03 ottobre 2005

L’Europa in fiera

 
Si comincia. E per gradire, due fiere due. Ha già inaugurato il 29 settembre scorso la decima Art Forum Berlin, fino 3 ottobre. Appena un giorno utile per trasferirsi a Parigi e il 5 ottobre sarà già Fiac 2005, fino al 10. Ed è solo l’inizio per un anno fitto di appuntamenti...

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Da Berlino… Art Forum festeggia 10 anni. Mai completamente entrata nella serie A delle kermesse internazionali del suo genere, è opinione diffusa che questa fiera sia un’ottima vetrina, un’occasione per fare public relation e guardarsi intorno, in una città che negli ultimi anni è sempre stata in testa, tra quelle europee, tra le preferenze di giovani artisti e creativi. Un po’ perché, dopo la caduta del muro, la politica degli affitti era conveniente, un po’ perché la capitale tedesca ha saputo catalizzare le migliori energie del vecchio continente.
Ma, ed è questo il fatto, Berlino buona per gli affari non lo è stata mai. E, d’altro canto, comprare alle fiere di questi tempi è forse un po’ prematuro, prima di Frieze, prima di Art Basel Miami, ecc.
Tuttavia le fiere non servono solo a vendere e infatti il respiro internazionale c’è, con tutto il mondo dell’arte che conta presente e una buona qualità complessiva. 129 gallerie da 25 continenti rispondono all’appello, secondo un trend che, nel corso degli anni, ha puntato a ridurre il numero degli espositori (nel 2001 il picco con 172 gallerie) a vantaggio di una più efficace organizzazione dello spazio. Art Forum Berlin Le gallerie berlinesi (38) e le altre tedesche (69) la fanno da padrone, in uno scenario spiccatamente protezionista, più ancora delle tanto bistrattate fiere italiane. E non si creda che il giro d’affari del collezionismo laggiù sia migliore del nostro. Anzi, nel 2004 su questo indice l’Italia si è classificata quarta davanti proprio alla Germania, posto che il podio, che equivale a ¾ della torta mondiale se lo spartiscono USA, Inghilterra e l’arcigna Francia.
10.778 mq, un trend intorno ai 30 mila visitatori, soprattutto una formula articolata e, per certi versi, originale, che punta sull’appeal della capitale per internazionalizzare la scena locale. Mostre speciali, sezione per giovani emergenti a basso costo con application per personali e mostre tematiche, un sacco di premi: per le giovani gallerie, per i giovani emergenti, per giovani Berlin based, persino per i critici d’arte.
Le italiane? Solo una quest’anno (nel 2004 non ve ne furono), la padovana Perugi, con Chris Gilmour e il venezianissimo Alvise Bittente.

…A Parigi. Rafforzamento delle partecipazioni internazionali e un programma di eventi culturali a latere più ricco sono invece le novità attese per la 32a edizione di FIAC 2005, la fiera parigina che si tiene alla Porte de Versailles.
207 gallerie, il 53% straniere e ben 47 new entry, 26 paesi rappresentati. Fiac è una fiera di stampo più tradizionale o, per meglio dire, che punta a rinnovarsi e risalire senza rinunciare alla tradizione. Il nocciolo duro del settore moderno e contemporaneo è confermato, né potrebbe essere altrimenti per il terzo mercato mondiale dell’arte, ma c’è dell’altro a rendere vivace e fresca la manifestazione.
Nella sezione Perspectives, 29 gallerie presenteranno esposizioni tematiche o personali di artisti recentemente affermatisi sulla scena internazionale, mentre Future Quake è riservata a 16 gallerie internazionali nate da non più di 3 anni, e qui toccherà agli emergenti con prezzi non superiori ai 5.000 euro. E poi sezioni per il design, il cinema e i nuovi media, settore nel quale Parigi è all’avanguardia con una delle maggiori biennali al mondo, Villette Numérique.
FIAC ParisTra gli eventi si segnala Le Forum nel quale artisti, ricercatori, curatori, collezionisti e critici si confronteranno sul mercato dell’arte, con un occhio a tre mercati mercati emergenti: i Balcani, l’India e il Brasile.
Per la prima volta poi la FIAC associa il suo nome al Prix Marcel Duchamp: organizzato dall’Association pour la Diffusion Internationale de l’Art Français (ADIAF) ha l’obiettivo di riconoscere il ruolo internazionale della scena francese confermando la notorietà di un artista residente in Francia. Candidati quest’anno sono Kader Attia, Gilles Barbier, Olivier Blanckaert ed il più noto dalle nostre parti Claude Closky. Si giocano 35.000 euri di premio e la commissione di un’opera per il Musée National d’Art Moderne, che sarà presentata al Centre Pompidou dal 12 aprile al 5 giugno 2006. I vincitori delle precedenti edizioni? Nomi illustri: Thomas Hirschhorn (2000/2001), Dominique Gonzales-Foerster (2002), Mathieu Mercier (2003) e Carole Benzaken (2004).
Quanto alle partecipazioni nazionali, 19 gallerie arrivano dagli USA, 8 dall’inghilterra, ma è nutrita anche la spedizione italica, con ben 13 nomi: per il settore Galeries ci sono Artiaco, B&D, Christian Stein, Continua, Noire, Poggiali e Forconi, Rizziero, Tornabuoni e, tra i nuovi, Cardi, Fumagalli e De Cardenas; nel settore Perspectives Nicola Fornello e, di nuovo, lo stakanovista Perugi.

link correlati
www.art-forum-berlin.de
www.fiac-online.com

alfredo sigolo

[exibart]

1 commento

  1. Su Berlino l’articolo mi pare piuttosto fiacco: quale dovrebbe essere la connessione tra la provenienza delle gallerie e la “generosità” del collezionismo nazionale? Ad Art Forum c’è un pubblico davvero variegato e multinazionale, tanto che ha la fama di una fiera in cui si vende molto anche se sono opere senza quotazioni stratosferiche. In più non era il caso di quanto meno accennare alla presenza contemporanea delle altre 3 fiere: Berlin Preview, Berlin Liste e Berliner Kunstsalon? senza di queste non si può nemmeno capire l’attuale struttura della fiera principale.

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