13 settembre 2015

Fino al 20.IX.2015 The language of Flowers Gucci Museo, Firenze

 

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Da sempre legata all’arte, la Maison Gucci ha dato un importante contributo all’evoluzione dello stile italiano. La mostra “The language of Flowers” ne è un chiaro esempio, è sintesi e contemporaneità. 
Tre Donne, un fotografo statunitense: Valérie Belin, Latifa Echakhch, Marlene Dumas e Irving Penn, interpretano il linguaggio dei fiori: un breve ciclo di opere caratterizzate da tematiche floreali, in linea con gli interni di palazzo della Mercanzia, in dialogo costate con una città che non si accontenta unicamente di una dimensione rinascimentale. 
Le opere provengono tutte dalla collezione Pinault, esplorano le tematiche floreali in varie forme, pittura, fotografia e installazioni. Gli sguardi intensi delle donne di Valérie Belin portano fuori strada: corpo e natura, fiori come composizioni tatuate sul volto, scampoli di voluttà. 
Dalle stampe fotografiche su Dibond emergono una serie di dettagli non trascurabili che, rivelano in crescendo, una femminilità attuale, controversa, distratta. Risale dal fitto fogliame un’affascinante Dahlia dalla pelle rosata, incantatrice dalla testa ramata fino alla coda dell’occhio. 
Perle e fiori al cospetto del corpo, per un effetto di emersione dall’ombra pari quasi al negativo.  
Latifa Echakhch è un’interprete ricercata con un approccio Anti-form. 
L’artista di origini marocchine propone un’opera olfattiva composta da un’asse portante in metallo e legno, una camicia e fiori di gelsomino. L’opera, parzialmente caduca e penzolante, 
è in linea di continuità con i suoi precedenti lavori: una linea chiarificatrice dai richiami orientali, che lascia, tutto sommato, come le precedenti opere, uno strascico di malinconia. 
I germogli cadono sul pavimento come fiocchi di neve, la camicia sospesa su un perno è la nostalgia di un venditore di Beirut nell’intento di conservare la gradevolezza dei fiori, e nascondere i vent
i della rivoluzione araba. 
Lei stessa dice, “Io presento al pubblico le tracce di un’azione. Invito lo spettatore a ricostruire la storia dell’installazione, a immaginare i gesti, i suoni, i sentimenti, l’adrenalina che ha condotto alla sua creazione”. 
Le collane di gelsomino si sfaldano. Il suo personale abbandono ha lo stesso effluvio dei fiori.
alendula (Marigold) © Valérie Belin. Courtesy Jérôme de Noirmont, Paris
Di significato differente, le collane poste da Marlene Dumas sull’ultimo viaggio della madre. 
Una scia fatta di blu pervinca su un nero come l’inchiostro; il blu e il nero sono il mare di ricordi dove ha lasciato sua madre, colori su cui basa la sua ricerca espressiva, che conducono l’osservatore nel rapporto intimo con la madre. Un dato che è partecipazione emotiva, un grande olio su tela infuso di tristezza. 
Il museo Gucci è il prodotto di una raffinatezza rimasta inalterata, la stessa che ha spinto 
Guccio Gucci, l’altra faccia dell’arte Fiorentina, quella delle arti applicate, a sperimentare, innovare ed innovarsi, osservare la borghesia inglese ai primi del novecento, nel tempo in cui lavorava come liftman presso l’Hotel Savoy di Londra, rincorrendo bauli e cappelliere, che esercitarono su di lui un forte ascendente per le future creazioni. 
Irving Penn, elabora un linguaggio dei fiori, trasformandolo in un’iconica composizione che lui stesso ha sviluppato nel tempo. 
Il fotografo statunitense, scomparso nel 2009, a modo suo, racconta una chiara sensibilità attraverso petali e pistilli, e non poteva essere altrimenti, dato che, la sua vita, è costellata di pubblicazioni sulle Still life, in particolare con fiori. 
Le stampe dal carattere minimalista sono prive di profondità, petali e pistilli, in egual modo cristallizzati e in disfacimento. 
L’azienda, parte del gruppo PPR Mr. F.Henri Pinault, conserva, con questa mostra a cura di Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi, la signorilità del marchio; percorre ancora una volta, 
una strada che non è solo quella del lusso e dell’attitudine borghese, 
ma di uno stile elegante e personalissimo. 
Rino Terracciano
mostra visitata il 23 luglio 2015
Dal 13 marzo al 20 settembre 2015 
The Language of Flowers.
Gucci Museo
Piazza della Signoria, 10, – 50122 Firenze
Orario: dal Lunedì / Domenica ore 10,00 – 20,00; Giovedì ore 10,00 – 23,00 
Info:  museofirenzegucci@it.gucci.com, www.guccimuseo.com/it 

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