27 febbraio 2008

fiere_preview Roma caput arte

 
Eccola, la Roma imperiale. Dopo tante attese, la città eterna - unica capitale importante, forse al mondo, che ne era ancora priva - si dota di due fiere d’arte che ne dovrebbero ancor più legittimare le ambizioni di primato nel contemporaneo. Visto che il primato per l’arte antica e l’archeologia, Roma lo detiene già, e da tempo. Due fiere dal taglio e dal target diverso. E per certi versi complementare...

di

Roma – The Road to Contemporary Art, ha lanciato la sfida per prima, presentandosi come una rassegna diversa dal solito, con ben sei location raffinate e insolite per il contemporaneo, con mostre “curate” più attente agli aspetti culturali e meno al mercato, con un direttore forte dell’esperienza torinese di Artissima, e con ambizioni di salire da subito sul podio delle fiere nazionali. L’altra, ARTEcontemporaneamodernaROMA, partita un po’ sulla scia dell’altra ma via via cresciuta, con un taglio più giovanile e spregiudicato, con un’impostazione più classica basata sull’unica grande sede in un quartiere al centro delle comunicazioni come l’Eur, ma soprattutto con la ferma intenzione di non giocare il ruolo di fiera satellite.
Difficile dire da ora se questi eventi serviranno a sdoganare una volta per tutte la città nel terzo millennio, anche perché non sono mancate da subito le polemiche su certe scelte e sul dialogo con l’establishment capitolino di organizzazioni che si sono affacciate sull’ambiente per la prima volta. Ma oltre alle due rassegne, a fare del prossimo weekend un momento chiave per una dinamica evolutiva che si è rimessa in moto già da qualche anno sono la miriade di eventi – più o meno coordinati – con i quali tutta la città ha cercato di sostenere questi sforzi, dalla ormai classica apertura serale congiunta delle gallerie alle iniziative programmate anche da spazi più piccoli, insoliti o sorti ad hoc per l’occasione. Ma soprattutto c’è un ambiente romano che, con tutti gli intoppi e le magagne che si possono obbiettare, è cresciuto anche a livello strutturale, guidato da grandi progetti come i musei “dioscuri” Maxxi e Macro, come il recupero del PalaExpo, come il nuovo sito multidisciplinare del Testaccio, come gli spazi ormai sicuri della Gnam e delle Scuderie del Quirinale, che non hanno mancato di presentare importanti mostre programmate anche per l’occasione.
Roma - The Road to Contemporary Art
Roma – The Road to Contemporary Art

Palazzo Ferrajoli, Palazzo Rospigliosi, Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Tempio di Adriano, Palazzo Wedekind, Terme di Diocleziano. Sono questi i prestigiosi palazzi storici della capitale il cui coinvolgimento fa della fiera una manifestazione unica nel panorama internazionale. Una motivo di attrazione ulteriore per espositori e visitatori, per cercare di capitalizzare la straordinaria bellezza e ricchezza delle vestigia di Roma, dei suoi monumenti, dei suoi palazzi. Una rassegna che diventa parte della città, non limitandosi a un unico luogo, ma vive e fa vivere più sedi collegate da un legame ideale e fisico, per un inedito percorso alla scoperta dell’arte contemporanea nella cornice della città “classica” per eccellenza.
Centrale diventa il concetto di “road” anche nell’eccellente allestimento, curato da Peter Bottazzi e Carlo Alberto de Laugier, con la realizzazione di una “strada” che attraversa i singoli stand, riproposto nei diversi spazi espositivi e realizzato per “ambienti successivi”, rinunciando al classico corridoio lungo il quale si affacciano gli stand in una fiera convenzionale. Una disposizione potenzialmente più godibile, che vuole evitare quella sorta di “distacco” creato dai classici stand fieristici, dove chi vende e chi compra si trova ben distinto dalle due parti della “barricata”.
Palazzo Rospigliosi
Ambienti quindi dove trovano posto le oltre cinquanta gallerie italiane e internazionali, concentrate fra il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, Palazzo Ferrajoli, Tempio di Adriano e Palazzo Wedekind, mentre Palazzo Rospigliosi e le Terme di Diocleziano ospitano le due mostre. Un panorama di gallerie internazionali che va da Luis Adelantado (Valencia, Miami) ad Aicon Gallery (New York, Palo Alto, Londra), la madrilena Pepe Cobo, Tolarno Galleries (Melbourne), Micheline Szwajcer (Anversa). Più articolata la presenza delle italiane, con gallerie ormai solide a livello internazionale come Continua, Artiaco, De Carlo, Massimo Minini, Lia Rumma, Studio La Città, che si affiancano a player più giovani come 1/9 Unosunove, Pack, V.M.21.
Ottima la risposta delle gallerie romane, con ben venti di queste che non hanno voluto mancare all’atteso appuntamento. Prestigioso il Comitato di selezione, elemento determinante per la riuscita del progetto, composto da Alfonso Artiaco, Gian Enzo Sperone, Karsten Greve, Giò Marconi, Anthony T. Podesta, Piervittorio e Lidia Leopardi, Isabella Del Frate, Pilar Corrias, Gianfranco e Monica D’Amato, Beatrice Bulgari.
Grande interesse per le mostre collaterali, a partire da Cose mai viste curata da Achille Bonito Oliva alle Terme di Diocleziano, con opere provenienti dalle collezioni private delle gallerie che partecipano alla manifestazione. Primo appuntamento di un programma triennale di mostre, una l’anno e dedicate anche alle collezioni personali degli artisti e dei collezionisti. Negli splendidi saloni affrescati di Palazzo Rospigliosi, di fronte al Quirinale, è invece ospitata una mostra dal titolo Incipit, realizzata con opere di collezionisti privati romani, coordinata e curata da Ludovico Pratesi e promossa congiuntamente dall’Associazione Roma Contemporary e dall’Associazione Giovani Collezionisti.
Il Palazzo dei Congressi all'Eur
ARTEcontemporaneamodernaROMA

È situata nello Palazzo dei Congressi dell’architetto razionalista Adalberto Libera, dove si presenta con i classici stand individuali che ospitano anche in questo caso – singolare involontaria “par condicio” – una cinquantina di gallerie. “Una fiera ‘fuori dagli schemi’”, così la definiscono gli organizzatori, “esuberante, fresca e innovativa, che si posiziona come la più audace Mostra Mercato dell’arte in Italia con gallerie storiche, giovani, e giovanissime, con arte moderna e contemporanea, e con un importante programma di eventi”.
La fiera presenta poi Open Space Under 35, una sezione dedicata a 34 artisti emergenti sotto i 35 anni che presentano installazioni, dipinti, sculture, video, in uno spazio aperto. Non manca la presenza di artisti di fama internazionale come Clegg & Guttmann, con un’opera creata appositamente per la fiera e un’importante installazione.
Anche qui mix di gallerie italiane e internazionali, con quest’ultime provenienti da tutto il mondo, da Art Agency Colony Gallery (Mosca) a Gavlak Projects (West Palm Beach), Island 6 Art Center (Shanghai), Kim Light/Lightbox (Los Angeles), Simyo Gallery (Seoul). Ampio spazio -come si accennava- a espositori italiani meno habitué dei tradizionali appuntamenti, con alcune gallerie di fresca apertura e comunque in grado di presentare proposte nuove e artisti giovani e non già consacrati dal mercato. Qualche nome? Da Milano Alessandro De March, Allegra Ravizza, Nina Lumer, 3)5 Arte Contemporanea da Rieti, Hofficina d’Arte da Roma, Studio 34 da Salerno.
Clegg & Guttmann - Temi ed elementi del nuovo studiolo napoletano - veduta dell’installazione presso la Galleria Lia Rumma, Napoli, 18 novembre 2007 - photo Danilo Donzelli - courtesy Lia Rumma, Napoli-Milano
Ricco anche qui il programma degli eventi collaterali, sui quali spicca per originalità Hotel Poooop, un progetto ideato e curato da Gianluca Marziani. Un albergo virtuale che vivrà sul web, che nasce da un prologo espositivo che ha preso forma ad ottobre 2007 presso la galleria Contemporanea di Pescara, con dieci artisti che hanno aperto l’immaginario di questo hotel dove la regola rimane una sola: libertà creativa e spirito totalmente pop. Cinque di loro rappresentano il miglior pop visionario italiano, da Roberto Baldazzini a Pablo Echaurren, Massimo Giacon, Professor Bad Trip, Filippo Scozzari, maestri affiancati da cinque nomi più giovani che rafforzano le sorti qualitative di una certa figurazione italiana, Desiderio, Fatima Blanche, Antonino Iuorio, Roxy in the Box, Sandra Virlinzi.

Freaky Friday
Non poteva mancare l’opening collettivo serale che mette tutto il popolo convenuto a Roma in occasione delle fiere in giro per le strade fino a mezzanotte e oltre, alla ricerca e alla scoperta dei molti eventi organizzati per l’occasione. Curato da Roma The Road to Contemporary Art, l’evento – venerdì 29 febbraio dalle 21.30 alle 24 – vede quindi le gallerie di Roma aperte per dare a collezionisti, appassionati d’arte, operatori professionali l’opportunità per conoscere più a fondo l’ampia offerta artistica del territorio. Una sorta di notte bianca dell’arte contemporanea, alla quale aderiscono oltre cinquanta tra gallerie della città, istituti e accademie straniere. Impossibile citare solo qualcuna delle tantissime iniziative: ognuno si costruisce il proprio percorso improvvisando il proprio pellegrinaggio, magari aiutato dal pieghevole “eventi” della Fiera diffuso in oltre 20mila copie a Roma e nel sito della manifestazione (www.romacontemporary.it).
Roxy in the Box - Femmenella - 2003 - acrilico su tela - cm 150x150
La Fiera si fa inoltre carico di organizzare una circolazione di piccoli pullman per rendere più agevole da parte del pubblico e degli ospiti il raggiungimento delle gallerie che aderiscono all’iniziativa.

articoli correlati
Roma in fiera 1: tutto sulla rassegna dell’Eur
Roma in fiera 2: ecco tutte le gallerie di Roma – The Road to Contemporary Art
link correlati
www.romacontemporary.it
www.artecontemporaneamodernaroma.it

massimo mattioli

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui