04 dicembre 2007

fino al 3.II.2008 Depero pubblicitario Rovereto (tn), Mart

 
Un Depero mai così spumeggiante. In una mostra che finalmente lo riconosce come uno dei più innovativi pubblicitari del Novecento. Quasi cinquecento deflagranti opere, realizzate fra Rovereto e New York. Dov’è stato l’unico futurista a essere consacrato...

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Nonostante l’incresciosa vicenda della casa-museo Fortunato Depero, da un decennio impietosamente sottratta alla curiosità dei visitatori, Rovereto dedica al proprio illustre concittadino una mostra a dir poco spettacolare. Depero pubblicitario esplora, attraverso circa cinquecento opere, l’intensa attività pubblicitaria di Fortunato Depero (Fondo, 1892 – Rovereto, 1960). Un’attività i cui preamboli si possono rintracciare già nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo, firmato insieme a Giacomo Balla nel 1915.
La sua casa d’arte, aperta a Rovereto nel 1919, lo spinse presto a intelligenti forme di auto-promozione, dalle insegne alla carta da lettere, attraverso cui reclamizzare i propri prodotti e soprattutto la propria immagine, anticipando gran parte delle campagne pubblicitarie d’oggi. Scardinando le tradizionali forme dell’affiche art nouveau -quelle, per intenderci, che avevano segnato i capolavori dei vari Chéret, Jossot, Toulouse-Lautrec– Depero inseguì l’aria fresca della modernità. Inizialmente la via scelta fu quella del linguaggio meccanico-futurista, già sperimentato nei Balli plastici, come ben dimostra uno dei suoi manifesti più riusciti, dedicato al Mandorlato Vido (1924). Fortunato Depero - Bozzetto per la Futurist House a New York - 1927-1928In seguito, scrivendo forse le pagine più belle della rivoluzione tipografica futurista, Depero ideò un linguaggio in cui testo e immagine si compenetrano, fondendosi in un’unica, intensa avventura visiva. Esemplari a tal proposito sono due libri d’artista, pubblicitari in due diverse accezioni: da una parte Depero Futurista (1927), meglio noto come imbullonato per via dell’inaudita legatura, summa estetico-poetica del concetto di auto-pubblicità; dall’altra il Numero Unico Futurista Campari (1932), contenente, oltre all’eccezionale apparato grafico, anche una chicca del Depero teorico, il Manifesto dell’Arte pubblicitaria.
Depero si spinse però ben oltre nell’uso avanguardistico del lettering, dilatando lo spazio dell’opera dalla pagina all’architettura dei padiglioni espositivi, come quello tipografico realizzato nel 1927, in occasione dell’esposizione di arte decorative a Monza. A proposito di opere promozionali in gran formato, nel percorso sono documentati, attraverso bozzetti e fotografie, anche lavori imponenti quanto poco conosciuti, dal carro allegorico progettato in occasione della roveretana Festa dell’Uva (1936), alla vasta decorazione del ristorante Zucca, intrapresa nel 1930, durante il primo soggiorno newyorkese.
A Depero, promotore innanzitutto della propria immagine, non sfuggì infine la necessità di utilizzare quello che al tempo era il mezzo più efficace e immediato per far conoscere a un pubblico vasto ed eterogeneo il proprio stile: le copertine delle riviste, vere e proprie opere grafiche d’autore tirate in migliaia di copie. L’elenco è lungo quanto prestigioso: dal periodico locale Trentino alle ben più note Il Secolo XX, Emporium, Vanity Fair e Vogue.

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duccio dogheria
mostra visitata il 12 ottobre 2007


dal 12 ottobre 2007 al 3 febbraio 2008
Depero Pubblicitario. Dall’auto-réclame all’architettura pubblicitaria
a cura di Gabriella Belli e Beatrice Avanzi
MART – Museo di Arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento
Corso Bettini, 43 – 38068 Rovereto
Orario: da martedì a domenica ore 10-18; venerdì ore 10-21
Ingresso: intero € 8; ridotto € 5
Catalogo Skira, € 60
Info: tel. 800397760 / +39 0464438887; fax +39 0464430827; info@mart.trento.it; www.mart.trento.it

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