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Ma dietro a quest’apparente mestizia si cela l’effetto guaritore del tempo, alla fine di un ciclo ne comincia sempre un altro. Infatti il contesto non è statico e atemporale, le immagini in movimento annunciano l’imminenza del cambiamento, la speranza nelle nuove vite che si avvicenderanno. L’assenza, uno dei temi che stanno a cuore all’artista, è palpabile, invade lo spazio ed enfatizza il ruolo della memoria e del ricordo nella protezione della vita. Eventi della memoria collettiva vengono inconsciamente evocati e trasformati in tracce indelebili per mezzo dell’esperienza.
Chance è il titolo dell’installazione di Venezia traducibile come destino e come fortuna è il passo successivo della ricerca di Boltanski. Questa volta i volti che scorrono molto più velocemente su un rullo sono 600 neonati. Lo spazio è totalmente invaso di tubi e di nuovo sembra di trovarsi all’interno di una qualche sorta di fabbrica.
Un contatore numerico scandisce le nascite e le morti nel mondo. Il livello di partecipazione del visitatore è ancora più alto, egli è invitato a sedersi su sedie parlanti che pongono domande esistenzialiste e a comporre un viso premendo un bottone per fermare i particolari divisi in tre sezioni differenti.
Interessante riflettere sui materiali impiegati per Sans Fin che possiamo quasi definire un’opera multimediale in cui vengono sfruttati diversi mezzi di comunicazione e in cui la fotografia, molto cara a Boltanski per le sue peculiari capacità di conservare la memoria, da mezzo per fare arte diventa strumentale alla veicolazione del messaggio.
articoli correlati:
Biennale di Venezia: invito al gioco di Boltanski per il Padiglione francese
Christian Boltanski Milano, Hangar Bicocca
a cura di ilaria carvani
mostra visitata il 1 luglio
dal 6 maggio al 30 settembre
Sans Fin, mostra personale di Christian Boltanski
Fondazione Volume, Via San Francesco di Sales 86/88, 00165 Roma
Orari: dal mar. al ven. ore 17-19.30, Ingresso gratuito
Info: tel 06/6892431, www.fondazionevolume.com
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