17 giugno 2019

Salvate il Messale di San Domenico

 

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Continua il braccio di ferro tra Italia e USA sulla questione della restituzione di opere d’arte. Questa volta non parliamo dell’Atleta Vittorioso di Lisippo, ora esposto al Getty Museum di Malibù e al centro di una querelle ancora in corso, ma di un antico Messale, quello di San Domenico Loricato che, secondo Maria Annunziata Nocera, gip del Tribunale di Macerata, deve tornare necessariamente ad Apiro. Disposta la confisca del sacramentario, conservato alla Morgan Library di New York, sembra quindi che la piccola chiesa di Sant’Anna della frazione Frontale di Apiro abbia avuto la meglio, ma non è ancora detta l’ultima parola, dato che l’istituzione americana potrebbe ricorre a ulteriori vie legali e fare appello in Cassazione. 
Il Messale di San Domenico è un prezioso codice in pergamena risalente all’XI secolo. Trafugato nel 1925 da Apiro, dopo essere passato per la Svizzera, è stato ritrovato nel 2015 nella libreria newyorchese. Secondo quanto riportato dal Giornale dell’Arte, la Morgan Library afferma di aver acquisito il messale nel 1984, a seguito di un lascito dagli eredi del banchiere William S. Glazier, il quale lo avrebbe comprato nel 1953 dal mercante di libri rari William H. Schab. Della prova di acquisto però, nessuna traccia. 
Ora, dopo due anni, è arrivato il primo verdetto. Nel 2017, infatti, il gip di Macerata, Maria Annunziata Nocera, fu chiamata a pronunciarsi sulla questione, che vedeva opposti il procuratore Giovanni Giorgio e l’avvocato Giuseppe De Rosa, difensore del parroco della chiesetta marchigiana, che avevano chiesto la confisca del sacramentario, e i legali della Morgan Library. Lunedì, l’avvocato De Rosa ha espresso soddisfazione per la decisione del giudice: «Ho comunicato subito la notizia all’arcivescovo Francesco Massara che si è dimostrato molto soddisfatto, all’architetto Cristini, in fondo lo si deve a lui l’aver riattivato la pratica, che pure è stato molto contento e al tenente colonnello Carmelo Grasso comandante dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale ai quali competerà la rogatoria internazionale una volta che l’ordinanza diverrà irrevocabile». (NG)

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