30 marzo 2012

fino al 24.IV.2012 La verità è nuda Roma, One Piece Art

 
Nel (lungo) titolo, un’affermazione che è anche una domanda. Un’occasione privilegiata per parlare del nudo in fotografia attraverso lo sguardo di grandi maestri del nostro tempo -

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L’abbraccio visivo – scendendo i gradini della piccola galleria – contiene e rimanda immagini poetiche, sensuali, ironiche, drammatiche, trasgressive e metaforiche in cui le declinazioni della bellezza si rafforzano nelle dinamiche dell’eros. La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l’anatomia (la frase è di Paul Valéry) è concepita come un tentativo di mappatura del nudo, tema indiscutibilmente accattivante da cui puntualmente – nel tempo – gli artisti si sono lasciati sedurre. In questo contesto la linea sottile che unisce le opere – immagini fotografiche in bianco e nero e a colori che vanno dagli anni Settanta ad oggi – è giocata prevalentemente sull’interpretazione del nudo femminile (con un accenno alla transessualità), ma demandando all’arte scultorea quello maschile o, comunque, intrecciandolo preponderatamente alla relazione uomo/donna.
Un progetto impegnativo, nato dalla partnership di One Piece Art gallery e Takeawaygallery (e rafforzato dalla partecipazione di Mondo Bizzarro, con la fotografia di Jan Saudek, e di Ca’ di Fra’, con Joel Peter Witkin), che vedrà riunite, in un’unica formula espositiva in occasione della prossima Roma Contemporary, una selezione delle due sessioni che hanno coinvolto complessivamente sedici fotografi di fama internazionale.

Dopo Cozzi, Cricchi, Ionesco, Migliori, Rotelli, Settanni, Valeri e Witkin, in questa seconda parte sono stati invitati a partecipare Claudio Abate, Nobuyoshi Araki, Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Sandro Fogli, Jan Saudek, Fernanda Veròn, Claudio Vitale. Artisti che indagano tra il detto e non detto insito nella «pelle esibita dall’immagine fotografica», a cui si riferisce Barbara Martusciello nel testo critico che accompagna la mostra, e che, dopo l’excursus storico, si conclude con l’affermazione di Von Hofmannsthal che «solo nell’opera d’arte è la Verità, e tutto il resto non è che un gioco di specchi».
Particolarmente interessanti le fotografie di Claudio Abate della serie La ricerca del Punto G, un lavoro inedito dei primi anni Settanta, in cui colori saturi ed espressività gestuale danno al nudo un’implicita valenza metaforica ancora più intensa. Dichiarato, invece, il doppio omaggio della Catalano a due artisti a cui è stata molto legata: Mauri e Pisani con Sequenza per “Ebrea” di Fabio Mauri (1971) e Sequenza per “Lo Scorrevole” di Vettor Pisani (1972).
Ogni immagine ha una sua storia a sé, si sa. Ed è frammento del prolifico immaginario di ogni artista. Come nel caso di Nobuyoshi Araki con la sua produzione bulimica di polaroid, in cui il nudo femminile è interpretato in chiave bondage. Diversamente, Sandro Fogli, fotografando gli atleti marmorei, restituisce un universo virile un po’ distante ma vibrante di sottintesi; esattamente come Fernanda Veròn con Il rumore del sonno, un’immagine di antico sapore.
Il nudo, insomma, è uno straordinario strumento per analizzare la società in tutte le sue sfumature, tra reportage e illusione, messinscena e proiezioni dell’inconscio.

manuela de leonardis
mostra visitata il 27 marzo 2012

 

dal 24 marzo al 24 aprile 2012
La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l’anatomia – Seconda parte
Claudio Abate, Nobuyoshi Araki Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Sandro Fogli,  Jan Saudek, Fernanda Veròn, Claudio Vitale
Testo critico di Barbara Martusciello
One Piece Art
Via Margutta 53b, Roma
Orari: mar-ven 11-13 e 17-19.30; sab 10.30-13
Info: 0632651909 –
onepieceart@libero.itwww.onepieceart.com

 

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