07 aprile 2017

Color is the new black!

 
Dopo anni di design minimale dai toni pacati, tornano prepotenti le tinte accese. Parola di Superstudio che detta il trend di domani, dal fuorisalone di via Tortona

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Quando ormai il minimalismo dei colori neutri, imperante nelle ultime Milano Design Week, ha orientato anche il gusto comune ridefinendo il concetto di bello applicato al Life-style, il design cambia rotta. Ora è TIME TO COLOR! Il colore è il concept protagonista del “Superdesign Show 2017”. Per la terza edizione del progetto Superstudio, cuore pulsante del Tortona District oltre che pioniere indiscusso del fenomeno FuoriSalone dal lontano anno 2000, intercetta nel colore il trend dominante in grado di influenzare le scelte estetiche di domani. 
Sintonizzati sul tema, sono i brand espositori che le tendenze le creano a caratterizzare i propri allestimenti con originali elementi di grafica, arte, arredo, fotografia, video, scultura, musica e performance che fanno del colore il comune linguaggio espressivo dei 17mila metri quadrati di spazi espositivi. Ma il mood scelto resta la veste più accattivante del progetto, firmato dal duo Gisella Borioli e Carolina Nisivoccia per la direzione artistica, che mantiene intatta quell’identità specifica che lo ha trasformato negli anni in uno degli eventi più attesi dai professionisti del settore e dalle folle in crescita dei Design addicted, ovvero: sperimentazione accessibile, che si spiega nel riuscito crossover tra ricerca artistica spinta e funzionalità pratica al di là della sola logica di mercato, al fine di rendere il quotidiano straordinario. Il tutto puntando sempre «Sulle contaminazioni tra classico e avanguardia, tra industria e artigianato, tra tradizione e futuro, tra semplicità e meraviglia con la consapevolezza che ormai tutto è stato fatto, che il mondo intero partecipa all’evoluzione dell’habitat che ci circonda, che regole e barriere sono saltate», spiegano le direttrici. 
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Nelle due edizioni precedenti (“Open your mind” e “White pages”) protagonista era una progettualità densa di idee futuribili, che si traduceva in scenari minimali di difficile lettura e dalla deriva estetizzante off limits.
Oggi Industrial design, art-design, artigianato d’autore, tecnologia, automotive, oggettistica per casa, lavoro, viaggi, intrattenimento, tessile, decorazione, makers, stampa 3D, e-commerce, limited edition, self-production, web-promotion, eco pensiero, ri-uso e re-design propongono oggetti più accessibili dove il concetto incontra l’uso. Insomma, un panorama più accomodante oltre che più colorato, specchio di un’esigenza di comfort almeno visivo in tempi di crisi o, più semplicemente, un trend trasversale post assuefazione da tonalità austere?
Per l’occhio ormai esausto di bianco, nero, grigio, beige racchiusi in linee essenziali dagli inserti metallici, torna prepotente la viva pigmentazione. Nella moda, nel decor, nel food, nella grafica, nel design, nell’arte è il momento dell’esplosione coloristica a 360 gradi. Dal Temporary Museum, con le sue installazioni futuristiche e immersive al “Materials Village”, il villaggio dal formato sempre più green installato nell’Art Garden di Superstudio attorno alla grande scultura di Flavio Lucchini, che, con la mostra “New Materials for a Smart City”, presenta il meglio dell’innovazione materiale applicata alla creazione della città intelligente. Invece lo Studio Patricia Urquiola per 3M ci fa riflettere sull’importanza di conservare le memorie per il futuro, attraverso un’installazione combinata di architettura, design e materiali rivoluzionari, sempre alla riscoperta del colore.
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Non manca “Discovering: People&Stories” che getta uno sguardo sul panorama autoriale emergente grazie all’intervento artistico di Alessandro Guerriero in collaborazione con eBay. È la pronta risposta di Superstudio al web come nuovo macro laboratorio di sviluppo virale della creatività per i makers più giovani che qui, sulla scia del colore, hanno l’opportunità di presentarsi con un solo significativo oggetto nella piazza internazionale del design più cool. Si tingono di cromie à gogo le proposte pret-à-vivre della sezione “Selected Objects”, da sempre vetrina delle piccole e medie aziende più innovative.
A tinte accese anche l’incontro tra arte e design, con tre artisti-designer per tre modi diversi nella ricerca di abitare il lifestyle, declinando il tutto in oggetti esclusivi, pezzi unici limited edition realizzati a mano e ovviamente coloratissimi, in cui le necessità funzionali si coniugano alle urgenze estetico-espressive. 
Alessandro Ciffo alterna oggetti d’arredo in silicone multicolor a raffinati vetri di Murano dalle trasparenze eteree. Per vasi, anfore, poltrone, formelle, pannelli, tovaglie, quadri, l’artista sfrutta la neutralità cromatica iniziale del polimero che, mescolato a pigmenti colorati, sviluppa una policromia magnetica dove il colore non è mai puro decoro, ma senso.
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Letizia Marino realizza tavoli e piani trasformati in superfici artistiche spruzzate manualmente con acrilici dalle tonalità calamitiche che, «scelte in modo calibrato e coperte con un particolare tipo di resina, raggiungono l’armonia in un equilibrio di rapporti tra linee, toni, luminosità e contrasti», ci spiega. I colori per Letizia Marino rappresentano il vero elemento identificativo delle sue realizzazioni, dove funzione estetica e utilità pratica, professionalità tecnica e intensità espressiva coesistono, sfumando la linea di confine tra design e arte. 
Daniela Gerini spazia dall’habitat all’abito, e il colore si stende in sapienti pennellate su tessuto cracking colors, che assume forme asimmetriche negli arredi e crea originali texture per lampade insolite. E il colore «è passione, espressione vitale, energia, magia, gioia, una filosofia irrinunciabile» applicata ai pezzi di design, che fanno dei vivaci pattern geometrici in pieno stile “Memphis” «La modalità espressiva per lasciare una traccia, suscitare un’emozione, trasmettere un moto dell’anima», dice Gerini. E l’arte non è mai stata così vicina.
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E a proposito di arte, la Special Guest di questa edizione, l’artista d’origine croata ma viennese d’adozione Dejana Kabiljo, intercetta in un’installazione provocatoria le metamorfosi, anche coloristiche, del canone effimero del bello che, confezionato di volta in volta negli hub di design futuribile, influenza progressivamente tutti gli aspetti del vivere, fino a riguardarci tutti in modo trasversale.
È ancora il colore la cifra estetica della selezione delle più rappresentative GIF a livello mondiale, con “the GIFER-pills”. Pillole in anteprima esclusiva direttamente dal festival “the GIFER”, una piattaforma internazionale finalizzata a lanciare e incoraggiare la nuova frontiera dell’arte, la gif art, che fa dell’animazione digitale a colori il proprio mezzo espressivo. Insomma, il domani è già l’oggi e oggi è color is the new black, almeno fino al prossimo trend!
Martina Piumatti

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