20 giugno 2011

fino al 30.VI.2011 Narbi Price Milano, Galleria Six

 
Una passeggiata tra le vie di Milano diventa un’esplorazione sui confini tra materia e astrazione, linea e colore, filtrata attraverso il situazionismo di Guy Debord…

di

Passare tre settimane a Milano, assorbire i contorni di un nuovo ambiente e produrre, nello stesso lasso temporale, la propria prima personale italiana: questa la sfida accettata dal giovane artista inglese Narbi Price (1979, Hartlepool, vive e lavora a Newcastle Upon Tyne).

Risultato: due tele di medie dimensioni che ammiccano alla teoria situazionista della deriva di Guy Debord citata dallo stesso Price: “Una o più persone che si lasciano andare alla deriva rinunciano, per una durata di tempo più o meno lunga, alle ragioni di spostarsi e di agire che sono loro generalmente abituali, concernenti le relazioni, i lavori e gli svaghi che sono loro propri, per lasciarsi andare alle sollecitazioni del terreno e degli incontri che vi corrispondono. La parte di aleatorietà è qui meno determinante di quanto si creda: dal punto di vista della deriva, esiste un rilievo psicogeografico delle città, con delle correnti costanti, dei punti fissi e dei vortici che rendono molto disagevoli l’accesso o la fuoriuscita da certe zone.” (Debord, 1958)

Dopo due giorni passati a zonzo per la città in cerca di punti di interesse prevalentemente geometrici e formali, Price si è chiuso in galleria e ha dato il via ai lavori: a partire dalle fotografie da lui stesso realizzate, ha restituito alle linee la materia del colore, e ha regalato alla materia degli oggetti l’astrazione della forma geometrica. Un’operazione che incrocia la sapienza artigianale della pittura ad acrilico su tela, con le sue tipiche imperfezioni che la rendono quasi viva, al ritmo contemporaneo della linea esatta, provocando lo spettatore nel disattendere le sue aspettative davanti all’oggetto rappresentato:una strada, un garage, se estrapolati dal contesto, presentano le forme pure del pensiero geometrico. Centrale diventa quindi la riflessione del visitatore sull’atto stesso della visione, che Price cerca di spingere fino al limite massimo dell’ambiguità dei confini tra concreto e astratto.

Lavoro interessante, anche se, data la tipologia dell’opera prodotta, viene da chiedersi perché l’artista per svolgerlo abbia dovuto soggiornare tre settimane in galleria. Ovvero, qual è il rapporto tra “l’esperimento” milanese e le opere, che proprio per la loro intrinseca ambiguità tra concretezza e astrazione, all’occhio dello spettatore avrebbero probabilmente potuto essere dipinte altrove e con qualsiasi tempistica? Ci auguriamo che Narbi Price possa presto tornare ad esporre in Italia, magari secondo modi e tempi tradizionali (e non per questo meno degni di nota) come la sua buona tecnica pittorica.

 

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dal 23 aprile al 30 giugno 2011

Narbi Price

Galleria Six

Via Filippino Lippi, 12 – 20131 Milano

Orario: da martedì a vanerdì 10:30-16:30 – sabato 14:30-19:00

Ingresso libero

Info: tel +393496680813 – info@galleriasix.itwww.galleriasix.it

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