03 settembre 2013

Fino al 10.IX.2013 Domenico Mangano Roma, Magazzino d’Arte Moderna

 
L’artista palermitano scopre un’Olanda cupamente coercitiva. È un’indagine sull’architettura a svelare la faccia poco liberale. Che Mangano ripropone attraverso la fotografia -

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Lascia le terre del sud per addentrarsi nel freddo del nord Europa, Domenico Mangano (Palermo 1976, vive e lavora ad Amsterdam), trasferendo in Olanda la sua attività artistica. E parte la caccia alle contraddizioni di un Paese dove bisogna scavare in profondità, sotto l’ordine, la trasparenza e la pulizia per cogliere il contrasto, delle sottili note stonate. Werken is Leven a cura di Lorenzo Benedetti, in mostra da Magazzino d’Arte Moderna, è un progetto articolato su più livelli, come molteplici sono i filoni seguiti dall’artista in un metodico itinerario attraverso i Paesi Bassi. Fede e collettività: la relazione tra la realizzazione di numerose chiese moderniste, nel secondo dopo guerra, ed un vertiginoso calo della frequenza dei luoghi di culto, viene registrata dall’obiettivo fotografico ed evidenziata con la metafora neanche troppo sottile del loro degrado, abbandono e frequente riconversione.
Domenico Mangano. Werken is Leven (snow) (2013), courtesy Magazzino d’Arte Moderna and the artist
Una vena di ironia amara e poetica attraversa anche la serie di opere legate al progetto di recupero della memoria del villaggio di Veenhuizen, nato come luogo di rieducazione, poi colonia penale ed oggi parco naturale. Nel video realizzato dall’artista ed esposto in mostra, stridono le scritte e gli ammonimenti posti sulle facciate delle residenze che denunciano l’utopia malsana di una rieducazione collettiva, fatta di discutibili valori e, al tempo stesso, la loro immobilità. Ferme come per nascondere un passato, che però si rivela in tutta la sua evidenza. «Il paradossale “non sense” con cui vengono recepite oggi le decine di austere sentenze morali, porta l’artista a riflettere sul concetto di appartenenza, di regola sociale, d’integrazione, della relazione tra identità personale e collettiva», spiega Lorenzo Benedetti, sottolineando l’entità di un progetto che ha coinvolto l’intera dimensione spaziale del luogo. 
Una riflessione efficace e ben riuscita, ricca di spessore progettuale e di quella immancabile poetica tipica del linguaggio fotografico di Domenico Mangano dove architettura e storia, spazio e regole sociali costruiscono un ponte immaginario tra il dopoguerra e la contemporaneità segnata dalla crisi. 
mariangela capozzi 
mostra visitata il 3 luglio 2013

dal 5 giugno al 10 settembre 2013
WERKEN IS LEVEN
Magazzino d’Arte Moderna
Via dei Prefetti, 17 – 00186 Roma
Orario: mar – sab 11-20

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