13 gennaio 2006

fino al 20.I.2006 Daniele Jost – Nell’era della polvere Roma, Altri Lavori in Corso

 
La polvere, soprattutto. Come una presenza severa e silenziosa. Poi una serie di immagini, visioni nitide, dove s’incastrano passato e futuro. Sul filo di un’intuizione terribilmente suggestiva...

di

Costruire e distruggere s’assomigliano. Su questa intuizione, suggestiva e stridente, Daniele Jost (Roma, 1981) inanella una teoria smagliante di immagini: visioni cristalline che pescano nell’archetipo, eppure rimbalzano prepotenti nel presente. La polvere -citata nel titolo- si ammucchia, copiosa, sul pavimento della galleria; raccolta in sacchetti -su ognuno il nome di una città tristemente nota per qualche evento “distruttivo” o tragico- va a formare una sorta di spirale sospesa, che s’arrampica verso l’alto. Interrogata, come un oracolo, emette un responso silenzioso: più che un simbolo o un monito è semplicemente cio che è, l’altra faccia della medaglia, esposta senza che sia necessario altro commento.
Al di là di qualche perdonabile ingenuità, Jost –qui alla sua prima personale- procede senza esitazioni lungo un crinale difficile: evita con accortezza un immaginario puramente catastrofico, concede a chi guarda il sollievo di una catarsi finale. C’è la natura, grandiosa ed incombente, ci sono scorci di edifici ormai deserti, interni abbandonati, Daniele Jost, Manipolazioni generazionali, 2005, stampa lambda su alluminio, cm 50x35 cortine silenziose: tutti fondali spiazzanti su cui galleggiano minuscole architetture, tinte –per lo più– di un rosso irreale. Nessuna casualità: ogni immagine, come un misterioso palinsesto, evoca una storia. Da Dresda bombardata (Die neue Zivilisierung), al paesaggio innevato (Unità di crisi), dall’ex fabbrica (La fabbrica del silenzio), al gigantesco, assurdo Corviale (Teatro Utopico contemporaneo). Ovunque le piccole costruzioni, simili a maquette, funzionano come un detonatore: elementi dissonanti, eppure intimamente coesi al paesaggio in cui sono posti.
Una serie di disegni digitali evoca il gusto e la libertà del progetto: schizzi, dettagli di edifici, variazioni ed invenzioni, tracciate con un segno sottile, d’intatta freschezza. La chiosa ha il tono di un andante solenne: un’unica immagine, che occupa la parete di fondo della galleria. E’ l’interno di una vecchia cartiera: un volume spoglio, austero come una cattedrale sopravvissuta dall’antichità, a terra ci sono rotoli e rotoli di fogli di carta, ancora bianchi. Come fossero lì per un nuovo inizio.

mariacristina bastante
mostra vista il 20 dicembre 2005


Dal 20 dicembre 2005 al 20 gennaio 2006 – Daniele Jost – Nell’era della polvere
Altri Lavori in Corso, Vicolo Del Governo Vecchio 7, Roma – +39 066168719 (info), +39 066168719 (fax), +39 066861719 (tel) – info@altrilavoriincorso.com  – www.altrilavoriincorso.com  – dal lunedì al sabato h. 17.00 – 20.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)


[exibart]

2 Commenti

  1. Mostra suggestiva! Finalmente un nuovo nato a Roma! La galleria è piccola ma coraggiosa. Il testo di Maziani è eccellente.

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