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Il 26 maggio del 1895 a Hoboken, nel New Jersey, nacque Dorothea Lange, una delle più importanti fotografe documentariste del Novecento. Negli anni ’30 iniziò a lavorare per la Farm Security Administration (FMA), agenzia federale statunitense creata dal presidente Franklin Delano Roosevelt per combattere la povertà nel paese e documentare la grave situazione delle zone rurali degli Stati Uniti dopo la crisi finanziaria del 1929. Fu grazie a questa collaborazione che la sua carriera come fotografa giunse a una svolta inaspettata: nel 1936, di ritorno dalla periferia di Los Angeles, la Lange si fermò sulla Highway 101 dopo aver visto un cartello che segnalava un campo di raccoglitori di piselli. Qui trovò e fotografò Florence Owens, una donna di 32 anni madre di 7 figli, la Migrant Mother che diventò il simbolo del dramma di molte famiglie durante la Grande Depressione. Fino agli anni ’50 Dorothea Lange continuò a raccontare attraverso la fotografia la storia e le difficoltà di una intero paese: con il marito Paul Taylor creò il progetto American Exodus, testimonianza dell’esodo di 300.000 immigrati alla ricerca di lavoro in California e dopo Pearl Harbor, documentò la deportazione dei cittadini statunitensi di origine giapponese. Inoltre collaborò con la rivista Life e fu una delle fondatrici dell’agenzia Magnum. Dopo la sua morte, avvenuta l’11 ottobre del 1965, il MoMA di New York le dedicò una grande retrospettiva. (NG)