07 maggio 2013

Fino al 14.VII.2013 Alex Bellan, Detriti Verona, FaMa Gallery

 
Un video lungo quindici ore realizzato con una telecamera trasportata dalla corrente di un fiume, pietre vulcaniche trattenute da cinghie elastiche. Questo ed altre immagini di una natura antropizzata mette in mostra il giovane artista veneto -

di

Il progetto di Alex Bellan, artista veneto classe 1981, indaga il paesaggio in una ricerca visuale che mette al centro l’essere umano pur negandone la presenza visiva. Inaugurata negli spazi di FaMa Gallery a Verona, la mostra dal titolo “Detriti”, a cura di Elena Forin, propone un percorso letteralmente immersivo nella natura antropizzata del territorio d’appartenenza di Bellan, l’area Euganea. 
Alex Bellan, A seconda, 2013 video HD, 15 ore
Allestita nel basement della Galleria, la mostra, che si compone di quattro lavori inediti realizzati con diversi strumenti espressivi tra i quali il video e la scultura, ci fa entrare in un ambiente dove antichi elementi naturali (pietre, acqua, canali) si contrappongono a frammenti, detriti e rifiuti che sono traccia silente, ma in grado di cambiare il corso delle cose, della presenza umana.
A seconda (2013), l’opera predominante in mostra, è un video della durata di 15 ore realizzato mediante una telecamera galleggiante liberamente trasportata dalla corrente. Un percorso di vie fluviali che collegano la città di Battaglia al mare e che offrono una visione inedita di un ecosistema altrimenti invisibile, dove detriti, ostacoli e correnti condizionano l’andamento dell’occhio meccanico costretto a repentini cambi di direzione e ritmo. 
L’installazione Ventre #2 (2013) si compone invece di tre piccoli monitor che mettono in scena l’indagine endoscopica dei canali di scolo di un ex macello attraverso immagini quasi astratte che forzano la capacità interpretativa dello spettatore. 
Tra le opere scultoree, che si contrappongono al flusso di immagini, Basamento (2013) è concepita su un labile piedistallo sul quale sono appoggiate antiche pietre vulcaniche trattenute da cinghie elastiche che rafforzano la percezione di un’instabilità compressa.
L’indagine di Bellan sembra rivelare uno spazio naturale le cui qualità si legano in maniera esplicita alle dinamiche d’invasione da parte dell’uomo nello spazio. La ricerca di una “forma di assorbimento” per questi luoghi, come dichiara l’artista, è il processo che conduce Bellan alla produzione di “Detriti”, al fine di concepire un’integrazione, non sempre possibile, e di tracciare la reale identità dello spazio. 
Il rapporto tra sperimentazione e luogo espositivo, tra strumenti espressivi e allestimento costituisce una positiva opportunità per conoscere la ricerca e il lavoro di Alex Bellan. 
Francesca Ceccherini
Mostra visitata il 19 aprile
Dal 12 aprile al 14 luglio 2013
Alex Bellan
Detriti 
FaMa Gallery
Corso Cavour 25/27, Verona

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui