14 novembre 2004

in fumo_novità Addicted to war, l’altro lato dell’America

 
Una scossa ben assestata per risvegliare le coscienze e definire i buoni valori su cui rifondare il nuovo mondo. A partire da ottobre il mensile Linus pubblica a puntate “Addicted to war”, fumetto scritto e disegnato da Joel Andreas. Con un esplicito il sottotitolo: “Perché gli Stati Uniti non possono fare a meno del militarismo?”...

di

Una storia a fumetti del bellicismo americano destinata a far discutere. Addicted to war, finora inedito in Italia, è stato pubblicato integrale in un solo volume negli Stati Uniti. Il libro si è inaspettatamente rivelato un best seller. Oltre 200.000 copie vendute in un anno e un passaparola senza precedenti. Lo si trova ovunque: a scuola, in chiesa, in biblioteca. L’obiettivo di Joel Andreas è spiegare i motivi che spingono il popolo americano alla guerra, in un rapporto di dipendenza morbosa. L’autore, che oggi insegna all’Università di Baltimora, basandosi su numerosi documenti ha ricostruito e scandagliato in modo dettagliato e obiettivo la storia degli Stati Uniti d’America. L’opera, così strutturata, per contenuti e ambizioni rischiava di apparire addicted to war eccessivamente didascalica. Ma grazie al suo talento e alla straordinaria capacità di sintesi, Andreas è riuscito a produrre un albo socialmente utile, esteticamente gradevole e per niente pesante. I disegni sono essenziali, quasi stilizzati. Una semplicità grafica che ricorda le numerosissime produzioni indipendenti e i fumetti underground degli anni sessanta e settanta. Questo stile è amato soprattutto dal pubblico più giovane, cui l’autore sembra rivolgersi come fa un padre con il figlio. E non è un caso che sia proprio un bambino a seguire e commentare le vicende narrate in Addicted to war. Quando scopre che il 51% del budget a disposizione del governo federale è destinato alle spese militari, il piccolo americano curioso dice che “non c’è da stupirsi se a scuola manca la carta igienica”. E di fronte alla lettura di un estratto dalla Dichiarazione di indipendenza fatta da Thomas Jefferson, il bambino riprende: “Sfortunatamente, dopo aver conquistato il diritto a determinare il proprio destino, pensarono di dover determinare anche quello di tutti gli altri!”.
addicted to warLeggendolo questo fumetto nei college e nelle università, i giovani americani potranno così avere uno spunto in più su cui riflettere. Linus, che dopo la morte di Oreste Del Buono ha trovato in Michele Dalai un ottimo direttore oltre che un pionieristico condottiero, pubblicherà ogni mese un nuovo capitolo per il pubblico italiano. Nella presentazione che accompagna la prima uscita, Fabrizio Tonello considera implicitamente Joel Andreas l’equivalente a fumetti di Michael Moore. Ma se in Farenaith 9/11 il regista condisce a tratti la pellicola di sentimentalismi patriottici, Andreas –almeno in questo primo capitolo– fa scorrere la narrazione in modo coerente senza cedere a più comodi compromessi. Addicted to war è probabilmente il miglior libro mai scritto (e disegnato) sulla storia americana. E pensare che si tratta della terza opera illustrata da Joel Andreas, finora sconosciuto al pubblico italiano. Il suo primo libro a fumetti, The Incredible Rocky (biografia della famiglia Rockefeller), risale addirittura ai tempi del liceo. Anni dopo ha scritto e disegnato Made with Pure Rocky Mountain Scab Labor per sostenere lo sciopero dei dipendenti di una casa produttrice di birra.

link correlati
www.linus.net
www.addictedtowar.com

gianluca testa

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui