01 aprile 2003

fino al 10.V.2003 Simone Racheli – Check Point Roma, Galleria AutoriCambi

 
Un campo militare. Un soldato alla moda, un kamikaze ed anomale torrette di guardia, rivestite di... riviste. Per rappresentare il potere di controllo che esercitano i mass media. Con humor graffiante ed evidenti riferimenti all'attualità...

di

Strana coincidenza quella che vede la mostra di Simone Racheli (Firenze, 1966, vive e lavora a Roma) inaugurare lo stesso giorno dell’inizio della guerra. Fa un certo effetto passare dalle immagini televisive delle operazioni militari in Medio Oriente, al Check point del giovane scultore toscano.
Fin dall’ingresso in galleria, però, una rete fatta di ritagli di frasi riconduce ad una differente realtà, ad un controllo diverso, quello delle regole sociali e comportamentali che ci costringono limitando in qualche modo la piena libertà individuale.simone racheli, senza titolo, 2003
Si tratta di prescrizioni, regole (da non calpestare le aiuole al classico stai composto a tavola…) della cosiddetta buona educazione, che s’impongono come una sorta di sorveglianza sociale.
Ed è su questo tipo di controllo che punta l’attenzione l’artista, mutuando le immagini del check point militare, ed evidenziandolo nella sua forma spesso sotterranea.
Ma la sua denuncia non si risolve in una dura critica, piuttosto assume i caratteri di una sottile e sardonica messa in scena, che vede un soldato in mimetica griffatissima scattare sull’attenti ad ogni passaggio del visitatore, rompendo l’inevitabile stato di tensione – la stessa trasmessa dall’iperrealista scultura del kamikaze, raccolto in disperata riflessione nel momento prima di farsi esplodere – con l’ironia tipica di tutta la sua produzione.
E allora le torrette di guardia si colorano delle copertine di riviste e giornali, dichiarando il controllo esercitato dai media e la divisa militare su cui sono cuciti i moltissimi marchi della moda trasformaSimone Racheli - Check Point il giovane di guardia in uno dei tanti che si incontrano per le strade, mimetizzati dietro i loro capi firmati. Uniformatisi fino al punto di annullare quasi la propria individualità.
Con quest’ultimo lavoro Racheli conferma il sarcasmo e lo spirito dissacratorio già espresso nelle opere precedenti, da Cleaners (1999) a Infortunio tenue (2002). Sempre in bilico tra lo spiazzante ed il divertente.

articoli correlati
Accento Acuto, ultime esperienze dell’arte italiana
ExIt, Simone Racheli nella colletiva curata da Bonami alla Fondazione Sandretto

federica la paglia
mostra vista il 20 /3/2003


Simone Racheli – Check point, a cura di Andrea Bellini
Autori Cambi, via di San Martino ai Monti 21 a/b (Santa Maria Maggiore), 06 47824613, . info@arteautoricambi.itwww.arteautoricambi.it, lun_sab 11.30-19.30, presentazione del catalogo il 9.V


[exibart]

2 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui