11 settembre 2006

TOTONAPOLI

 
Riunioni, divorzi e nozze coi fichi secchi a Napoli. E mentre l’ufficio di ri-collocamento della Regione lavora a pieno regime, al Pan si profila un cambio della guardia. A costo (quasi) zero...

di

A volte ritornano. È uscita dalla finestra, ma rientra dalla porta principale Rachele Furfaro, l’ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli. Sfrattata da Palazzo San Giacomo (dov’è stata sostituita da Nicola Oddati), delusa dal magro bottino di voti racimolato alle amministrative di maggio, ora potrà consolarsi con un nuovo, prestigioso –e ben remunerato– incarico di “consigliere per le politiche relative allo spettacolo e alla cultura” della Regione. A trarre la diessina radical-chic dal limbo dei disoccupati eccellenti ha pensato infatti Antonio Bassolino, il quale lo scorso anno, al momento della riconferma alla presidenza della Campania, decise di avocare a sé le deleghe relative ai suddetti ambiti. La Furfaro s’insedia così nel team delle “teste d’uovo” del Governatore, già più volte al centro delle infuocate polemiche contro la disinvolta “consulentopoli” all’ombra del Vesuvio. Ma i salvataggi in corner, pare, non finiscono qui: secondo i rumors riportati dalla stampa locale, nella pole position dei ripescaggi ci sarebbe anche Giulia Parente, ex assessore comunale ai Grandi Eventi, che potrebbe beneficiare di una nuova poltrona, naturalmente, alla destra del padre Antonio.
Non una defenestrazione, ma semplicemente una scadenza di contratto sancirà invece il distacco tra Napoli e Lorand Hegyi. Il critico ungherese, dapprima indicato come ‘direttore artistico’ e successivamente come ‘consulente’ del Pan, lascerà infatti a dicembre la struttura di via dei Mille, oggetto nei giorni scorsi di un incontro tra l’assessore Oddati e il comitato scientifico (‘richiamato’ a un anno di distanza dall’ultima convocazione). Più che sul banco Rachele Furfaro degli imputati, Palazzo Roccella è finito nel reparto malati terminali: praticamente al lumicino le risorse, quasi totalmente spese nelle tre-mostre-tre susseguitesi dal marzo dello scorso anno, data dell’inaugurazione. Un cartellone striminizito, a onor del vero, e con pochi biglietti staccati. Il tutto, in assenza di una programmazione a breve, medio e lungo termine e con un budget azzerato, per il quale si spera, ancora una volta, nella scialuppa di salvataggio targata Regione Campania (vedi alla voce Bassolino). Una situazione nettamente deludente rispetto alle ambizioni di un’istituzione ancora priva di una fisionomia definita, sulla quale non ha mancato di dire la sua anche Nicola Spinosa, soprintendente al Polo Museale Napoletano e membro del team che finora non è riuscito a traghettare il Pan verso gli obiettivi prefissati. In primis, la costituzione di un centro di documentazione multimediale, in cui far confluire tutta la copiosa produzione culturale partenopea del Novecento. Su un punto, almeno, sembrano essere tutti d’accordo: Palazzo Roccella non è e non sarà un museo (anche perché, malignano i più lucidi, rischierebbe di fare la figura del ‘parente povero’ del Madre), ma una kunsthalle, destinata a fare da vetrina soprattutto alle potenzialità autoctone di ieri, oggi e domani (soldi permettendo, naturalmente).
Un indirizzo, dunque, che ‘svolta’ in senso localistico, divergente rispetto a quello accennato da Hegyi. Per il quale, in ogni caso, non si tratta di un divorzio vero e proprio, ma di una separazione consensuale, dettata daGigiotto Del Vecchio oggettive condizioni di incompatibilità (l’ungherese, già direttore del museo di Saint-Etienne, e impegnatissimo per una delle prossime grandi mostre a Palazzo Grassi, non può essere assunto come dirigente dal Comune di Napoli) e sempre aperta a future possibilità di collaborazione. Ma chi sarà il nuovo chief curator del Pan? A guidare quella che dovrebbe trasformarsi in una fondazione, accontentandosi per il momento dei pochi spiccioli a disposizione, ma mettendoci entusiasmo e buona volontà, potrebbe essere, secondo le non tanto sibilline dichiarazioni dell’assessore Nicola Oddati (riportate dall’edizione locale di Repubblica), una figura giovane, ma che abbia fatto un’importante esperienza. Secondo alcuni, il ritratto di Gigiotto Del Vecchio, che guarda caso ha mollato le redini della fondazione Morra Greco proprio a due mesi dalla sua inaugurazione. Chi sarà il direttore della kunsthalle della città più creativa che c’è? Per ora è totonapoli…

anita pepe

[exibart]

46 Commenti

  1. Così anche in questo secondo round ci saranno sempre i soliti organizzatori a guadagnare e i soliti artisti a girare!

    Ma come c’è arrivato Giggiotto del Vecchio a questi livelli? Mi sa mi sa che nella vita la logistica è tutto!!!!

  2. mi sa che questo ‘cambio di ruolo’ sarà un danno per qualche galleria napoletana che con Del Vecchio non ci va molto d’accordo…

  3. Se Oddati pensa ad un giovane cui affidare la direzione del PAN non può che considerarsi un atto doveroso e coraggioso se si è veramente convinti della rinascenza campana, in particolare napoletana, con riferimento alle Arti Contemporanee. Sul nome di Gigiotto Del Vecchio
    mi associo senza riserve. E’ capace, ha acquisito un’eccellente esperienza in campo nazionale ed internazionale e poi è … casertano.
    Incrocio le dita.

    Angelo Marino
    dirartecontemporanea
    Caserta

  4. Napoli è già afflitta dalla camorra nel suo vivere quotidiano, perchè non fate in modo di salvare almeno l’arte da simili posizioni.

    Volevate ridare dignità a questa città attraverso la sua rinascita culturale? Allora iniziate a dare buoni esempi di scelte veramente coraggiose. Fate emergere altri nomi!

  5. le solite scelte…
    Ma lo volete capire che per far decollare un museo, un palazzo delle arti o chicchessia c’è bisogno di forte personalità CULTURALI e non di Stakeholder faccendieri?

    A questo punto, meglio Lorand Hegyi; che ha commesso un unica grande pecca: essersi fatto coinvolgere e sopraffare dai ‘giri’ napoletani…

  6. Se Napoli ha politicamente deciso di non avere i coglioni per tenersi due musei di livello internazionale come puntano ad avere città come Torino e Roma e quindi di rinunziare ad un direttore di lignaggio internazionale, allora trovo correttissimo assegnare la responsabilità di una kunsthalle dedicata alla creatività locale al più brillante e preparato tra i curatori locali.
    Ben venga Del Vecchio dunque, che ha titoli e esperienza per proporre un progetto autenticamente museale -e seriamente indipendente dalle troppo invadenti gallerie partenopee- pur con risorse limitate.

    Napoli ha il pieno diritto di mettere alla prova uno dei suoi più vivaci professionisti in campo artistico. Per poi poterlo promuovere o bocciare sulla base delle cose realizzate.

  7. adesso tocca a te assessore! dimostrare di essere autonomi rispetto ai nomi che incidono, anzi che dettano proprio legge sulla vita dell’arte in questa città, non sarà facile! che bassolino & company (di cui non possiamo assolutamente dimenticare la GRANDE DOGANA, per gli amici detto eduardo cycelin!!)siano i tiranni dell’arte a napoli, oramai è palese! la gente che circola nei musei è sempre la stessa…tutti hanno imparato a conoscerli…in un modo o in un altro! dimostraci la tua autonomia, il tuo coraggio! evitaci questo collasso! del vecchio=cycelin… lo sappiamo!!
    una persona che conosca davvero l’arte…no?? perchè sempre il figlio di, o l’amico di e mai qualcuno che sia al suo posto perchè lo merita???in fondo il problema di napoli è da sempre questo! l’assenza di meritocrazia! non a caso i migliori vanno via, a fare arricchire altre regioni, altre nazioni, altri INSOMMA, ma non napoli! poi, ci lamentiamo della criminalità!!! da napoli stanno SCAPPANDO tutti! resteranno solo i criminali…e qualche politico corrotto! conto su di te, assessore!

  8. Gentile Direttore,

    mi scusi ma cosa ne sa lei della ‘vera’ realtà e professionalità dei curatori napoletani? Lei è davvero sicuro che Del Vecchio sia il più preparato di tutti? Ma lo presume, sulla base delle ‘apparenze’, o lo sa perchè ha avuto modo di appurarne la professionalità?

    Distinti saluti

  9. Caro Guido, in luogo di mettere in discussione la mia indiscutibile competenza sui fatti del palcoscenico (è proprio il caso di dirlo) partenopeo, perché non proponi tu dei nomi adatti?
    Vabbene l’anonimato nella forma, ma almeno nella sostanza sbilanciati…

  10. Gentile Direttore,

    mi permetta un consiglio(giusto e solo perchè ho il doppio dei suoi anni): usare frasi del tipo’la mia indiscutibile competenza’ suona un pò da esaltato enon credo si addica al suo ruolo che dovrebbe essere caratterizzato da una maggiore saggezza.

    Lei mi è simpatico, per questo motivo, spero che la sua personalità possa, in futuro, ditinguesi da quella dei suoi colleghi.

    Distinti saluti

  11. Come al solito le polemiche nascono con dei presupposti del tutto sbagliati. E’ questo un problema fondamentale della nostra piccola, provinciale e inguaiata città, si è prevenuti sempre nei confronti di chi qualcosa fa e ha fatto e si pensa sempre che per fare qualcosa si debba essere raccomandati. Ma non è sempre così. Può sembrare strano ma alle volte si lavora perchè si è bravi, perchè si ama il proprio lavoro e si tenta di costruire una professionalità sulle basi di una CULTURA e una conoscenza date da un’esperienza di anni di militanza. E’ chiaro che conosco personalmente il candidato curatore e forse non sapete (e non lo sa nanche la cara Anita) che la sua candidatura Gigiotto l’ha letta come tutti sul giornale. Tra l’altro è chiaro che il suo nome lo propone la giornalista stessa e non l’Assessore. Ma in ogni caso proprio non capisco chi si scandalizza per quest’ipotesi e vorrei sapere i vostri criteri di valutazione della professionalità di un curatore, perchè basterebbe guardare il livello della collezione Morra Greco (www.fondazionemorragreco.org, interamente realizzata da Del Vecchio) per capirci qualcosa in più.
    In ultimo, cara “Laura”, dichiarare cycelin=del vecchio la ritengo un’offesa oltraggiosa: paragonare un ignorante, viscido e schiavo del potere dei soldi ad una persona che finora la sua dignità e la sua onestà intellettuale non l’ha messa in discussione neanche per arrivare a curare la mostra di Gregor Schneider che Morra Greco realizzerà solo grazie al lavoro che gigiotto ha svolto per puro amore dell’arte!

  12. certo!!! essere uguale a cycelin per fortuna è piuttosto difficile! ma di sicuro, appartiene a quello “schieramento”! il che, purtroppo, vuol dire che rischia di essere sottomesso alle volontà del SIGNORE della regione…che io spero come te, se ho capito bene, che vada via al più presto!! purtroppo, io non mi spiego come faccia bassolino a fidarsi di un verme del genere! ma finirà presto anche la loro epoca!!
    cmq, senza offesa per gigiotto, ma serve una persona più autorevole, più autonoma, e più autoritaria, se vogliamo.
    giovane si, ma con i contro…!

  13. Ma, a questo punto, se è vero che la sua candidatura G. Del Vecchio ha saputa dal giornale l’articolo della Pepe mi pare un pò azzardato! Oppure qual’era l’obiettivo?

    Forse è solo una messa in scena per favorire Gigiotto? Solo un modo di sondare un eventuale terreno?

  14. Personalmente credo che Anita Pepe abbia fatto semplicemente una supposizione-deduzione come è giusto che faccia una giornalista in un caso del genere dove tutti possono dire e proporre tutto. E probabilmente si sta effettivamente cercando di sondare il terreno attraverso questa sorta di dibattito pubblico che si sta avendo sui giornali rispetto alle sorti del Pan (cosa, a mio avviso, che non fa altro che sottolineare la totale confusione ed incompetenza con la quale si tenta di gestire l’arte in questo covo di matti che è Napoli).
    Non dimentichiamo che nell’ormai famoso articolo di Stella Cervasio un altro era il nome che veniva ipotizzato e che avrebbe dovuto spaventare i lettori, quello del già “impiegato regionale” Mario Codognato, un esempio di come si possa gestire uno degli aspeti più liberi di una democrazia, la cultura, con manie da regime.
    Il vero problema di questa città è l’approssimazione con cui tutto è non solo gestito ma concepito.
    Un esempio: lo sapete che il bookshop del Pan (gestito dalla sorella del direttore dell’Electa Napoli) ha solo due riviste di arte contemporanea (tra cui nessuna delle più autorevoli)? il bookshop di un qualcosa che si definisce però anche centro di documentazione.
    Allora perchè non vi scandalizzate di questo?

  15. Mi chiedo come mai si associ Del Vecchio così tanto a Cicelyn: quello sta là e non è certo Gigiotto ad avercelo messo!

    La storia curatoriale di Gigiotto è un po’ più ampia dell’orizzonte napoletano al quale chi lo critica sembra legato. Gigiotto, a differenza di Cicelyn, è in ottimi, ottimi rapporti lavorativi con le migliori gallerie del mondo… cosa vuol dire? vuol dire che se fosse direttore del PAN avrebbe con maggiore competenza di altri la possibiltità di organizzare mostre importanti con gli artisti che sono protagonisti non tanto del mercato dell’arte, ma della sperimantazione propositiva…

    Non deve sembrare un caso che Gigiotto sia poi amico, AMICO di artisti di consacrata fama come Douglas Gordon, Sarah Lucas, Kai Althoff, John Bock e ancora e ancora… le mostre non nascerebbero affatto da sterili accordi burocratici, ma da collaborazione effettiva e sentita.

    Nelle sue mostre, da sempre Gigiotto ha dimostrato l’apertura culturale necessaria ad affrontare il discorso artistico a 360 gradi: cinema, musica e letteratura sono sempre coinvolte.

    Non capisco… una tantum che si fa il nome di un non raccomandato qua s’inventa di tutto…

    a proposito, Laura: non capisco cosa tu intenda per curatore con i contro cogl… qui si cerca una professionalità, non un Tombeur des femmes…

    a proposito: filmen è stata messa su con “due spiccioli” dati coraggiosamente dalla provincia… Pensate che a Cicelyn piacesse Filmen?
    Comunque credo solo un ottimo curatore ti potesse mettere su quella mostra, con quei nomi, praticamente senza budget… vabbè, ma qui è importante il livello di cultura
    che sento carente: se non si conosce la scena internazionale è difficile capire che GROSSO evento sia stat FILMEN.

    Vabbè, saludos e per piacere… quando scrivete po’ non va accentato ma eliso, quindi ci vuole l’apostrofo.
    po’ non pò!

  16. P.S. (x “laura”)

    Mi rincresce ma non credo che tu abbia ben capito, sono critica nei confronti di Bassolino e della sua politica proprio perchè l’ho votato!

  17. di cycelin c’e n’è uno tutti gli altri son nessuno…. e meno male…..

    no penso che il sign. del vecchio non sia “ebreo”
    con buona pace di tutti gli ebrei….

    come dire non appartiene a nessuna setta

    forse è più un palestinese

  18. Gira il mondo gira,
    nello spazio senza fine.
    Con gli amori appena nati,
    con gli amori già finiti.
    Con la gioia e col dolore
    della gente come me…

    J.Fontana

  19. destesto intervenire sui miei articoli, ma stavolta devo fare chiarezza su un punto. non compete a me né è mai stata mia presunzione ipotizzare candidature. per chi non lo avesse capito, mi sono limitata semplicemente a compilare un riassunto delle puntate precedenti, a beneficio di chi non può leggere i quotidiani locali (per oggettive ragioni geografiche), di chi non ha potuto farlo perché era in vacanza o di chi l’ha fatto – ahi! ahi! – distrattamente.

  20. Che stupidaggine: G. Del Vecchio che ha saputo della sua candidatura dal giornale…ma a chi la volete dare a bere?

    Ha ragione Umberto: qui si sta testando il terreno…

  21. se vogliamo accanirci perchè dobbiamo vabbè…
    ma se si è letto il giornale con l’articolo in questione della cervasio è evidente che la proposta non è dell’assessore ma della giornalista. ed in una situazione del genere è assolutamente possibile che del vecchio non ne sapesse nulla.
    poi: io appoggio il lavoro di gigiotto del vecchio, non lo conosco personalmente, ma devo dire che tutte le cose che ha fatto mi sono piaciute. precise, colte, con cognizione.
    supportico lopez, la sezione napoletana alla biennale, filmen. e poi mi è capitato di vedere una sua mostra alla galleria continua di san gimignano, bellissima.
    smettetela di essere prevenuti e rilassatevi bravo gigiotto!

  22. (x alda) anch’io ho votato bassolino!!! ma secondo me, adesso è arrivata la sua ora!

    per quanto riguarda gigiotto, continuo a non vederlo all’altezza!!
    …poi, che ognuno pensi ciò che vuole!
    viva la libertà di opinione!!

  23. Sissi, proprio un Santo…

    Gigiotto vogliamo parlare degli articoli che hai f*****o ai tuoi colleghi? O di quelli che ti SEI FATTO scrivere?

  24. Veramente esilarante questo susseguirsi di comunicazioni e disvelamenti su una futura/presente candidatura per il PAN al pan e vino al Vino!Come spesso accade per le candidature i politici scelgono sempre il meglio? A nessuno interessa l’arte?In particolare quella moderna a Napoli?Vogliamo che per imperizia e incapacità si torni al NULLA?Siamo veramente in un periodo di pettegolezzi e decadenza morale?Ho vogliamo darci una possibilità rimboccandoci le maniche per LAVORARE?Un continuo scrivere sulla battigia che il mare porta via per Napoli?Poi vedo in giro anche tante/nti CASSANDRE,AUGURI a queste/i Ultime/i.

  25. Una parola la potrà dire anche la famiglia vero?
    o almeno parte della famiglia.
    Tanto siamo nei personalismi più beceri e vili…

    Non leggo dibattito, non leggo posizioni supportate da concetti, vedo che si parla di arti visive come se si parlasse di ortaggi al mercato, ma con minor educazione. E’ triste che alcuni si nasconda dietro il nickname per dire cattiverie, perbenisti con l’animo delle lavandaie.
    Una giornalista ha fatto un nome? condiviso o meno, sarebbe bello se se ne parlasse con il tono che la serietà dell’argomento comporta… Ho letto cattiverie su Gigiotto, ma non un’altra proposta, un altro nome.
    Invito chi deve a vergognarsi per il tono, i modi, l’ipocrisia, la voglia di colpire gratuitamente.
    Chiunque, pro o contro Gigiotto, sta cercando di argomentare le proprie posizioni con serietà perde tempo.
    L’ambiente non è ricettivo.

    buone cose, andate in pace.

  26. Non ho sentito una parola dai critici/giornalisti locali…dove siete?

    Dovreste darci la vostra opinione; avete o no un RUOLO nel vostro territorio? Illuminateci…

  27. …bla bla bla…
    leggendo questi dolci commenti emerge chiaramente la natura dell’individuo napoletano…invidioso…inciucione…poco lungimirante…e soprattutto IGNORANTE!!d’altra parte non mi va di criticare troppo gli ignoranti, parole sprecate,che non riescono ad accreditare a Mr. Del Vecchio la qualità degli eventi messi su a Napoli, vedi FILMEN(costo zero qualità top), eventi di sapore Europeo perfettamente contestualizzati in un Napoli provinciale…
    e se anche è vero che in questa epoca regna il motto “MORS TUA VITA MEA” smettetela di fare i caini e abbiate il coraggio di riconoscere la professionalità altrui, basata su una profonda conoscenza dell’argomento ARTE CONTEMPORANEA e da una passione che nasce da dentro.
    RENDIAMO NAPOLI EUROPEA…Mr. DEL VECCHIO NUOVO DIRETTORE DEL PAN!!
    P.S.invece di attaccare Mr. Del Vecchio perchè non fate nomi??…semplice non c’è nessuno di napoletano al suo livello!!

  28. Comunque, al di là del luogo d’origine (che, a questo punto, mi pare davvero una questione secondaria)credo che bisognerebbe soffermarsi su requisiti più urgenti: il PAN ha bisogno di maggiore RESPONSABILITA’;

    dunque, oltre all’aver girato il mondo, il nuovo direttore dovrebbe essere una figura ben qualificata anche sotto il profilo economico-gestionale: requisito che,evidentemente, già la vecchia direzione non aveva…

  29. Che polverone!
    francamente, come ho avuto modo di dire personalmente a Gigiotto, gli auguro qualcosa di meglio del Pan considerate le condizioni in cui versa attualmente..

  30. maria adele ha ragione. a me del vecchio piace. in alternativa propongo tre nomi e spero scaturisca un dibattito: gea politi, santa nastro o luca cerizza.

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