30 ottobre 2012

fino al 15.XII. 2012 Maria Friberg, opere Galleria Galica, Milano

 
La fotografia non si esaurisce solo nello scatto aggressivo sulla realtà. Può essere anche silenzio, come rivela la mostra di Maria Friberg -

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È nordica nell’essenza, la mostra dell’artista svedese Maria Friberg in mostra presso la galleria Galica di Milano. Poche fotografie preziosamente disadorne davanti alle quali lo spettatore ritrova un posato e piano riflettere: rarità, in questo momento dove fotografia significa spesso iper allestimento, dove gli scenari sono ridondanti, i personaggi si affollano stipati sul set, i colori si schiantano l’uno nell’altro. Raro poter osservare il silenzio fotografico, se si esclude il romanticismo in pillole dei pochi ambienti ancora incontaminati catturati dall’obiettivo. Invece, con Maria Friberg, si assapora un rarefatto silenzio. Che evoca quello di un’antica dimora, immersa nel verde, dalle vetrate altissime, vuota, dove in controluce, seduta per terra su un parquet che sembra quasi uno specchio d’acqua cheta, una bambina viene catturata dallo schermo di un computer portatile.
Il contrasto tra l’attualità dell’unico oggetto rappresentato e il contesto nel quale è inserito, contribuisce a catalizzare maggiormente l’attenzione su quello che è il nodo centrale di questa serie, Duration, cioè la comunicazione, l’alternanza tra alienazione passiva e isolamento creativo che la tecnologia ci ha imposto o agevolato. La solitudine della bambina è apparente o reale? In realtà da questa fotografia come dalla seguente, dove – in un contesto altrettanto arcaico – due personaggi distanti l’uno dall’altro e appoggiati agli stipiti di porte sontuose sembrano comunicare solo con il loro cellulare, sull’immediata percezione di solitudine si innesta un più meditato senso di intimità.

Come fosse un inno a un tiepido disgelo, come volesse porre l’accento sul bisogno di solitudine per scalzarlo subito dopo, Maria Friberg gioca con apparenza e disvelamento, dosandoli abilmente in composizioni squisitamente nordiche, calibrate e limpide. Sfruttando con abilità il potere estetizzante dell’architettura e del tempo, riesce a far risplendere come perle gli strumenti tecnologici della nostra contemporaneità, interrogandosi sulla portata del loro valore comunicativo. Il rapporto con la tecnologia può sì isolarci rispetto al circostante, ma è, e nel Nord Europa sicuramente in misura maggiore, anche una finestra sul mondo, un modo per rimpossessarsi di una propria dimensione.
La necessità di silenzio, agognato e forzato ad un tempo, si ritrova anche in Calmation, il video presentato in mostra, dove un uomo vestito di tutto punto cerca la quiete, galleggiando su una distesa d’acqua, in ascolto di suoni marini, gli occhi chiusi sul cielo a difendersi e infine ritrovarsi.

Francesca Coppola

dal 5 ottobre al 15 dicembre 2012
Maria Friberg, opere
Galica Artecontemporanea

Viale Bligny, 41 – 20122 Milano

Orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19; sabato su appuntamento

Info: tel. +39 0258430760; fax +39 0258434077; mail@galica.it; www.galica.it

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