28 marzo 2012

fino al 27.IV.2012 Lorenzo Lupano Roma, Extraspazio

 
Due grandi zampe di rana (verdi come si conviene), pronte a spiccare il salto tra prima e dopo, solido e liquido, dentro e fuori. In un divenire assecondato dall’attimo di sospensione -

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Sono le coordinate spazio-temporali della mostra in sé a delimitare l’attimo di sospensione di Potato Variations, prima personale di Lorenzo Lupano (Roma 1970) da Extraspazio (preceduta nel 2010 dalla partecipazione alla collettiva Aggetti – Progettazioni – Proiezioni – Prominenze – Protuberanze – Sporgenze).
Un momento “morbido” che sancisce un’intimità con lo spazio espositivo vissuta dall’artista nella sua totalità, essendo diventato a tutti gli effetti lo studio dove Lupano, nei circa 45 giorni che hanno preceduto l’inaugurazione, ha temporaneamente traslocato idee, materiali e attrezzi da quello di Galla Placidia.
«Armato di ditale, ago da tappezziere, pinze, trapano, sega elettrica e videocamera» -prendendo in prestito le parole di Guido Schlinkert – Lupano ha dato voce al proprio complesso mondo interiore. La sua è una poetica di apparente matrice pop-surreale (ma è – appunto – solo apparente, come sottolinea l’artista prendendone le distanze), svela piuttosto “complicazioni concettuali” che spaziano dall’espressionismo astratto al fumetto, dalla musica alla parola.
La musica è certamente un punto di partenza, soprattutto quando il mentore è John Sebastian Bach di Variazioni Goldberg (BWV 988), opera per clavicembalo con 30 variazioni sull’aria iniziale. «Una costruzione matematica perfetta, giocata sulla simmetria” – la definisce l’artista – “in cui si inserisce, nell’ultima variazione una canzoncina assurda, molto popolare all’epoca, che si chiama “Cavoli e rape rosse mi hanno sviato da te”. E’ come uno scherzo nascosto all’interno dell’opera. Un tipo di atteggiamento che mi è sempre piaciuto, forse perché il mio modo di lavorare è proprio il contrario. Apparentemente le mie opere hanno un’aria giocosa e buffa, ma in realtà i livelli sono diversi».

Sono corto circuiti come questo, quindi, a far germogliare le patate di Lorenzo Lupano, fecondando una creatività attenta a cogliere le potenzialità di tutto ciò che circonda l’essere umano, imprevisti inclusi.
La stessa galleria, del resto, cela la possibilità di trasformarsi in terreno ibrido – tanto rassicurante quanto insidioso – a metà tra orto e giungla/bioparco con zolle volanti di terra, scimmie a galla (accennate da zampe e coda, esattamente come di una testa umana cogliamo solo la sagoma di un orecchio). Insomma una «sorta di grande cubo di terra svuotato in cui crescono creature sotterranee», tra cui ravanelli e patate “oversize” con i “cicci”, che le trasformano in entità altamente “dangerous”.
Una storia a parte quel minuscolo cappotto svuotato (alter ego dell’artista) che esce da una crepa nel muro: è il protagonista del video Senza Titolo (2008), in cui riconosciamo anche il cappello-elica rosso con una minuscola falce-memento mori, trasformato sulla parete della galleria nella grande lancetta di un orologio senza tempo, mossa da un motore ipnotico- rumoroso. Il video non c’è, ma il legame tra il passato che rappresenta e il presente della mostra è strettissimo. Un salto temporale a cui alludono inconsciamente le zampe della rana gigante, sottolineato anche dalla presenza di disegni, schizzi, appunti, pagine di diario.
«La mia pratica è sempre stata quella di disegnare moltissimo, riempire ossessivamente quaderni come diari. Questa è la base di tutto quello che faccio. Disegni che trasformo in lavori in 3D, cose cucite o ricamate. Mi interessa molto la manualità. Sono anni, poi, che uso materiali di riciclo. Mi piace che siano materiali morbidi e che si trasformino, tipo il panno che teso su forme di legno e riempito di colla, cambia la sua natura malleabile per diventare scultura».

manuela de leonardis
mostra visitata il 19 marzo 2012

 

dal 19 marzo al 27 aprile 2012
Lorenzo Lupano – Potato Variations
Galleria Extraspazio
Via San Francesco Di Sales 16 A, Roma
Orari: lun/ven – 15.30/19.30
Info: +39 06 68210655 –
info@extraspazio.itwww.extraspazio.it

 

[exibart]

 

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