascinata dalla linea con cui Mr. de Saussure ha separato significato e significante.

La tua formazione?
A Londra pioggia, all’università antropologia e uno studio insieme a un pittore giapponese. Lui dipingeva mentre io accumulavo oggetti e passavo i pomeriggi a spostarli. E ascoltavo (ai tempi ascoltavo) le critiche di un vecchio professore di disegno.

Poi che è successo?
Ho smesso e sono tornata all’ovile per quattro anni d’accademia e psicanalisi junghiana. Poi ho viaggiato molto. Quando mi sono stufata ho cominciato a lavorare in una casa di produzione. Quando mi sono stufata un’altra volta ho cominciato a fare video.
Marcella Vanzo, Clear and present, foto di scena, 2003
Niente più viaggi?
Si viaggia con la testa, i luoghi sono conseguenze.

E il tuo lavoro com’è?
Molto, molto interessante.

Faziosa. Chi ti ha influenzato?
Tanti, ma li ho traditi tutti.

Proprio tutti?
C’è un’anziana signora, un amore platonico, che ancora resiste: Louise Bourgeois. Da piccola mi è capitato in mano un suo catalogo, il primo della mia collezione. Avevo diciott’anni. Mi affascinavano enormemente quelle forme sensuali e indefinibili. Le seguivo con le dita sulla carta e alla bocca affiorava innanzitutto un forte senso di vergogna. M’è capitato di piangere. Come mammà, quando mi commuovo piango.

E la segui ancora, la signorina Bourgeois?
Sì, sono andata a trovarla proprio l’altro giorno. Al Dia Beacon center, lungo il fiume Hudson, dove il primo piano è interamente dedicato alle sue prime sculture. Un lungo viaggio per tornare a casa.
Marcella Vanzo, Esseri umani del XXI secolo, foto di scena, 2005
Lavori dove?
Il mio studio sono io, un telefono e il computer. E anche sotto il letto c’è un sacco di roba.

Pregi e difetti? Volendo puoi anche stilare un elenco…
Ho solo difetti e, nella vita, molti assistenti.

E la politica? Ne vogliamo parlare?
C’è chi ha detto che sono comunista fuori e fascista dentro… Politicamente sono disperata.

Come vivi il rapporto con le persone che si occupano di promuovere e vendere il tuo lavoro?
Bene, e tu?

E la critica?
La vedo a colazione e parliamo al telefono o tramite email.
Marcella Vanzo, Mamma, still da video, 2001
Qual è la mostra che ricordi con più entusiasmo?
Sempre la prossima, perché non ci ho ancora pensato.

Qualcuno da ringraziare?
Sono un esercito immenso!

la rubrica exibinterviste – la giovane arte è a cura di pericle guaglianone

bio: Marcella Vanzo nasce nel 1973 a Milano, dove vive. Personali: Limbo, Guenzani viaMelzo 5, Milano (2006); Ama, site-specific installation per Castello di Ama (SI) per l’arte contemporanea (2005); Magma, Associazione Culturale Prometeo, Lucca (2003). Tra le collettive: Aperto per lavori in corso, Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Padiglione Italia, Trevi Flash Art Musem; Italian videos, Trafo, Budapest (2005); Assab One, Ex GEA, Milano; On air: video in onda dall’Italia, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone; Opera Video, Galleria Continua, S. Gimignano (2004); Sieben, Galerie Rachel Haferkamp, Colonia; The Squared Circle, Walker Art Center, Minneapolis; Private Architectures, Galleria Continua, S. Gimignano; Video Invitational, FA Projects, London (2003); Exit, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Ouverture, Care/Of, Milano (2002). Ha vinto, tra gli altri, il Premio New York, art residency at Columbia University, NYC (2005) e ACACIA – Premio Artisti Emergenti, acquisizione per il futuro Museo di Arte Contemporanea di Milano (2004).


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13 Commenti

  1. C’e’ chi si puo’ permettere di essere arrogante e chi proprio no. C’e’ chi e’ arrogante per soldi, chi per timidezza, chi per ironia, chi per stanchezza, chi per vizio. Non ti conosco, ma non sembra proprio che tu lo sia per ironia. Spero nella timidezza.

  2. mha!…io non trovo questa arroganza di cui parli…piuttosto mi sembra che la tipa non abbia nulla da dire…sia annoiata e depressa…e ancora una volta…perchè pubblicate interviste inutili? quasi più interessanti le interviste di “Costantino su canale 5”

  3. marcella vanzo è l’artista più sexi del momento, lei può permettersi tutto anche di essere arrogante…..

  4. alla cara elisabetta: qui se c’è una stronza quella sei tu e anche frustrata. marcella è una brava artista. bravo pericle che intervista i giovani artisti italiani che riescono ad avere anche un riconoscimento all’estero, le sue interviste sono sempre puntuali e precise. complimenti

  5. caro giovanni, sul “puntuale” non avrei nulla da ridire… ma sulla “precisione” non mi sbilancerei molto. Che interviste leggi? quelle sul “Cioè”? Guarda che questi sono SONDAGGI e non INTERVISTE visto che le domande sono sempre le stesse e le risposte quasi sempre vuote di un discorso sulla propria ricerca. Un’intervista è una cosa delicata e sta a far entrare seriamente nella ricerca di un artista. lascia stare l’amicizia e sii un po più professional.

  6. It was by sheer chance today that I came across your work while surfing the net. You may not remember me but thats not important. I must say as I read on I became impressed by your accomplishments and the recognition that you have received.

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