25 maggio 2013

Fino al 4.VI.2013 Daniele Puppi, Blast Roma, Magazzino

 
Un dialogo serrato e aperto tra immagine, spazio espositivo e medium artistico, per un lavoro capace di proiettare l’esperienza visiva all’interno di un campo percettivo e concettuale allargato -

di

Scomposizione, vivisezione, montaggio e rianimazione. Quattro operazioni intorno a cui Daniele Puppi (1970, Pordenone, vive e lavora tra Roma e Londra) organizza il proprio lavoro sull’immagine, quattro modalità di intervento sullo statuto stesso della realtà visuale presa nel suo rapporto con lo spazio, reale ed espositivo, e con il supporto tecnico utilizzato nella produzione e nella percezione di quella stessa realtà. Due le installazioni presentate dall’artista – dispositivi minimi di rianimazione multisensoriale come Puppi stessi li ha definiti – che dialogano tra loro, seppur esposte in differenti ambienti, attraverso una sostanza sonora che al tempo stesso proietta lo spazio al di là delle pareti e pone l’accento sull’opera di scomposizione e ricomposizione delle immagini, scandendone con puntualità ogni sviluppo. 
Daniele Puppi, El Topo (Dispositivi minimi di rianimazione multisensoriale), 2013 Installazione audiovisiva, 2 monitor, proiettore DLP, mixer, lettore DVD, centralina elettronica Durata: 4'30'' Edizione unica Foto: Giorgio Benni Courtesy: L'artista e Magazzino, Roma
Nella prima sala, l’intermittenza di una serie di scariche elettriche lavora sulle immagini e sull’intero spazio espositivo: ad ogni scarica, il corpo dell’animale cambia configurazione, si disgrega in un montaggio frenetico per ricomporsi nuovamente, così come l’ambiente, illuminato da lampadine sul soffitto direttamente collegate ai mutamenti della proiezione e attraversato dall’impatto sonoro dell’energia elettrica. Puppi lavora a fondo sul medium, utilizzando vecchi monitor che, invece di rappresentare la fonte delle immagini, sono essi stessi oggetto di quelle proiezioni, per un rimando costante e mai risolto tra produzione e ricezione dell’immagine. Allo stesso modo, nella seconda sala, è ancora una volta un corpo organico, questa volta quello umano, a porsi come il centro di una riflessione capace di liberare lo spettatore dagli ordinari punti di riferimento percettivi: le immagini delle vulve in primo piano, sottratte alla relazione con il resto del corpo e accompagnate nel montaggio da colpi di arma da fuoco che funzionano come perfetta controparte delle scariche elettriche dell’altra installazione, si deformano, invadendo il monitor e lo spazio con una messa in scena pornografica decontestualizzata e priva di carica erotica. Dopo il Cinema rianimato, che all’interno di “Digital Life” aveva portato pochi mesi fa la splendida installazione dedicata a Skolimowski, Puppi continua il proprio lavoro sulla frantumazione di un’esperienza visiva che, nel suo ricomporsi, si apre ad un montaggio di percezioni e relazioni di grande impatto, un’operazione capace di denunciare e, parallelamente, superare i limiti di una contemporaneità che nell’assemblaggio di immagini e frammenti ha spesso smarrito il senso stesso delle proprie operazioni.
andrea d’ammando
mostra visitata il 20 aprile 2013
Dall’11 aprile all’11 giugno 2013
Daniele Puppi – Blast
Magazzino, via dei Prefetti 17, Roma
Orari: Mar-Sab: 11:00-20:00
chiuso Domenica/ Lunedì

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