14 luglio 2011

PANORAMI VIDEOARTISTICI

 
Dove trovare le più intriganti espressioni videoartistiche italiane? La risposta è Videoart Yearbook. L’evento annuale, arrivato alla sesta edizione, si svolge a Bologna. Curata da Renato Barilli, Videoart Yearbook propone una selezione della più recente e avanzata produzione di videoarte made in italy. Ecco i video più interessanti…

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Lo scorso martedì nell’Aula Magna di Santa Cristina c’è stata una maratona durata più di due ore con la visione di 40 video di artisti italiani per lo più, non tutti a dire la verità all’altezza delle aspettative. Alcuni erano lenti e ripetitivi, ma la maggioranza forniva un interessante panorama della situazione attuale della videoarte italiana nella sua varietà di linguaggi ed espressioni. Raggrupperei per tipologie le opere in modo da cercare di creare delle linee di continuità. Inizierei dai video più spigliati e veloci, non esenti dai rutilanti esempi della immediatezza dei media dell’informazione e dell’entertainement: un accattivante e breve flash visivo è L’albero delle spade di Nicola Ballarini; da appaiare al rapido muoversi di meccanismi meccanici, forse memore di film d’avanguardia degli anni ‘20, del Teatrino Elettrico; più lungo, ma sempre agile e anche coreografico, moderno nel linguaggio che allunga le figure in linee che ne prolungano fantasticamente le forme e le movenze, è Corpus Nobody di Basmati. Aggiungerei alla breve lista The great Ratzinger di Laurina Paperina per la sintesi delle forme e per il ritmo sincopato dell’esilerante quanto dissacrante avventura della macchiettistica figura del papa. Raggrupperei sotto la notazione di lirici invece altri video, che pur nelle diverse tecniche, esprimono assonanze con la natura e tematiche che rimandano all’antico o al mondo fiabesco dell’infanzia. Sono Lady Fucsia – Mer de glace di Bruno Benuzzi, dove le campanule dei fiori davanti ad un paesaggio innevato, si muovono come se suonassero veramente, in un bell’intreccio tra natura e tempo della cultura, il video con animaletti sintetici in paesaggi ricchissimi con rimandi agli anime romantici giapponesi di Toba Toba e Sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima di Ayako, che in sovrimpressione sull’immagine appaiata in due riquadri del mare sono vergate le parole in ricordo della madre, ripetute in una malinconica e dolce litania. 
NICOLA BALLARINI, L’albero delle spade, 2010 - 1’

Metterei il cortometraggio di Christian Rainer tra questo gruppo e quello seguente, legato al linguaggio cinematografico di una narrazione, un motivo, uno sguardo sulla realtà. Prospero di Rainer è composto di una serie di quadri di famiglia, in un interno, dove una foto brucia, attraverso un vetro dove i protagonisti si rispecchiano e svaniscono, all’esterno dove il cielo è l’unico orizzonte. Continuando arriviamo al terzo gruppo. Daydreaming di Riccardo Benassi ripropone il tema del viaggio, questa volta in macchina, con il paesaggio che scorre veloce ai lati del finestrino e trova risonanze con le poetiche preferenze di Robert Cahen, con un piglio più smagato ed ironico nel nostro. Action #3 di Andrea Dojmi esordisce con primi piani esilaranti dell’asfalto dove poi scopriamo a tratti ragazzini che giocano a basket sullo sfondo di frammenti di graffiti, anche qui c’è un rimando, a tante visioni di periferia urbana di film americani, viste però per dettagli ingigantiti, come farebbe un artista visivo. Al linguaggio della performance si rifà il seguente gruppo. In primis La distanza canonica di Silvia Camporesi, dove l’artista corre prima lungo il fiume, poi accanto a delle saline e poi in un bosco… con un lungo strascico scuro che danza nel vento e nella corsa e forse appunto serve a misurare i rapporti tra il sé e lo spazio. 

BASMATI, Corpus No.BODY, 2011 - 6’

Di sapore un po’ retrò, quasi anni Settanta con quel bianco e nero sgranato, è il video del viso in primo piano che esprime abilmente diverse espressioni, che vanno dal riso al pianto alla paura alla rabbia di Anita Calà. Tra la performance e l’installazione si trova la colonna di camicie che sventolano come bandiere di una terra ormai intima e personale, che vengono strappate dal vento una ad una di Denis Venturelli. Infine aggiungerei l’ironico La grande Dama di Sergia Avveduti, dove due persone sedute spostano con un bastone delle stoviglie come se stessero giocando a golf, ma in realtà quelle dislocazioni spaziali e la concentrazione dei giocatori rimanda, come dice il titolo, al gioco della Dama con la scacchiera. A questo punto metterei le animazioni, da quelle più semplici, come quella elementare, ma con la grazia della pittura egizia nella disposizione in fila e nelle silouhettes ritagliate accompagnata da una musica da carillon di Rita Casdia al suggestivo Mutations di Daniela di Maro, dove il punto di partenza sono le geografie spaziali descritte nel cielo dagli stormi di uccelli, che poi diventano punti e onde di computer grafica, sempre di computer grafica è Sorgente di Gabriele Pesci, dove le linee che si muovono nello spazio e ruotano generano la sigla musicale. 

KENSUKE KOIKE, Echoes in the mirror, 2011 - 2’

Ludica è l’animazione di Kensuke Koike, dove una testa tutta marrone viene prese di mira da una montagna di palle colorate con un fucile e scoppia. Ad una riflessione politica si rifanno i video di Marcantonio Lunardi che sull’immagine di una provetta registra il discorso d’esordio di Berlusconi, mentre Carol Sabbadini allarga l’orizzonte e riporta il discorso sul moltiplicarsi delle lingue a Babele nella Bibbia, la Torah e il Corano, dimostrando una radice comune delle religioni. 

a cura di carmen lorenzetti

Videoart Yearbook 2011 presentazione sesta edizione

A cura del Dipartimento delle Arti Visive dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna


Programma:

12 luglio 2011 alle ore 17.30

alle 17:30 Saluto dei Direttori Daniele Benati, Dipartimento delle Arti Visive, e Stefano Ferrari, Scuola di specializzazione in Beni Storici Artistici


alle 18:00 Incontro con Mario Gorni, Careof – Milano in dialogo con Renato Barilli, decano Videoart Yearbook.


A seguire, proiezione di una selezione di otto video della collezione DOCVA.

alle 21:00 Videoart Yearbook 2011 (parte I)

alle  22:00 Videoart Yearbook 2011 (parte II)


Mercoledì 13 luglio, dalle 16 alle 19, replica delle proiezioni

Chiostro di Santa Cristina

Piazzetta G. Morandi 2- Bologna


Elenco artisti Videoart Yearbook 2011


Sergia Avveduti, Nicola Ballarini, Chiara Balsamo, Basmati, Riccardo Benassi, Bruno Benuzzi, Nicola Bettale, Alessandra Caccia, Diego Caglioni, Anita Calá, Silvia Camporesi, Rita Casdia, Luca Coclite, Carlo Dell’Acqua, Daniela Di Maro, Andrea Dojmi, Kensuke Koike, Marco Lamanna, Dario Lazzaretto, Lithos 19, Marcantonio Lunardi, Davide Mancini Zanchi, Christian Niccoli, Laurina Paperina, Caterina Pecchioli, Maria Pecchioli, Gabriele Pesci, Petri Paselli, Christian Rainer, Claudio Rivetti, Mauro Romito, Carol Sabbadini, Natalia Saurin, Teatrino Elettrico, Mona Lisa Tina, Toba Toba, Eugenia Vanni, Devis Venturelli, Debora Vrizzi, Fani Zguro

Elenco artisti selezione Archivio video del DOCVA- Documentation Center for Visual Arts, Fabbrica del Vapore, Milano Mara Bertoni, Heather Burnett Rose, Paolo Chiasera, Ihab Jadallah, Avi Mograbi, Nira Pereg, Gabriele Pesci, Oliver Pietsch


Info. www.culturaliart.com

e-mail:  info@culturaliart.com


* Fotografia in alto: LITHOS 19, Ceci n’est pas, 2010 – 5’


[exibart]

1 commento

  1. “una testa tutta marrone viene prese di mira da una montagna di palle colorate con un fucile e scoppia”… ho capito che c’erano le palle colorate che confondevano ma almeno dalla stranota colonna sonora dovevi riconoscere il capolavoro di Sergio Leone

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