06 maggio 2012

Parola di architetto

 
Pubblichiamo un ampio estratto di un progetto coordinato da Luca Diffuse, presente nel sito www.normale.net, in cui un gruppo di architetti lancia il progetto inèdite, come prima risposta alla mancata nomina del curatore del padiglione Italia alla prossima Biennale d’Architettura di Venezia.

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Queste settimane hanno offerto l’occasione di chiedersi quale possa essere lo strumento da dedicare alla ricerca in architettura, capace di definirne ancora il senso e la coscienza critica, capace di riprendere una relazione intima con il territorio e esprimerla alle persone che ci abitano.


Il progetto

Il Padiglione Italiano ospiterà il lavoro di ricerca che porterà alla nascita di un nuovo soggetto editoriale, inèdite. Una piattaforma capace di esprimersi attraverso produzioni in spazi reali e attraverso la distribuzione di contenuti su ogni dispositivo. Un progetto capace di formarsi nel tempo della mostra per continuare anche dopo la fine dell’estate.

Questo lavoro di preparazione sarà diviso in sezioni tematiche affidate a curatori che ne alimenteranno il lavoro attraverso seminari, invitando progettisti ad autori, proponendo bandi su temi specifici, esaminando le candidature spontanee.

Nel padiglione alloggeranno le persone che si avvicenderanno al lavoro nelle sezioni, i visitatori saranno vicini al processo tanto da poterlo scrivere.

Quindi il padiglione italiano inizierà il suo lavoro quando tutte le altre partecipazioni nazionali festeggeranno l’inaugurazione della mostra e la conclusione dei loro lavori.

L’inaugurazione di questo Padiglione Italia avrà senso quando le sensibilità e le competenze artigianali, il lavoro di centinaia di persone sarà riuscito ad attivare inèdite. Sul web, sulla carta, negli spazi progetto collegati.

Queste sono le sezioni di lavoro:

–    Il sole nero, repertori visuali;

–    L’incanto, grafica e tipografia;

–    Fare e non effettuare, critica;

–    Un racconto immobile, progetto;

–    Geografie dell’aria, possibilità dei margini;

–    Fare altre cose, attivazione di spazi progetto sul territorio;

Il sole nero / sezione di studio 1

È una sezione formale, visiva, antropologica dedicata alla luminosità di cui sono capaci le superfici nel nostro Paese ed al loro rapporto con i tagli e le ombre.

Curatore –

‘Fu sentimento antichissimo che li Dei si lasciassero di tratto vedere dagli uomini’ scriveva nel 1851 Giacomo Leopardi, in una delle trecento fitte pagine ‘ sopra gli errori popolari degli antichi’ […] ma la qualificazione di ‘antiche’ deriva da ‘antiquus’, o da ‘anticus’? ‘Anticus’, si sa quello che vuol dire; quando ad ‘anticus’, contrario di ‘posticus’, indica il sud, l’ora del sud. Le favole in questione sono favole ‘antiche’ o favole ‘ meridiane’? Il più bel passo del ‘Saggio’ fra l’altro è quello intitolato Del meriggio ed ha come oggetto l’ora in cui ‘il sole stesso sembra imbrunire per il calore’. E’ vero che gli Dei sogliono apparire di notte: ma è in quest’ora che la loro apparizione è più terrificante e sublime. (Pier Paolo Pasolini, Prefazione posticipata al tema metafisico di Petrolio)

Intenzioni


Si è interrotta la consuetudine di pensare ad architetture concrete, capaci di una relazione drammatica tra la luce che le colpisce e il terreno scuro su cui poggiano. Questa sezione costruisce un repertorio visivo e narrativo il più ampio possibile di questo rapporto evocativo, per ispirarne versioni nuove e contemporanee.

Per capirci


Renzo Vespignani, Gianni di Venanzo, Emilio Greco, Luigi Moretti.

L’incanto / sezione di studio 2

È una sezione formale e visiva dedicata alla composizione tipografica ed alla grafica.

Nella sua prefazione al Manuale Tipografico (1818), Bodoni espone i quattro principi o qualità che costituiscono la bellezza di una famiglia di caratteri tipografici. La quarta ed ultima qualità è l’incanto, una qualità difficile da definire, ma che è presente in quelle lettere che danno l’impressione di essere state scritte non con svogliatezza ne con rapidità, ma con somma calma come in un atto d’amore.

Ma forse più sicuro è ristringerci a dire che han grazia le lettere, quando sembran scritte non già con isvogliatezza o con fretta, ma piuttosto, che con impegno e pena, con felicità ed amore.

Curatore –

Intenzioni


L’isolamento dei progettisti si rivela anche dalla qualità consueta della comunicazione del progetto. Questa sezione lavora ad interrompere la malinconia di questa offerta esplorando artigianalmente le relazioni tra la rappresentazione dell’architettura e la composizione dei testi.

Per capirci


Fredrick Teschner, Pierre-Simon Fournier, Karel Martens.

Fare e non effettuare / sezione di studio 3

È una sezione critica ed antropologica dedicata a come le comunità comunicano tra loro e verso l’esterno. È anche la sezione che studia l’influenza che i dispositivi e i formati standard della comunicazione hanno sul contatto con la realtà delle persone che li usano e sull’abitudine alla produzione di contenuti semplificati.

[…] Chi parla l’antilingua ha sempre paura di mostrare familiarità e interesse per le cose di cui parla, crede di dover sottintendere: ‘io parlo di queste cose per caso, ma la mia funzione è ben più in alto delle cose che dico e che faccio, la mia funzione è più in alto di tutto, anche di me stesso’. La motivazione psicologica dell’antilingua è la mancanza di un vero rapporto con la vita, ossia in fondo l’odio per se stessi.

 […] Perciò dove trionfa l’antilingua – l’italiano di chi non sa dire “ho fatto” ma deve dire “ho effettuato” – la lingua viene uccisa. (Italo Calvino – Saggi 1945-1985 a cura di Mario Barenghi, Arnoldo Mondadori Editore)

Curatore –

Intenzioni


È la sezione più prossima alla critica dell’espressione sociale del progetto e dei progettisti. Una critica da indirizzare anche alla disattenzione e alla confusione nell’uso dei dispositivi più recenti, che porta a sottovalutare le dinamiche collettive di produzione ed aumento dei contenuti.

Per capirci


Gianfranco Contini, Ok? Nuove letture facoltative, Mario Alicata.

Il sole nero, l’incanto, fare e non effettuare, sono le sezioni che si occuperanno anche della rassegna di editoria.

Un racconto immobile / sezione di studio 4

È la sezione di lavoro principale, dedicata al progetto di architettura. Si occupa della possibilità di una vocazione poetica per la condizione attuale del territorio. Il metodo è quello del realismo indiretto. Metodo che lavora al rapporto tra condizione (ciò che il territorio esprime in senso arcaico o naturale) e vocazione (ciò che il progettista propone a partire dalla condizione). Un rapporto simile magari a quello che stabilisce il traduttore tra il testo originale e la sua versione:

Il suo compito, a mio parere, è più umile e umano che non si pensi: il suo è un servizio, un’assistenza prestata da un vedente a uso dei non vedenti; qualcosa di simile a chi aiuta un cieco ad attraversare la strada. Dove per cecità si intende la barriera d’una lingua straniera. […] Freddezza e passione, dunque, ci vogliono entrambe. Il traduttore deve essere insieme un mistico e un ingegnere. Quindi, tradurre è più di un esercizio: è un gesto di ascesi e di amore. (M. Onofri, Gesualdo Bufalino: autoritratto con personaggio, Nuove Effemeridi, 1992, pp. 31-32)

Chi sa quanto è raro nella poesia popolare costruire un sogno senza rifugiarsi nell’evasione, apprezzerà queste punte estreme d’un autocoscienza che non rifiuta l’invenzione di un destino, questa forza di realtà che interamente esplode in fantasia. Miglior lezione, poetica e morale, le fiabe non potrebbero darci. (Italo Calvino, introduzione alle Fiabe italiane, 1956)

Curatore –

Intenzioni


Questa sezione definisce ancora una volta lo spazio e le relazioni in cui impegnare il lavoro di architetto. Scegliendo lo spazio minimo della creazione poetica attorno a storie già scritte, che prima di essere nuovamente interpretate e raccontate vanno ascoltate e mandate a memoria.

È ancora una volta l’invito ad una estrema aderenza alla realtà che assieme alla capacità di descrivere le cose come sono, descrive la vocazione come ‘punta estrema di una autococoscienza’.

Di contro al mondo dei re, quello dei contadini. L’avvio realistico di molte fiabe, il dato di partenza d’una condizione di estrema miseria, di fame, di mancanza di lavoro è caratteristico di molto folklore narrativo italiano[…] ma la situazione “realistica” della miseria non è solo un motivo d’apertura della fiaba, una specie di trampolino per il salto nel meraviglioso, un termine di contrasto con il regale ed il sovrannaturale.

Perché attraverso le parole di una persona, le fiabe o i racconti storici prendono coscienza della creazione poetica di chi narra. Esiste un margine aperto e possibile che le migliori narrazioni personali sanno prendersi ed interpretare rispetto al fatto nudo o alla ripetizione identica della fiaba.

Per capirci


Beniamino Servino.

Geografie dell’aria / sezione di studio 5


È la sezione dedicata alle condizioni di margine e alle sue inattese possibilità.

Dovremmo trovare una misura per abitare bene questi luoghi nuovi. Questo dovremmo fare piuttosto che lamentarci di come si stava un tempo. I nostri paesi non sono mai stati tanto interessanti come adesso, hanno l’aria di una volta e riescono comunque ad accogliere l’aria di questo tempo. Hanno forze e intensità a cui non sappiamo attingere perché non li guardiamo, non sappiamo amarli. (Franco Arminio, Terracarne)

Curatore –

Intenzioni


La sezione si occuperà delle dinamiche emotive connesse al campo che si stabilisce tra isolamento/concentrazione e comunicazione/intrattenimento; del senso dell’abitare e della natura nei sistemi abbandonati, quindi della fine dell’antropocentrismo; della narrazione, dell’uso della registrazione e della rimessa in rete di contenuti in senso antropologico.

Per capirci


Pietro Angelerio, Michelangelo Frammartino, Baltic-Nordic Network of Remote Art & Residency Centres, Palomar.

Fare altre cose / sezione di studio 6

È la sezione dedicata alla attivazione di spazi progetto, della rete di spazi reali attraverso cui inèdite svolgerà il proprio lavoro prima, durante, dopo la Biennale. È anche con questo obiettivo che il padiglione sceglie di spendere la percentuale più alta possibile del budget al di fuori del padiglione stesso.

Curatore –

In partnership con: –

L’allestimento

Rispetto al programma di fondazione della piattaforma editoriale, il progetto di allestimento che offre gli alloggi, le cucine e i tavoli da lavoro alle persone ed ai gruppi che si avvicenderanno nelle sezioni di inèdite, ha una importanza relativa. Progetto che è comunque in corso di prezzatura e verrà comunicato con il prossimo aggiornamento.

Per maggiori informazioni: www.normale.net

Per aderire e contribuire al progetto ti chiediamo di inviarci questi dati:
 nome, cognome, professione, sito web (eventuale), email, luogo di residenza,
scrivendo all’indirizzo adesioni@normale.net

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