29 aprile 2015

Fino al 15.V.2015 Winters/Smith Galleria Casamadre, Napoli

 

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Riunite insieme, le opere di Terry Winters (New York, 1949) e Josh Smith (Tennessee, 1976) mettono inconsciamente lo spettatore in una posizione di difesa, creando quasi una sorta di blocco emozionale. La carica energetica sprigionata dalle tele è di tale intensità che rischia di invadere e risucchiare all’interno di un vortice di vitalità pulsante. Se si hanno dei contorni personali abbastanza definiti, si è capaci di assorbire l’urto e trarne un effetto rigenerante, in caso contrario il rischio è quello di fondersi con ciò che si osserva senza ben capire perché questo risulti essere davvero “troppo” emotivamente. 
A essere onesti, l’unico reale legante tra Terry Winters e Josh Smith sembra proprio che sia questa carica vitale. Infatti, anche se dei due artisti si è sottolineata la comune appartenenza alla New York School e, quindi, il legame con l’Espressionismo Astratto, in mostra risalta la totale assenza di opere astratte. Cellule e microrganismi disposti attraverso una struttura geometrica e specchi ciechi incorniciati ci appaiono come soggetti più che definiti. Si è, inoltre, posto molto l’accento su di una comune filosofia pittorica, basata sull’interesse per il linguaggio in sé, il cui fine è quello di raccontare nient’altro se non il gesto dell’artista svincolato da un possibile risultato estetico. Nel caso di questa doppia personale risulta, invece, che il soggetto nella rappresentazione abbia una sua rilevanza e che, nel tracciarlo, si vada a bloccare la forza di un’azione pura, che appare imbrigliata all’interno un preciso progetto creativo. Tutto ha, infatti, l’apparenza di essere stato bilanciato e misurato con attenzione.
Di Terry Winters si apprezza la particolare fusione tra materia, gesto pittorico, colore e forma, che colpisce i sensi consentendo di percepire effettivamente la vita che, in questo caso, anima le cellule rappresentate. La ricerca pittorica dell’artista è, quindi, tutta orientata verso la realtà esterna, a differenza di Smith che con i suoi Mirrors tenta di portare fuori qualcosa che ha dentro. Uno specchio che non riflette potrebbe considerarsi, infatti, come una proiezione di sé. 
Un’analisi approfondita della mostra reca, dunque, svariate perplessità e la sensazione che si siano voluti circoscrivere i due artisti in ambiti troppo ristretti e che si siano evidenziati, un po’ forzatamente, dei nessi che non convincono del tutto.
L’unico collante veramente riscontrabile tra Winters e Smith è l’utilizzo di un linguaggio pittorico che consente la piena percezione delle loro rappresentazioni. Per il resto, se un microrganismo e uno specchio cieco con cornice ci appaiono come tali, perché dover parlare, ad esempio, di una comune matrice astratta? 
Arianna Piccolo
mostra visitata il 26 marzo 2015
Dal 6 marzo 2015 al 15 maggio 2015
Winters/Smith
Galleria Casamadre Arte Contemporanea
Piazza dei Martiri 58, Palazzo Partanna – Napoli
Orario: dal lunedì al venerdì ore 10,30 – 13,30 / 17 – 20, sabato su appuntamento.
Info: tel +39 081 193 60591 info@lacasamadre.it

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