09 giugno 2006

fino al 14.VII.2006 Tattile_Duttile Roma, V.M. 21

 
Dal pongo alla ceramica, dal gesso alla spugna sintetica. In tre, a mani nude o quasi. Tra camere dei giochi, bagnanti indoor e adulti incappucciati. Per festeggiare i (primi) due anni della galleria romana…

di

E allora, cara dolce “rinascita romana”, sei il bluff di questi nostri anni oppure stai in piedi sul serio? Chi propende per la risposta b –noi tra questi, pur con mille riserve– può addurre ad esempio proprio la galleria di via della Vetrina. La creatura della coppia Veller/Minuti ha dalla sua uno spazio espositivo degnissimo, vanta ad oggi più d’una personale convincente (a memoria: Paolo Grassino, Bianco-Valente, Jules Spinatsch) e ha appena tagliato il traguardo dei due anni di vita vissuta. Ovvero l’età in cui il bambino può iniziare a correre di qua e di là, invece di dover tastare il terreno ad ogni piè sospinto. Tutto pronto, dunque, per le sane scorribande dell’infanzia matura?
Nel frattempo, e ci mancherebbe, che si festeggi. Per la mostra del secondo anniversario i convocati sono tre, il menzionato Paolo Grassino (Torino, 1967), la promessa Luana Perilli (Roma, 1981) e l’outsider di rango Sandra Tomboloni (Firenze, 1961), tutti interpreti di un’idea postmediale della manualità che finisce dritta dritta dalle parti della scultura. Una parola-tabù, quest’ultima, a proposito della cui impronunciabilità era lo stesso Grassino a farsi sotto in un’intervista recente ad Exibart. D’altronde il dichiararsi “soltanto” scultori –o pittori o fotografi o videomaker, e così via– è oggi vezzo dei soli artisti affermati, per i quali diventa chiaramente so chic mettersi improvvisamente in posa da semplici artigiani.
Sandra Tomboloni il problema non se lo pone nemmeno. Il suo è un universo fatto di pongo (o, se si preferisce, di plastilina) nel quale tutto ciò che non è plasmato a mani nude semplicemente non esiste. In mostra rosse cassettiere venute su a ditate, seggiole verticali come preziosi strumenti musicali (o buffi troni per bimbi-giraffa), fiabeschi cityscape cesellati a cloisonné –palmo a palmo– a mo’ di antiche vetrate.
Sandra Tomboloni, particolare dell’installazione ambientale in plastilina, 2006
Con un brulicare di figurine liete, anonime e in qualche modo toccanti (quasi un omaggio al grande Bruegel), ad animare il tutto. Fanno da contrappunto all’allure certamente naif di un’operazione da condurre a viso aperto –raccontare la camera dei bambini senza farne la wunderkammer degli adulti, utilizzando un solo materiale coraggiosamente off– il rigoroso senso della linea e un cromatismo generoso ma indolenzito, d’impronta schiettamente nordica.
Paolo Grassino, viceversa, paga lo scotto di aver preferito alla mise en scène articolata la presenza secca del personaggio-icona. Sta di fatto che il suo bell’eretico metropolitano, ingobbito e incappucciato, è l’ennesima variante di un’iconografia del ribelle postmoderno –esattamente a metà strada tra Batman e il Giordano Bruno issato nella vicina piazza romana–, a contatto con la cui posa riconoscibilissima il rivestimento in pvc schiumato retrocede da velenosa texture baluginante a mera glassatura vestimentale. Grassino, insomma, dà il meglio di sé come regista maudit di atroci coreografie e non come ideatore di –pur ineccepibili– foto-tessera.
 Paolo Grassino, Voltare le spalle, 2006, installazione in spugna sintetica
Luana Perilli il problema della scultura se lo pone dall’esterno. Il suo humour nero in salsa rosa si fonda su una sorta di balletto tra i diversi medium (manualità compresa) intorno al più generale impatto/attrito tra pesantezza grottesca del dato identitario preso di mira (qui la liturgia della toilette femminile secondo la più frusta tradizione piccolo-borghese; altrove pastiere della nonna, parate matrimoniali et similia) e iconografia dell’osservazione meccanica spinta all’osso (qui la pratica dello stop motion applicata alla scultura a mo’ di ilare report euritmico; altrove estenuate riprese video con funzione di radiogrammi disvelanti). Urge personale secca per apprezzarne l’effettivo passo.

pericle guaglianone
mostra visitata il 18 maggio 2006


Tattile_Duttile (Paolo Grassino, Luana Perilli, Sandra Tomboloni) – Roma, Via Della Vetrina 21 (00186) – Info: 0668891365; fax: 0668891365 – E-mail: info@vm21contemporanea.com – sito web: www.vm21contemporanea.com  orario: lunedì – venerdì 11-19,30 (possono variare, verificare sempre via telefono), sabato su appuntamento, ingresso libero

[exibart]

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