30 maggio 2006

fino al 23.IX.2006 Pittura elettrica #1 Vitulano (bn), Giamaart Studio

 
Nel cuore del Sannio, una nuova galleria pronta ad aprirsi ed investigare. Il confronto, l’azzardo, la contaminazione. In altre parole: arte e tecnologia. Reinventate per una partenza in due capitoli…

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Pittura elettrica #1 è la prima delle due mostre che, all’interno di un progetto nato in collaborazione con Lorenzo Canova, si dedicano ad esplorare il continuo confronto tra pittura e tecnologia; l’inevitabile ricaduta della nuova imagerie dei media sulle forme d’arte più tradizionali che affascina, attira, potenzia (e qualche volta riduce a poche mosse) il panorama artistico contemporaneo. Alessandro Bazan, Marco Colazzo, Fulvio di Piazza, Stefania Fabrizi e Luca Matti sono i primi cinque artisti invitati, che si fronteggiano all’interno della mostra e presentano le diverse modalità di una pittura ormai al bivio tra immaginazione e simulazione, tra tradizione e futurologia.
Così, da un lato, l’arte intende marcare le proprie differenze ed assume nei dipinti di Alessandro Bazan (Palermo, 1966) il brivido di un immaginario a bassa definizione; una sensualità maliziosamente suggerita dal ritmo di un colore che prolifica, ma che non si definisce e che ritrova la vivezza della pittura-azione malgrado sembri ricalcare effigi e sequenze filmiche o fotografiche. Analoghi, seppur stilisticamente diversi, sono i risultati ottenuti da Fulvio di Piazza (Palermo, 1969) che sul ponte gettato tra surrealismo e metafisica è passato per far proprie la descrizione attenta e l’enigmatica combinazione degli oggetti; un realismo a volte ipnotico che rientra appieno nella logica dell’estetica corrente ma che conserva il suo carattere narrativo, un po’ fiabesco, e crea un corto circuito tra visibile ed invisibile, tra realtà e sogno.
Marco Colazzo (Roma, 1963) e Stefania Fabrizi (Roma, 1958), invece, licenziano i colpi di pennello e i messaggi visionari per una pittura fatta di sagome luminescenti ed ingannevoli. La mimesi illusionista che vive nella vivacità dei colori, negli effetti cangianti di luci ed ombre e nell’ambiguità spaziale e percettiva degli oggetti.
Fulvio di Piazza – Boschetto – tempera su carta – 2006 – cm.42x28
Più che un dipinto il quadro sembra un diaframma, uno schermo vibrante di un’energia quasi elettrica che attira l’occhio dello spettatore, lo seduce, e gli rivela l’immaginario illusionistico, spettacolare, e un po’ nauseabondo della realtà mediatica quotidiana.
Al quadro come immagine fissa, poi, si affiancano le potenzialità narrative del lavoro di Luca Matti (Firenze, 1964): nei territori ibridi fra pittura e lavoro d’animazione, su pochi e scarni segni monocromatici, s’innesta il dinamico e talvolta ripetitivo movimento dei due lottatori. Una sequenza d’azioni che diventa lo spunto per reinventare un mezzo e per infondere alla pittura la vivacità visiva e descrittiva delle immagini elettroniche.

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www.lucamatti.it

marianna agliottone
mostra visitata il 29 aprile 2006


Pittura elettrica (capitolo primo)
GIAMAART STUDIO – via Iadonisi 14 – 82038 Vitulano [bn]
info tel/fax +39 0824 878665 – +39 338 9565828
orari: dal martedì al sabato 17.00-20.00 (possono variare, verificare sempre via telefono) – info@giamaartstudio.it – www.giamaartstudio.it


[exibart]

2 Commenti

  1. topo gigio, quella non è la pittura, e non è il formaggio, sono i tuoi piedini…o la tua crema ascellare…

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