02 luglio 2015

Fino al 12.VII.2015 C.Ar.D. in città. Percorsi d’arte tra passato e presente Luoghi vari, Piacenza

 

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Fino al 12 luglio la parte centrale del tessuto urbano di Piacenza è arricchito da un suggestivo percorso espositivo promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano – ed ideato da C.Ar.D. Contemporary Art & design – che offre uno spettro variegato di possibili letture. L’appello dell’arte contemporanea alla storia locale presuppone evidenti requisiti di qualità nelle opere proposte, in grado di innestare un dialogo costruttivo tra esposizione “site specific” e spazio per la particolare sinergia che si instaura tra le due polarità. L’evento assume così le caratteristiche della pubblic art grazie ad una serie di installazioni e di esposizioni che coinvolgono spazi pubblici e spazi antichi della città di Piacenza, ancorché scarsamente segnalati e pubblicizzati. Circostanza quest’ultima che penalizza l’evento, come attesta la sua scarsa frequentazione da parte dei cittadini persino nei giorni di mercato. Quindici sono gli artisti di fama nazionale ed internazionale presenti con le loro “migliori” opere in spazi di eccellenza storica artistica. 
Voluta da Margherita d’Austria, moglie di Ottavio Farnese, l’imponente struttura cinquecentesca di Palazzo Farnese ospita – nello scalone – le installazioni dell’artista americana Jessica Stockholder e – nel portico del piano rialzato – i lavori di James Hyde. Entrambi gli artisti sono impegnati in una ricerca che rievoca il concettualismo del New Dada americano della metà del secolo scorso, realizzando opere in grado di comunicare una progressiva estetizzazione degli oggetti usati alla ricerca del perfetto equilibrio tra colori e volumi. 
Donna Moylan, Palazzo Anguissola di Grazzano
Sullo scalone dell’Archivio di Stato, Marco Ferreri espone novantanove vasi blu realizzati con magici soffi alle prime luci dell’alba a Murano e – nello Spazio Mostre – le fotografie di Christopher Broadbent (nature morte che trasformano la realtà in artificio pittorico) e di Barney Kulok (attento ai dettagli architettonici) testimoniano una maniacale riflessione e suggeriscono un realismo così meticoloso da celare la materia di cui sono costituite le opere. Giordano Pozzi rivitalizza la Porta meridionale della cittadella viscontea con un’opera in acciaio e neon colorati incorporando elementi del minimalismo ed elementi del costruttivismo.
Sleipnir. Colui che scivola rapidamente è l’installazione site specific nella piazzetta Pescheria di Palazzo Gotico realizzata da Duilio Forte che riesplora l’universo epico al confine tra realtà e mito, passato e futuro.
Settecentesco è Palazzo Anguissola di Grazzano che – in cortile, con interessanti effetti scenografici – ospita la vera eccellenza di tutto il percorso di C.Ar.D: Revolving Arches, un doppio portale ricurvo progettato da Ron Gilad ed estratto da un blocco unico di marmo di Carrara, una grande metafora che riporta alla leggenda di Giano Bifronte. Sono quindici, invece, le opere di Donna Moylan che arricchiscono di magiche esperienze gli animi dei fruitori nell’interno del palazzo e suggeriscono “mondi poetici di sogni e infrazioni di contrasti e associazioni”. 
Barocco e Rococò è il salone d’onore di Palazzo Costa Trettenero, nel cui interno si snodano le sculture di Fabienne Lasserre che ricordano mostri policromi dotati di un’attraente tattilità epidermica in una sorta di Art Brut ripresa da Dubuffet. 
Nel cortile di Palazzo Rota Pisaroni, sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, l’installazione Interiora di Attilio Stocchi regala inediti effetti surreali, mentre Alice Cattaneo occupa lo splendido spazio dell’Antiquarium Santa Margherita con sottili ed eleganti sculture, creando un suggestivo contrasto tra arte antica e arte contemporanea, tra luce e ombra. 
Più moderno è l’Edificio ex Enel di via Santa Franca in stile Liberty, testimonianza di un’archeologia industriale che rivive sia grazie alle ricerche di Rashawn Griffin (che presenta lavori polimaterici come cornici, telai, controtelai, plexiglas, elementi pittorici, grafici e stoffe colorate), sia grazie alle sculture colorate di Ezra Johnson, oltre che agli studi sul ruolo del design nell’artigianato popolare di Studio Fotofantasma.  
In conclusione, siamo di fronte al tentativo di realizzare un Museo Diffuso capace di rivitalizzare lo splendido patrimonio storico-artistico e museale di Piacenza utilizzando il linguaggio artistico contemporaneo. Un linguaggio che, se comunicato in modo adeguato, potrebbe diventare uno degli strumenti più efficaci di promozione territoriale a sostegno delle politiche turistiche e di marketing del Comune.
Silvia Bonomini
mostra visitata il 22 giugno
Dal 14 maggio al 12 luglio 2015
C.Ar.D. in città. Percorsi d’arte tra passato e presente
Luoghi vari, Piacenza
Orari: mostre aperte dal martedì alla domenica dalle ore 11.00 alle ore 18.00

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