04 luglio 2018

Fino al 20.VII.2018 Namsal Siedlecki White Paper smART – polo per l’arte, Roma

 

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Si entra dentro lo spazio espositivo di smART- polo per l’arte e subito fili elettrici azzurri ben disposti ci guidano nei meandri delle sale. Entrando vediamo subito che gli ambienti, grandi e luminosi, riflettono la luce del sole su pergamene che, come tele, ornano le pareti in un monocromo continuo. Pelli di animali che hanno abitato vite selvagge e audaci fino a quel momento ancora riecheggiano segnate da cicatrici profonde. Intorno a noi sculture, di marmo e di legno ammirabili a tutto tondo. Sculture che, fuori dai nostri canoni immaginari, disorientano il pubblico mettendolo in crisi. Oggetti di matrice naturale si ibridano con quella meccanica dei “miner” (minatori), elaboratori di calcolo utilizzati per “estrarre” i Bitcoin la moneta virtuale protagonista di transazioni e di valori in continuo mutamento. “I processi di lavorazione delle basi sono sostanzialmente il processo creativo e mutevole delle materie prime, quello su cui si è sempre  basata l’economia. Risorse usate e sfruttate nel tempo che hanno portato a questa deviazione,  all’immaterialità del denaro e del bene in questione”.
Tele e sculture emblemi di opere stabili e valutabili in maniera direttamente proporzionale al genio dell’artista Namsal Siedlecki, adesso vivono di vita propria. Ora la loro fortuna è dettata dal “miner” con il quale si fondono creando un assunto spaziale e sonoro unico. 
“Ciò che mi interessa di questo oggetto è il fatto che produca denaro, è come avere una piccola zecca a casa. Per esempio tra ieri e oggi ha guadagnato 9/10 €.”
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Namsal Siedlecki, Mine, 2018, legno di olivo, Antiminer D3, cavo RJ-45 cavo elettrico, dimensioni variabili, courtesy l’artista e smART – polo per l’arte

L’artista per la prima volta si trova a lavorare con dispositivi informatici con un risultato notevole sia in termini di formalizzazione, sia in termini di riflessione. Uno sguardo attento che, creativamente, accende un focus sull’opera d’arte, sul suo ruolo e sulla sua missione. Una missione che ha come fine ultimo quello di aprire menti e sguardi su una realtà mossa da media e compromessi che molto spesso distorcono e deviano la nostra percezione. Un “miner”, una semplice scatola metallica rumorosa, genera valore allo scadere di ogni minuto, ora, giorno, generando valore assoluto in termini monetari. Uno dei tanti è posto sopra un basamento ligneo dalle fattezze originali e tondeggianti, “un cancro di un ulivo” come ci sottolineerà l’artista, un tumore asportato da un essere vivente che lo avrebbe portato a morte certa. Rimandi naturali e tensioni contemporanee che ci aiutano a porre l’attenzione sul cancro della nostra società. Una società che si muove attorno al “Dio denaro” l’unico che paradossalmente svaluta e annienta il valore intrinseco dell’oggetto rendendolo merce vendibile al miglior offerente. Un cancro informatico che si appoggia su uno naturale, emblematico simbolo di un futuro nefasto che ci aspetta se non sapremmo come gestirlo. 
Quindi alla domanda “oggi che importanza ha un’opera d’arte per te?” Namsal Siedlecki ci risponde “L’opera d’arte di oggi deve far riflettere, deve essere portatrice di un valore aggiunto che apra menti e accenda sguardi su nuovi punti di vista che, molto spesso, decidiamo di accantonare”.
Valentina Muzi 
Mostra visitata il 19 Aprile 2018
Dal 19 aprile al 20 luglio 2018
Namsal Siedlecki, White Paper
smART – polo per l’Arte
Piazza Crati 6/7, Roma
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
Info: +39 06 64 78 16 76  www.smartroma.org

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