13 luglio 2001

fino al 30.IX.2001 La collezione Brandi Rubiu. Da Morandi a Burri – Le due vie dell’arte Roma, GNAM

 
Vittorio e Pinella Rubiu donano alla Gnam la collezione Brandi Rubiu. Ottantanove opere rivelano il gusto artistico di una delle più insigni personalità del secolo: Cesare Brandi (Siena 1906 – Roma 1988), Direttore dell’Istituto Centrale del Restauro e professore di Storia dell’Arte Medievale e Moderna...

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Vittorio Rubiu e sua moglie Pinella donano alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma una pregevolissima raccolta che documenta l’arte internazionale dalla Metafisica all’Informale e dall’Arte Povera alla Transavanguardia.
Il desiderio di Rubiu era, originariamente, quello di destinare la collezione alla casa senese di Brandi. Verificata l’impossibilità di un allestimento adeguato in quella sede e dopo avere consultato Achille Bonito Oliva, la scelta è caduta su Roma, “la mia cara Roma” come amava chiamarla Cesare Brandi.
E’ proprio Bonito Oliva che ci invita a riflettere sull’importanza di questa donazione, mettendo in risalto la generosità del gesto che nasce dal piacere di Cesare Brandi e dei coniugi Rubiu di essere “possidenti e non possessivi”. Un patrimonio inestimabile, sotto tutti i punti di vista, è offerto al vasto e internazionale pubblico romano.
Le opere esposte provvisoriamente nella Sala delle Colonne della Gnam, in attesa di una collocazione definitiva, rivelano e raccontano il gusto personale di Brandi e di Rubiu. La collezione, infatti, iniziata da Brandi è stata arricchita e completata dal figlio Vittorio.
Attraverso le opere è possibile scandire le tappe attraverso cui Brandi si avvicina e approfondisce l’arte moderna. E’ opportuno ricordare che Brandi nasce come pittore e poeta e non ci sorprende, a questo punto, incontrare per primo il nome e l’opera De Pisis, artista che condivide col critico gli esordi di poeta e letterato. Si parte quindi dal 1932, anno in cui Brandi scopre l’arte moderna attraverso la redazione di un saggio su questo artista. Ha legami anche con altri letterati e poeti: Montale, Ungaretti, Gadda, Soldati, Elsa Morante solo per fare qualche nome. La mostra documenta l’amicizia un po’ turbolenta con Montale, attraverso due quadri realizzati dal poeta: “Marina” (1947) e “Garofani” (1941).Alberto Burri "Rosso Plastica", 1964, Roma, Collezione Brandi Rubiu
Nel 1939 viene pubblicato uno studio su Giorgio Morandi e, successivamente, la sua attività critica lo condurrà ad interessarsi ad artisti quali Mafai, Leoncillo e Burri.
Un’ampia sezione è dedicata a Manzù e Guttuso, presenti con molte opere. La raccolta si presenta come un organismo vivo e in crescita. I gusti di Brandi e Rubiu si completano e si confondono. Vittorio apre nuovi orrizonti al padre, sollecitandolo a condividere il suo entusiasmo per le nuove generazioni di artisti. La raccolta si arricchisce di nuovi esemplari di Fautrier, Pascali, Ceroli, Mattiacci, Schifano, Kounellis e ancora altri.
A chi andrà a vedere la mostra consiglio vivamente di fermarsi ad ammirare l’unica opera firmata da Brandi presente: “Lungo le rive del Mugnano”, 1928. Il dipinto rivela la vicinanza ai presupposti di “Valori Plastici”, della Metafisica di Carrà e del Realismo Magico e, allo stesso tempo, svela la personalità dell’autore.

daniela bruni
mostra visitata il 26-VI-2001


La collezione Brandi Rubiu – DA MORANDI A BURRI – “Le due vie” dell’arte
Dal 26-VI-2001 al 30-IX-2001 – Orario: 8.30-19.30, chiuso il lunedì
Ingresso: Biglietto intero £.12.000; ridotto £. 6.000
Galleria Nazionale d’arte Moderna – Via delle Belle Arti, 131 – Roma
tel. 06/322981 fax 06/3221579 email:gnam@arti.beniculturali.it
www.gnam.arti.beniculturali.it


[exibart]

10 Commenti

  1. x Maria: un quadro di Burri? che idea malsana cercare di vedere on line un Burri! E poi perchè allora non un Morandi …

  2. Il Morandi c’è, il Brandi è delizioso…il Burri lo si può vedere andando alla mostra, così come Guttuso, Manzù, Montale e tanti altri veramente interessanti…

  3. Il Burri mi piace moltissimo, col massimo rispetto per gli altri artisti. Roma è lontana e vedere un Burri anche in on line l’avrei gradito. Sento la spiritualità delle sue opere proprio nell’uso che fa dei materiali eterogenei e poveri che sono stati “scartati” dalla società. Il sacco logoro, rammendato, sporco, con visibili squarci, è il drammatico testimone delle “sofferenze” e dei “tormenti” inflitti dal tempo e dall’uomo alle cose e , in generale, alla vita stessa. Nei suoi lavori sento la sua sofferenza, il suo dolore, la sua rabbiosa protesta contro la società. Questo mi fa amare le sue opere. L’arte sviluppa una funzione critica verso la società che ha portato alla guerra. Il mondo esce a pezzi da questa guerra, L’Europa, in particolare, ha gran parte delle sue città distrutte, sul mondo graverà sempre di più l’incubo di una guerra atomica. Nel 1945 la bomba atomica distrugge in un attimo Hiroscima e Nagasaki, compromettendo per sempre l’ambiente naturale. Il Burri mette nelle sue opere tutto questo. Non capisco perchè “Franco – Civita” dice che il mio voler vedere un’opera di Burri sia un’idea malsana, se il Sig. Franco me lo vuol spiegare lo ringrazio. A te Licia cari saluti.

  4. Caro Franco ti ringrazio della risposta. Il fatto di avere scelto un Burri , per la presentazione dell’articolo, sarebbe stato un omaggio all’artista. Lo so che un Burri on-line non rende come a guardarlo nell’originale ma io l’avrei gradito ugualmente. Sono contenta della tua spiegazione e mi congratulo con te per l’alta stima che hai del Burri. Un altro bellissimo quadro , che ben esprime tutto l’orrore e la bestialità della guerra, è Guernica di Pablo Picasso,( 1937 – tempera su tela. Madrid – Prado) dipinto in occasione del bombardamento di Guernica, piccola città spagnola, da parte di aerei inviati dai tedeschi, alleati dei franchisti, durante la guerra civile spagnola. David Alfaro Siqueiros col suo murale “Morte dell’invasore” 1941-42 -Chilan (Cile) Scuola Messico, anch’esso ben esprime l’orrore della guerra. La guerra e l’arte, il sentire dell’artista. Cari saluti. Maria

  5. Cara Maria,
    come sai anche a me Burri piace molto.
    Il Poeta della vita disse che lo spettatore è simile a un liuto che si deve lasciar suonare dall’Arte.
    Così le corde della tua anima la producono, l’Arte.
    Con ammirazione, Biz.

  6. Cara Daniela Bruni non trovo parole per dirti la gioia che mi hai dato quando ho visto nei commenti il tuo messaggio per me. Sei deliziosa, di una gentilezza squisita.Grazie Daniela. Con il “Rosso Plastica” di Burri l’articolo mi sembra più completo, il Burri merita l’onore di esservi,ed io lo guardo con gioia, anche se, come giustamente dici, on-line non rende molto bene. Grazie anche alla collezione Brandi Rubiu di avermi dato la possibilità di ammirarlo. Ancora ti ringrazio del tuo gentile pensiero, non lo dimenticherò mai. Cari saluti. Maria

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