25 febbraio 2016

Fino al 4.III.2016 Piccolo compendio d’istruzioni di Pittura, Vol. II Galleria Bianconi, Milano

 

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“Che cos’è l’arte pura secondo la concezione moderna? È la creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l’oggetto e il soggetto, il mondo esterno all’artista e l’artista nella sua soggettività.” Questa affermazione di Charles Baudelaire potrebbe sintetizzare la sensazione con cui il visitatore lascia le sale delle Galleria Bianconi di Milano dopo aver visitato la mostra in corso “Piccolo compendio d’istruzioni di Pittura, Vol. II”. Si tratta della seconda tappa dell’omonimo progetto, nato nel 2014 dalla collaborazione di Lorenzo Aceto, Simone Ciglia, Luca De Angelis, Matteo Fato, Gianni Garrera, Davide Mancini Zanchi, Paride Petrei e Alberto Zanchetta, a cui si uniscono in questa nuovo appuntamento altri otto autori: Marco Antonini, Francesco De Grandi, Luigi Massari, Giovanni Oberti, Luca Pancrazzi, Luigi Presicce, Fabrizio Prevedello e Thanos Zakopoulos. Il progetto aveva mostrato i primi esiti nell’estate del 2014 con una mostra – il “Volume I” del Compendio – presso la Galeria Vault+BBS Pro, a Prato. Ad ospitarlo ora, con un numero raddoppiato di intervenuti, è la Galleria Bianconi di Milano, che lo ha accolto nella sua interezza concedendogli carta bianca.
Prendendo idealmente le mosse dalla trattatistica sulla pittura che a partire all’antica Grecia è corsa parallela al declinarsi della pittura nei secoli, “Piccolo Compendio d’istruzioni di Pittura” esula dalla trattatistica vera e propria per incarnare una riflessione sui generis sulla pittura contemporanea, affidata sia a pittori, che ad artisti che utilizzando altri medium, filosofi, critici e curatori. 
Veduta della mostra Piccolo Compendio d'istruzione di pittura vol. II foto Patrizia Giudicianni
Il progetto affida il fulcro della riflessione ad un’incessante osmosi tra testo scritto e opera d’arte. Se, infatti, le opere esposte potrebbero da sole costituire un campionario che si spalanca sull’eterogeneità di possibili esiti e sulla complessità della definizione della pittura odierna, il “game changer” è la scelta della natura degli scritti appesi alle pareti. Si tratta di interventi – coercitivamente limitati ad un foglio in formato A4 – stilati dalle persone coinvolte nel progetto, a cui è stata chiesta una riflessione su un tema che loro avrebbero ritenuto importante trovare in un ipotetico trattato di pittura. È stata lasciata libertà assoluta sulla scelta della tipologia di testo, con il vincolo, tuttavia, per gli artisti, di non parlare del proprio lavoro o della propria poetica. Sono così stati presentati elaborati dalla struttura classica, ma anche elenchi di termini, immagini e brani al confine con la poesia visiva, che appaiono incorniciati e appesi alle pareti della galleria, intercalati tra le opere, al punto che in alcuni casi emerge una sottile ambiguità formale che rende visivamente incerta la distinzione tra un’opera e un testo.
Un pregio della mostra è l’obiettivo – raggiunto – di far uscire ciascun autore dalla tentazione all’autoreferenzialità, non solo mediante lo spostamento di focus all’esterno del proprio lavoro richiesto ai partecipanti, ma anche attraverso la decisione di portare avanti il progetto in maniera collettiva, ragione che ha portato, fin dall’inizio, alla scelta di non fare riferimento ad una figura curatoriale. Questa impostazione è risultata attuabile in quanto uno degli aspetti peculiari del progetto – e anche uno degli elementi che conferisce grande coerenza alla mostra, pur nell’ampia varietà di opere e testi presentati – è il rapporto di amicizia e condivisione della pratica artistica – secondo i ruoli di ciascuno – che pone in relazione già da tempo le persone intervenute. Si è trattato, quindi, di un contribuire ciascuno alla “stesura” di un “compendio” che in maniera implicita è già presente nel modo comune che gli intervenuti hanno di intendere il lavoro artistico. La mostra diviene così il “compendio” stesso, a cui il visitatore ha accesso, come se gli fosse dato di entrare nella “condensazione fisica” di una dimensione creativa in cui, di fatto, i partecipanti operano costantemente. 
Silvia Conta
mostra visitata il 21 gennaio 
Dal 21 gennaio al 4 marzo 2016 

Piccolo compendio d’istruzioni di Pittura, vol. II

Galleria Bianconi

Via Lecco 20, Milano

Orari: dal lunedì al venerdì 10:00 – 13:00 e 14:30 – 19:00

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