25 luglio 2007

second_life Eva e Franco Mattes Istituto Italiano di Cultura, Eup

 
Belli, bellissimi, praticamente virtuali. La serie di opere 13 most beautiful avatars prende spunto da un -quasi- omonimo lavoro di Warhol. Ma si confronta con le bellezze digitali di Second Life...

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Eva e Franco Mattes, meglio conosciuti come 0100101110101101.ORG e balzati agli onori della cronaca artistica e non per una serie di interventi dal piglio sovversivo (come aver clonato il sito internet del Vaticano e lanciato progetti anti-corporate come Nike Ground e United We Stand), sono protagonisti di una mostra allestita presso il 91° Istituto Italiano di Cultura su Second Life.
I due artisti italiani, pionieri della net.art e vincitori del Premio New York 2006, espongono in questa occasione il frutto di un anno di lavoro nel mondo virtuale. Ci avevano abituato ad interventi artistici di critica sociale attraverso canali e strategie comunicative alternative. Si pensi al già citato Nike Ground per il quale organizzarono una campagna informativa secondo la quale il colosso americano della Nike avrebbe annunciato l’acquisto della famosa Karlsplatz di Vienna per rinominarla poi Nikeplatz. Tutto falso. Ma l’allarmismo generale nel recepire la notizia fu più che vero. Oppure l’intervento United We Stand, che consisteva nella promozione mediatica, con tanto di creazione e affissione di locandine, di un film di prossima uscita nel quale l’Europa attraverso 5 agenti segreti tentava di evitare lo scontro apocalittico Usa-Cina. C’erano la trama, gli attori, i manifesti ineccepibili. L’unica cosa che mancava era il film.
Ora la tipologia del loro lavoro sembra cambiata. Non è più la doppia dimensione di un sito istituzionale o il ring della provocazione urbana e mediatica.
Eva e Franco Mattes, 13 Most Beautiful Avatars
La coppia bresciana infatti si è cimentata con Second Life. Ha vissuto, frequentato e interagito con la popolazione del mondo virtuale, compiendo un acuto lavoro documentario di osservazione e registrazione di soggetti e oggetti che alcuni sostengono essere già opere d’arte in sè stessi. 13 most beautiful avatars, già esposta in real life presso la Postmaster gallery di New York, cita un lavoro di Andy Warhol intitolato 13 Most Beautiful Boys e 13 Most Beautiful Women. Ma se Warhol si “limitava” a riprendere un’estetica sublime fiore all’occhiello della natura, Eva e Franco Mattes compiono la stessa azione ma in riferimento a delle presenze che sono vanto della creatività umana: gli avatar che i residenti di Second Life si autocostruiscono giorno dopo giorno. L’avatar è una creazione nella quale l’eccellenza estetica è frutto della perizia, dei gusti e delle capacità tecnico-creative di chi vi si cela dietro.
Eva e Franco Mattes, 13 Most Beautiful Avatars, uno scatto durante il vernissage in Second Life
Labbra carnose e nasi perfetti, primi piani plastici di una bellezza a volte selvaggia a volte meditata che si fregiano di colori positivi e smaltati. Questi i soggetti fotografati dai due artisti. Questa volta l’aura di mistero che li ha fin qui avvolti si sposta sui loro soggetti. Chi da vita all’avatar? Sarà cosi bella o bello? Non è dato saperlo.

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carlo ercoli
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Eva e Franco Mattes – 13 most beautiful avatars
Istituto Italiano di Cultura, Second Life – EUP
http://slurl.com/secondlife/Eup/156/156/52


[exibart]

2 Commenti

  1. DRIIIIINNN, QUESTA è LA VOSTRA SVEGLIA!
    Belli? Fanno veramente ORRORE, non capisco come facciate a pubblicare notizie su questo schifo.
    Second Life è una truffa e questa non è arte.
    RIPRENDETEVI!!!!!

  2. Meraviglioso, questi avatar fanno venir voglia di fare un salto in Secondlife, quando avrò tempo… Intanto mi fa piacere che degli artisti italiani riescano a vincere dei premi… Che l’arte non sia morta???

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