06 maggio 2015

Fino al 24.V.2015 IM Inside the matter Fondazione Rivoli 2, Milano

 

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“Percorsi creativi del fare e del pensare contemporaneo” è il sottotitolo della mostra IM Inside the Matter, in corso nei bellissimi spazi della milanese Fondazione per l’arte contemporanea Rivoli 2, a due passi da Brera. Il tema? La materia, declinata tra carta e ferro, e tra arte e design, nonostante in questo caso anche il progetto assuma i toni di un intervento più legato alla percezione e all’illusione, dunque alla sfera dell’arte, più che alla funzionalità. 
Gli interventi di Dodo Arslan e Riccardo Blumer (installati al piano terra) insieme alle opere di Gian Maria Tosatti e Andrea Mastrovito (al primo piano), dialogano all’unisono, nonostante la separazione di discipline. 
I sogni legati alla vecchia rete del materasso con il logoro cuscino appeso frontalmente al muro (Dream – Senza Titolo, 2009) di Tosatti, occhieggiano con Scacco Matto, la libreria scultura di Arslan qualche metro più giù. In fondo si tratta di ossessioni: se Tosatti intreccia fili per ricreare i “sogni filamentosi” che potrebbero accompagnare eventuali futuri ospiti del vecchio letto preso in un manicomio, Arslan piega alla funzionalità il concetto orientale dell’origami sviluppando un intreccio di cubi che diviene scultura con uno dei più classici materiali dell’arte: il ferro. Il rigore, la durezza e il freddo apparente del metallo, insieme alla delicatezza della carta, accompagnano lo spettatore per tutta la mostra. 
 IM Inside the matter, vista della mostra
Lasciatevi ingannare dall’installazione di Riccardo Blumer XXI (Ventuno) g. (grammi): qui una serie di piccole sedie sostengono lunghi steli che alla loro sommità rivelano un riflesso di altrettante piccole sedute di carta colorata. Sono inafferrabili, metafore della presenza di un corpo che si rivela assente, eppure compaiono al vertice di questa straniante foresta di “gambe” di ferro: «L’installazione propone un’area tra design e arte in cui senza un fine etico si combina la complessità dell’uomo per divertimento, meraviglia e prova d’intelligenza», spiega Blumer. 
Ed eccoci alla quarta e ultima “prova” di una diversa e originale messinscena tra progettazione e creazione: Andrea Mastrovito, con Tristan und Isolde, 2013, ritorna alla carta e all’atto del “giacere”, face to face al letto sognante di Tosatti. In questo caso sono le sagome di due giovani, abbracciati e vestiti, che si rivelano nella stessa posa in cui furono ritrovati gli scheletri neolitici di Valdaro, vicino a Mantova. Chi erano? Una coppia abbracciata, dormiente e sorpresa dalla morte quasi guancia a guancia, con gli arti inferiori incrociati. Un’istantanea del destino, che li colse nemmeno tanto di sorpresa, ma travolgendo tutto all’improvviso. 
Ed è l’unisono di un dialogo speciale il destino che appartiene ad ognuna delle quattro opere in mostra: c’è chi illude, chi guarda al passato e attraverso un filo ricostruisce sogni futuri, chi traghetta una forma in un viaggio nella storia dell’arte e della scultura, chi allude ad altre visioni. È il destino della materia, forse, e l’arte ancora una volta ci insegna che con i “prodotti” della tradizione si può tessere il futuro. Creativo, prima di tutto. 
Matteo Bergamini
mostra visitata il 30 aprile 2015
Dal 17 aprile al 23 maggio 2015
IM Inside the matter
Fondazione Rivoli 2
via Rivoli 2, 20121 Milano
Info: tel. 0222228928, www.rivolidue.org 

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