01 aprile 2014

Reading room Che cosa c’è oltre la fotografia?

 
Che cosa c’è oltre la fotografia?
di Manuela De Leonardis

Non solo i generi: ritratto, paesaggio, moda, architettura. Il libro di Enrico Gusella propone un’idea della fotografia come testimonianza dei fatti artistici

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Da Helmut Newton a Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Andrei Tarkovskij, Aurelio Amendola, Gianni Berengo Gardin, Olivo Barbieri, Cindy Sherman, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci e Nan Goldin. Sulla fotografia e oltre è un attraversamento, o meglio un percorso narrativo, tra immagini e parole che delineano una mappatura della fotografia del Novecento e del primo decennio del nuovo millennio con uno sguardo al passato (Nadar) e uno slancio al presente, soprattutto italiano. 
La copertina del libro
“Critico delle arti” – come si definisce nel suo sito web – Enrico Gusella è un autentico “tuttologo della fotografia”, materia che indaga con rinnovato entusiasmo fin dai suoi studi al DAMS di Bologna. Critico e curatore ha collaborato con varie testate, tra cui i quotidiani Il Sole 24 Ore, La Repubblica (redazione di Napoli), Il mattino di Padova, L’Adige e le pagine culturali de Il Giornale di Vicenza. 
Gusella è stato curatore di varie mostre (oltre 250) – citarle tutte sarebbe impresa ardua – ma certamente una delle più emozionanti deve esser stata Buby Durini for Joseph Beuys, curata insieme a Lucrezia De Domizio Durini nell’ambito della rassegna Padova Fotografia 2008, di cui è stato anche ideatore e direttore artistico. 
«Dare senso all’oggetto e a un’idea – scrive l’autore – diventa la principale consegna “attoriale” in Beuys, la forma entro la quale sviluppare il proprio pensiero, rielaborare l’esperienza personale per tradurla in fatto collettivo, segno denotativo dell’atto e di una funzione: storicizzare, concettualizzare l’azione, il gesto, affinché la traduzione di essi diventi non solo riconoscibile, ma anche motivo di condivisione e interiorizzazione. La fotografia di Buby Durini, lungo questa impresa, non è certo secondaria ma, anzi, risulta essere il punto di vista che traduce il fatto simbolico e l’azione, l’espressione concreta del carattere di una comunicazione persuasiva che Beuys, anche nella sua veste di performer, costruisce con pertinenza e criticità. E, proprio in questo senso, l’immagine fotografica diventa la diretta testimonianza dei fatti artistici, non solo in quanto documento, ma soprattutto quale segno, indice e funzione attoriale di un corpo entro il quale inscrivere forme e concetti del tempo, processi di coinvolgimento, in un rapporto costante tra testo visivo e testo verbale, fra azione e rappresentazione, fra gesto e parola».
Mimmo Jodice, Volto di atleta dalla Villa dei Papiri-Ercolano, 1986
Questo testo, dal titolo Jopeh Beuys: concettualizzazione e documentazione, è tra gli innumerevoli altri (recensioni e testi critici), pubblicati dal critico padovano nel corso di anni e raccolti per la prima volta in maniera unitaria nel saggio Sulla fotografia e oltre.
Il volume, accompagnato da una selezione illuminante di fotografie in bianco e nero e a colori, che includono alcuni pezzi storici provenienti dalla Collezione della Fondazione di Venezia – Archivio Italo Zannier, traccia e rintraccia, indaga e stimola riflessioni sui diversi aspetti della fotografia: ritratto, paesaggio, moda, architettura, rapporto con l’Arte Concettuale e la letteratura.
Come scrive l’autore nell’”introduzione minima”: «È questo il senso di una lettura e di un’analisi che ho inteso strutturare, quale forma di una geografia della narrazione fotografica e degli attori che la rappresentano, nel desiderio di investire quei mondi possibili che connotano la realtà e la nostra percezione visiva»
Sulla fotografia e oltre
Autore: Enrico Gusella 
Editore: Umberto Allemandi & C.
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine:  289 
Euro: 28,00

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