20 ottobre 2011

fiere_resoconti ArtVerona 2011

 
Fedele alla sua missione di fiera rappresentativa delle gallerie italiane di qualità, la VII edizione di ArtVerona si è sviluppata tra continuità ed evoluzione, alla ricerca di nuovi mezzi comunicativi che interagiscano per comunicare il mercato contemporaneo...

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Sotto la direzione artistica di Massimo Simonetti e la consulenza di un comitato consultivo composto da Andrea Bruciati, Giorgio Fasol, Manuela Magliano Pellegrini e Paolo Vallerio si è presenta quest’anno più forte grazie ad eventi culturali ed appuntamenti collaterali di rilievo internazionale. Oltre alla manifestazione espositiva, infatti, la kermesse ha deciso di interagire con l’aspetto culturale della comunicazione abbracciando aspetti spesso nascosti e poco evidenziati. Appuntamenti nuovi o che si ripetono come “On Stage, i numeri primi”. La terza edizione del format a cura di Andrea Bruciati, ha lo scopo di trovare un punto comune tra i diversi protagonisti dell’arte contemporanea italiana, al fine di promuovere la ricerca in ogni suo aspetto. Il progetto, condiviso da nove tra i più dinamici collezionisti della nuova generazione, ha suggerito, quest’anno, un confronto tra la figura rinnovata dell’amante dell’arte, il committente, e il suo rapporto con i giovani autori. Uno spaccato dell’attuale panorama artistico internazionale, attraverso alcuni lavori che testimoniano il gusto del collezionista, la sua passione e il suo coinvolgimento diretto, ribadito da una serie di interventi espressamente commissionati ad artisti emergenti del sistema italiano. Come già affermava Adalgisa Lugli «i collezionisti sono i personaggi centrali nel mondo dell’arte poiché, nella polarità tra la dimensione privata del loro gusto e quella pubblica di fruizione delle loro selezioni, essi sono molto spesso i silenziosi deuteragonisti della scena dell’arte contemporanea». Gli appuntamenti culturali continuano con “Independents2”. Curata da Cristiano Seganfreddo di Fuoribiennale, l’obbiettivo è di interagire con tutte quelle realtà tra associazioni, fondazioni, collettivi e spazi no profit che si muovono in maniera autonoma ed emancipata rispetto al sistema istituzionale e che sono spesso catalizzatrici di nuove forme ed espressioni artistiche. Non solo, rinnovata anche la collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, per la sezione “VideoArtVerona” ospitata alla Biblioteca Civica di Verona, sede dell’Archivio Regionale di Videoarte. Mentre “The Mystical Self” a cura di Cecilia Freschini, vede la partecipazione di quattordici artisti internazionali, invitati a riflettere sul delicato tema della Spiritualità. Nuovo interlocutore per “PhotoArtVerona”, lo IED, con la mostra, “Disappearance” curata da Angela Madesani, che ha selezionato sette giovani artisti, accomunati dall’esperienza formativa presso il Corso di Fotografia dell’Istituto Europeo di Design. Le loro opere sono state anche oggetto di valutazione da parte di espositori e pubblico, quest’ultimo ha premiato “All we ever wanted was everything all we ever got was cold – in burning light white light #4” di Sergio Lovati, mentre, con un ex equo, a “Disappearance # 1” di Francesca Es e “#1045” di Bea De Giacomo, va il riconoscimento dei galleristi, con conseguente entrata di queste opere nella collezione del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. Incontri anche all’insegna della recitazione con “TheatreArtVerona” che presenta “The End”, un monologo dal linguaggio forte e violento sulla morte, su come sia bandita ed esorcizzata nella nostra società ed “Urge”, l’ultimo spettacolo di Alessandro Bergonzoni, con un testo in cui il nonsense di giochi di parole invocano la necessità, di pensiero, grandezza e non mania di grandezza, idee, coltivazione dell’anima, distinzione tra sogno e bisogno.
 

All’interno del programma “FaceToFace” nello Spazio Aletti tra i numerosi appuntamenti, è da segnalare “Mio padre, Gino Severini”. Legato alla mostra in corso al Mart di Rovereto “Gino Severini 1883-1966”, un confronto sulle opere del maestro con Romana Severini, figlia dell’artista e Flavia Fossa Margutti, responsabile comunicazione del museo. A seguire “Accurati Silenzi”, l’intenso rapporto tra arte contemporanea e musica. Un appuntamento legato ad “Ad Lucem, arte contemporanea per Arvo Pärt” in corso a Studio la Città. Tra gli ospiti gli artisti Vincenzo Castella, Ettore Spalletti e Roberto Masotti, il critico musicale Enzo Restagno e la storica dell’arte Angela Madesani. Presente anche il compositore estone che, rispecchiando la semplicità articolata della sua musica, era seduto tra il pubblico in perfetto anonimato e poi presentato solo alla fine del dibattito. Una fiera, ArtVerona, che ha dimostrato un forte unione con la cultura, che va oltre l’esposizione di opere d’arte ma che è in continua ricerca del legame tra l’uomo e le espressioni artistiche. La sezione D’Est, alla Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti, si è concentrata sulla ricognizione dell’arte nell’Europa orientale, con la mostra “La Casa, giovani artisti serbi”. Alla base l’idea di ricreare uno spazio domestico, proponendo propri frammenti di vita intima e quotidiana. Diversi i riconoscimenti presenti. Le assicurazioni Ciaccio Broker hanno premiato il giovane artista Ettore Frani con “Imago III” proposto dalla galleria l’Ariete di Bologna. Infatti il concorso è rivolto a tutti gli artisti italiani under 40 che espongono le proprie opere presso le gallerie che partecipano alla manifestazione. L’artista, secondo la giuria presieduta da Luigi Meneghelli, ha saputo meglio coniugare il linguaggio tradizionale della pittura con i nuovi mezzi espressivi. Premio Durello – New Perspective, realizzato da Colli Vicentini in collaborazione con Kn Studio Associazione Culturale, è stato aggiudicato all’opera “Inno Nazionale d’Italia” di Valentina Miorandi, un’incisione sonora su vinile del 2011, proposta dalla Galleria Arte Boccanera, per aver saputo lavorare su un tema, presentandolo al pubblico in forme inaspettate e con approccio inconsueto. Confermato anche il Premio Aletti promosso da Banca Aletti al fine di valorizzare nuovi talenti e riconoscere il lavoro svolto dalle gallerie che li rappresentano, con la doppia assegnazione per la fotografia e per pittura/scultura/installazione e video. Jiang Pengyi con “Unregistered city num. 1” rappresentato in fiera dalla galleria Aike Dellarco di Palermo-Shangai è stato premiato per la fotografia. Mentre per l’altra categoria è stata premiata Dacia Manto con l’opera “Asterina” della galleria Paolo Maria Deanesi di Rovereto. Il premio Icona, con l’obiettivo di acquistare un’opera, che diventerà l’immagine della campagna di comunicazione di ArtVerona per l’edizione successiva è stato vinto da Teun Hocks con “Untitled n. 233, Cluud” presentato da Paci Contemporary di Brescia. Che  il mercato dell’arte debba sempre più confrontarsi con il mondo del web, viene ricordato con “Starting Collection” e “ArtFairOnLine”, due iniziative on line rivolte a collezionisti, artisti, galleristi, art advisor. Gli eventi non si sono concertati solo all’interno dei muri della fiera ma hanno coinvolto la città stessa che li ospitava, Verona. Tre interventi artistici per 045 Open Space, nati dalla collaborazione con il Gruppo Marcegaglia, che ha presentato un’opera della sua prestigiosa collezione d’arte, “The Flash of Lightning” dell’artista giapponese Tetsuya Nakamura a Castelvecchio e Kn Studio Associazione Culturale, con l’installazione di Michele Manzini, “Erranti nell’errore”, che ha accolto i visitatori all’ingresso della fiera, e “Terforation/rising” di Angela Glajcar nell’antica chiesa di San Givanni in Valle.
 

 All’ex mercato della frutta di Valeggio sul Mincio, Lucio Pozzi ha presentato “Nel Frattempo/Meanwhile”. Opere disperse in un luogo ritrovato. I lavori di una ventina di artisti internazionali in dialogo con gli ampi spazi di un edificio del 1938 in stile déco. Come nella scorsa edizione, anche quest’anno ArtVerona ha toccato i 20 mila visitatori. L’interesse del pubblico è stato forte e decisivo. Tra le 150 gallerie, tutte di selezionata qualità e chiara professionalità incontriamo “Tornabuoni Arte” presente a Firenze, Milano, Portofino e Forte dei Marmi, con opere di grande rilevanza internazionale come “Empremta de cos” del 1982 di Antoni Tàpies, un 106×78 quotato 165 mila euro o un Gino Severini del 1931 “Natura morta con ruderi, piccione e statua” a 195 mila euro. Piccoli e grandi dettagli sono evidenti nella scelta di esporre anche “Yellow and Gold” una sedia d’arte di Carla Tolomeo valutata 15mila euro. Da Venezia, Jarach Gallery con alcune opere di Simone Bergantini come “Mr Smith” dalla serie di American Standar Remix un 53×40 del 2010 ed. 1/3 a 1650euro e Kensuke Koike. Quest’ultimo ancora in mostra nella galleria della serenissima con la sua personale “Searching for a Perfect”. Kn Studio, Verona, con Angela Glajcar, dove con 4mila e 500 euro è possibile avere una scultura 50×70. Mentre 5mila è quotata “Untitled(#102)” del  2010 un 45×55 cm di Michele Manzini, esposta anche al padiglione Veneto della Biennale. È affascinante trovarsi faccia a faccia davanti ad istallazioni che a volte è possibile vedere solo nei musei, come “Megalopoli consumistica” di Scirpa quotata 88mila euro presentata dallo studio d’arte Valmore di Vicenza. L’arte, in un originale connubio, può diventare lussuoso design per intenditori, una prova  le poltrone ed il tavolo in acciaio inox e cedro di Helidon Xhixha della galleria Spirale Milano, vostri con 50mila euro. PH neutro, Verona, insieme ad altre opere fotografiche di chiara rilevanza artistica presenta “The most beautiful part of man’s body” o “The most beautiful part of woman’s body” del 1986, di Duane Michals stampate su carta baritata ai sali d’argento ed. 25/25, cm 25×33 a 15 mila euro CAD.
ArtVerona ha stupito, ma senza le gallerie nulla avrebbe avuto senso. Evitando i soliti e pessimisti lamenti del “momento di crisi”, è evidente che la continua ricerca della qualità ha premiato molti professionisti. Un forte applauso a tutti coloro che hanno dedicato la vita all’arte, continuando ad amare questo settore senza arrendersi nascondendosi dietro a false ipocrisie tipiche di questo periodo storico.
 
 enrico migliaccio
[exibart]

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